Il Wired Next Fest sbarca per la prima volta a Firenze sabato 17 e domenica 18 settembre. Finora, il festival dedicato all’innovazione organizzato dalla rivista Wired (Condè Nast) lo avevamo visto da lontano nella sua location milanese, adesso invece si avvicina scendendo nella culla del Rinascimento e lo fa con una sequenza di nomi e di incontri, conferenze, performance e concerti a ingresso gratuito (bisogna registrarsi però) in Palazzo Vecchio.

C’è molto di quello che si può immaginare occupi la programmazione di un festival dedicato all’innovazione e dei suoi linguaggi al giorno d’oggi. Dal mondo digitale, ovviamente, alla cucina, dalla satira al cinema passando per la filosofia dell’informazione, il design, l’ambiente e la street art fino alla televisione, alla politica e a molto altro ancora. Due giorni molto intensi dedicati al tema della “bellezza” nelle sue accezioni più vaste che prevede anche un concerto a ingresso gratuito in piazza Santissima Annunziata, dove dalle 20 si alterneranno sul palco Khompa, Joan Thiele, M+A, Playroom e un dj set di Jon Hopkins.

wired-next-fest-2016-firenze

I nomi del Wired Next Fest di Firenze

Sabato 17 settembre, solo per citare alcuni degli ospiti, si aprirà con la scrittrice fantasy Licia Troisi e poi l’editorialista del NYT, designer e scrittrice Alice Rawsthorn, Fabio Volo, Luciano Floridi, filosofo dell’informazione e professore a Oxford, il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto, il responsabile dell’agenda digitale del Governo Paolo Barberis, il padre del motore di ricerca Bing Lorenzo Thione, il mostro sacro del graffitismo americano Toxic, la senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria del disegno di legge che riconosce anche in Italia le unioni civili tra persone dello stesso sesso e tra gli altri Massimo Bottura, miglior chef al mondo nel 2016, e un finale affidato al musicista Devendra Banhart.

Domenica 18 settembre, tra gli altri, arriveranno a Palazzo Vecchio Oliviero Toscani, l’astronauto Luca Parmitano, il teorico dei nuovi media Evgenij Morozov, Zerocalcare e il direttore di Dylan Dog Roberto Recchioni, The Jackal, Pierfrancesco Favino, Scott Fahlman, il creatore di quelle cose che usiamo tutti chiamate emoticon, Carlo Freccero, l’architetto Stefano Boeri e sul finale il quartetto d’oro della satira online contemporanea come Lercio, Matteo Renzi che fa cose, Spinoza e Le più belle frasi di Osho.

La lista completa degli ospiti e tutte le altre informazioni le trovate su Wired.