“Sono nato nero suono il sax tenore e soprano, lo suono a metà strada tra Napoli e il Bronx, studio John Coltrane dalla mattina alla sera, sono innamorato di Miles Davis, dei Weather Report e in più ho sempre creato istintivamente, cercando di trovare un mio personale linguaggio, non copiando mai da nessuno… Il mio sax porta le cicatrici della gioia e del dolore della vita”.

James Senese è un artista che non ha bisogno di essere presentato. La sua musica, la sua storia, lo fanno per lui. In quasi cinquant’anni di musica, ha attraversato trasversalmente la canzone leggera italiana, il funk-jazz, il grande cantautorato. E’ una leggenda vivente, oltre che uno dei primi artisti ad aver ingaggiato Pino Daniele, con cui collaborerà ed avrà amicizia vera sino al suo ultimo giorno.

Il progetto “O’ Sanghe” che lo porta mercoledì 20 luglio alla Corte delle Sculture della Biblioteca Lazzerini, a Prato, con lo storico ensemble Napoli Centrale (apertura casse ore 19,30 – ingresso dalle ore 20 – inizio spettacolo ore 21,30 – biglietto 10 euro, prevendite www.boxol.it) è il nuovo orizzonte su cui si volge lo sguardo del sassofonista partenopeo, mai fermo due volte nello stesso posto.

All’interno del disco ritroviamo tutti i riferimenti artistici che hanno fatto grande la sua musica, con una rinnovata carica espressiva. Funk, blues, venature jazz, e tanto Mediterraneo, tanta Napoli nelle melodie, nelle storie raccontate: vita, lavoro, lotte quotidiane per la sopravvivenza, amore, fede. In “O sanghe” c’è groove da vendere, come solo James sa. “Perché O’ Sanghe? – spiega Senese – Perché rispecchia tutto il dolore della gente che soffre perché senza casa, senza lavoro, senza amore, senza presente e futuro.
Oltre ad avere un forte senso di ribellione e di riscossa nei confronti della società mi trovo sempre più spesso a combattere per i sentimenti perduti. Il mio canto oggi ha molto di religiosità perché nei miei testi mi rivolgo spesso a Dio per chiedergli il perché della nostra sofferenza, il perché dei nostri errori, il perché del nostro sentimento perduto, il perché la vita è un continua lotta piena di menzogne e cattiveria. Con le mie parole gli chiedo il perché non c’è più amore, il perché si ammazza e si tradisce, il perché della mancanza di rispetto per qualsivoglia persona. Dove si andrà a finire?”

A settantantun’anni compiuti, James Senese si conferma artista senza tempo, con una riconoscibilità immediata e un cuore intatto, che parla agli ultimi.

Concerto nell’ambito del Festival delle Colline 2016, in collaborazione con Prato Estate.

Festival delle Colline 2016 è organizzato dal Comune di Poggio a Caiano e dalla Regione Toscana in collaborazione con i Comuni di Prato e Carmignano e il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, con il contributo di Publiacqua, Estra S.p.A Prato, Consiag S.p.A. Prato, A.S.M S.p.A. Prato e Consorzio di Tutela dei Vini di Carmignano.