“Settembre – Prato è spettacolo”, giorno quattro: prima di Carmen c’è la pratese Vilrouge. Piano e voce, potente, convince e incanta anche la stessa Consoli che a fine concerto si complimenterà dal palco dicendo “adesso corriamo in camerino a chiedere l’autografo a quella bravissima ragazza che ha suonato prima di noi”.

E’ il giorno del suo 42esimo compleanno della cantautrice catanese “Non poteva esserci compleanno migliore”: è la prima frase che pronuncia sul palco, accolta da un acclamato “tanti auguri” dei suoi ammiratori.

Poi un susseguirsi di successi che ripercorrono in chiave semi acustica tutto il repertorio di 20 anni di carriera. In tanti sono in piazza per vedere un ultimo concerto di Carmen prima di una delle sue solite pause per la scrittura di nuove canzoni.

Si alterna con la band e chitarra e voce: dall’alto dei suoi tacchi canta e racconta i personaggi delle sue canzoni, crudi e controversi. Regala poche parole ma tanti sorrisi al suo pubblico che canta assieme a lei ogni canzone. “L’abitudine di tornare” si intitola il suo ultimo lavoro in studio, ma dal vivo lo vogliamo trasformare in “l’abitudine di incantare”.

Rappresenta il simbolo femminile della canzone d’autore Italia per un’intera generazione. Ragazze che son cresciute assieme all’autenticità delle sue parole. Uno stile tutto suo, inimitabile. Allora tanti auguri Carmen Consoli, cento di questi giorni e di queste canzoni.

LA SCALETTA
– A’ Finestra
– Pendio dell’abbandono
– Mandaci una cartolina
– Fiori d’arancio
– Ottobre
– Pioggia d’Aprile
– L’eccezione
– Sintonia imperfetta
– Blu notte (da sola)
– Confusa e felice (da sola)
– L’ultimo bacio
– AAA Cercasi
– Guarda l’alba
– Venere
– Orfeo
– In bianco e nero
– Parole di burro
– Amore di Plastica
– Piccola Magia

– L’abitudine di tornare