Amore Sacro e amore Profano, è questo il titolo del secondo concerto del Festival “Musica nei chiostri” organizzato dall’Assessorato alla cultura nell’ambito della Prato Estate che si terrà il 9 agosto alle ore 21,30 nella Corte delle sculture della Lazzerini.
Protagonista d’elezione della serata è la viola d’amore, uno strumento musicale poco noto e frequentato e dal suono “dolce, affettuoso, argentino, angelico”.
Munita di dodici corde, sei di budello e sei metalliche di risonanza, la viola d’amore possiede un timbro particolare dovuto alla vibrazione “per simpatia” delle corde di metallo che vibrano all’unisono come il cuore di due innamorati da qui il nome “poetico” attribuito allo strumento.

In realtà pare che il nome non sarebbe altro che una degenerazione linguistica della “viola de’ mori” originata dal fatto che, il principio delle corde di risonanza, così caro agli strumenti orientali ed islamici, sembra essere stato applicato ad una viola da gamba soprano. Non a caso le prime apparizioni di questo strumento e i primi brani di cui abbiamo notizia si registrano nell’area austro-germanica alla metà del Seicento, proprio nel pieno della moda delle turcherie seguita all’ assedio di Vienna che fermò l’avanzata dell’impero ottomano.

Antonio Vivaldi dedicò una decina di concerti solistici creando un linguaggio idiomatico ed una tecnica propria dello strumento. Molti musicisti suonano la viola d’amore come un violino o una viola ma questa tecnica non produce quei meravigliosi effetti di risonanza che contraddistinguono questo strumento. Volendo esaltare al massimo le possibilità sonore della viola d’amore, Valerio Losito utilizza una tecnica d’arco “appropriata” e, grazie all’eccellenza sonora della viola d’amore Ferdinando Gagliano – Napoli 1775 gentilmente concessa in uso a Losito dalla Elsa Peretti Foundation, ne trae un suono intimo, particolare, pieno della “dolcezza degli angioli”.

Una serata all’insegna dell’”amore” a partire, oltre che dal nome dello strumento, anche dal filo conduttore di tutte le musiche in programma. Amore Sacro ed Amore Profano infatti, si rivestono delle note di grandi compositori del barocco europeo (come Bach, Vivaldi, Ariosti, Petzold) accompagnandoci lungo un sentiero fatto di due strade, parallele e convergenti, che esaltano i più alti sentimenti dell’animo umano.
In prima esecuzione assoluta sarà proposto il brano “Vivamus” della compositrice pratese Elvira Muratore, dedicato espressamente ai musicisti.

Con la direzione artistica del Maestro Andrea Vitello e sotto l’egida dell’Orchestra Nazionale Artes, sul palco oltre a Valerio Losito, Alessia Camera, mezzosoprano e Mauro Pinciaroli, liuto. L’ingresso è libero.
INFO: www.musicaneichiostri.it