D'Ippolito, in primo piano, durante la conferenza stampa della nuova stagione.

La prima stagione di un nuovo direttore è il varo di una nave: far vedere a tutti da che parte si vuole dirigere l’imbarcazione, dove si vuole arrivare, chi far salire, chi e cosa lasciare a terra. “Questa stagione l’abbiamo pensata e vorremmo viverla come una ‘festa’ civile e culturale di tutto il territorio” esordisce Franco D’Ippolito nel suo discorso stamattina durante la presentazione. Ed è proprio una festa quella a cui ci si è ritrovati stamattina: un pic-nic nel giardino del Tpo, con un’atmosfera poco formale e rilassata.

D’Ippolito dichiara, prima ancora dei nomi in cartellone, l’obiettivo per quanto riguarda l’affluenza di pubblico: “un incremento del pubblico nella stagione 2016/2017 fra il 15 e il 20 per cento, cercando di superare nei nostri teatri quota 26.000 spettatori e 208mila euro di incassi al botteghino”. Perché, come è stato detto fin dal primo giorno del suo insediamento, D’Ippolito è un “tecnico”, non un’artista. Un tecnico con le antenne alzate (o almeno così dà ad intendere) che concede molto spazio alla contemporaneità. Una delle parole chiave del suo intervento è stata “repertorio” – riferito al programma della stagione – così descritto: “popolare, e proprio per questo contemporaneo, che unisca le passioni, creando, per il tempo in cui si è partecipi di uno spettacolo, una città “comune”, “fraterna”, pure nelle differenze sociali, culturali e di pensiero”.

Riguardo al nuovo pubblico da conquistare, il direttore commenta: “se le relazioni sociali sono in modificazione e se inevitabilmente il pubblico teatrale cambi con esse, allora anche il teatro non può non cambiare unendo elementi esistenti a connessioni nuove, riuscendo a costruire un rapporto non statico con il proprio pubblico, ma capace continuamente di rilanciare l’interesse, la curiosità verso nuovi modi di raccontare le storie di sempre”.

Le produzioni

“Abbiamo chiesto agli artisti delle nostre nuove produzioni di aprire i processi creativi alla città, anche fuori dei luoghi deputati dello spettacolo. In cambio di questa apertura (che comporta un allungamento dei tempi di allestimento e prova e una nuova disponibilità da parte degli artisti), essi costruiranno il proprio pubblico, che sarà anche il pubblico del Met”: incontri fuori dal teatro per contaminare la creazione artistica con i vizi e le virtù dei cittadini non ancora spettatori, percorsi condivisi con gruppi di cittadini pratesi, occidentali e orientali, compagnie under 35 in stagione. Tra i nomi delle produzioni: Luigi Lo Cascio, Massimiliano Civica, Oscar De Summa, Daria Deflorian, Antonio Tagliarini, Archivio Zeta, Peter Stein.

Gli spettacoli “ospiti”

“La programmazione è dedicata ad una generazione di artisti che merita di riconquistare i palcoscenici dei nostri teatri e di allargare il proprio pubblico. Abbiamo voluto proporre spettacoli intelligenti, belli, che raccontino storie, collettive o individuali, che parlino la lingua dell’oggi, raccontino con i segni della contemporaneità, emozionino attraverso le passioni dei nostri giorni”. Nella stagione si dà ampio spazio alla nuova drammaturgia e alla musica come elemento narrativo. Nina’s Drag Queen, Ermanna Montanari, Gabriele Vacis, Laura Marinoni, Serena Sinigaglia, Ascanio Celestini, Teatro Sotterraneo, Latella, Opera di Pechino alcuni nomi in cartellone. Una proposta trasversale che potrebbe accontentare svariati gusti.

Collaborazioni

La nave del Met ha molti enti vicini con cui dialogare: Festival di Spoleto, Fondazione Toscana Spettacolo, Compagnia TPO, Università di Prato e Firenze, la casa circondariale di Prato e la compagnia Metropopolare, la Fondazione delle Arti Contemporanee in Toscana. Tra le intese nuove sono state presentate alleanze con teatri del territorio metropolino: teatro Manzoni di Pistoia, Teatro Florida di Firenze e Giglio di Lucca.

Novità

Online, orari e bus navetta per chi viene in treno. Le tre principali novità “tecniche” della nuova stagione di D’Ippolito: “tutto quello che si fa alla biglietteria, si deve poter fare anche da casa”, “orari più europei”, “agevolare le persone che arrivano da fuori città” commenta il direttore del Metastasio. I prezzi dei biglietti e abbonamenti rimangono invece invariati.

Note finali

A chi gli chiede della compagnia stabile risponde: “è finito un percorso, lasciamo che siano i registi delle produzioni a scegliersi gli attori, e non i direttori”. Tanti erano gli addetti ai lavori presenti stamattina, curiosi di sapere in che modo sarebbe salpata la nave del Metastasio guidata da D’Ippolito. Sicuramente D’Ippolito, con la sua dialettica ha colpito tanti. Vedremo a fine anno se sarà riuscito a convincere e coinvolgere le persone che durante la settimana preferiscono stare a casa a leggere un libro, guardare una serie tv o andare a vedere un film al cinema, anziché andare a teatro.

p.s. ma allora avevano ragione quelli che dicevano che “tric” o “non tric” non sarebbe cambiato molto per il Metastasio?