Nel ricco e variegato programma di Contemporanea 2016 in partenza venerdì 23 settembre, spiccano alcuni nomi di rilievo nel panorama internazionale. Sono autori di spettacoli controversi, complessi e in alcuni casi altamente spettacolari. Eccoli nel dettaglio.

Boris Chamatz (F) – Danse de nuit

CHARMATZ_danse de nuit_chorégraphie Boris Charmatz©Boris Brussey_DM13878-hi1

E’ lo spettacolo d’apertura di Contemporanea 2016 e una prima nazionale.  Venerdì 23 settembre, in piazza Duomo alle 20. “Dans de nuit” è opera di Boris Charmatz, danzatore francese celebrato per il suo approccio innovativo alla danza contemporanea , coreografo e direttore del museo della danza francese.  Lo spettacolo vede in scena sei danzatori, “che si toccano senza ritegno – si legge nella presentazione – anche mentre le bocche dei danzatori sputano improvvisazioni verbali e una specie di beatboxing senza beat. Riflessioni sull’arte politica dei cartoni animati, sull’umorismo e il pericolo, sul tempo del disegno paragonato a quello della danza, consegnato ad alta velocità”. In collaborazione col network Finestate Festival.

Ivana Müller (F) – Edges

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Sempre venerdì 23 settembre, ma alle 21,30 al Fabbricone, sarà la volta del nuovo progetto di Ivana Muller, coreografa francese già a Prato nella passata edizione. “Edges” è una performance di gruppo che riflette sui concetti di “punto di vista” e di “prospettiva”, concetti che per sua stessa natura il teatro riesce a esaltare attraverso lo sguardo degli spettatori.

Milo Rau / CAMPO (CH) – Five Easy Pieces

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“Cinque pezzi facili”, lo spettacolo del 39enne regista e giornalista Milo Rau in programma al Metastasio sabato 24 settembre (ore 21), si candida a diventare lo spettacolo più controverso e provocatorio di tutto il festival. In scena ci saranno bambini tra gli otto e i tredici anni cui sarà affidato il compito di raccontare l’assassinio di bambini. La storia vera è quella del “mostro di Marcinelle”, il serial killer belga che a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 sequestrò, torturò, abusò e uccise alcuni adolescenti. Cronaca e fiction si mescolano per rispondere ad alcune domande scomode: “come reagiamo se li vediamo recitare scene di violenza o amore e romanticismo? In particolare, cosa dice questo sulle nostre paure e i nostri desideri?”.

Yasmine Hugonnet (CH) – La ronde / Quator

2016_Yasmine Hugonnet©anne-laure Lechat_431

Yasmine Hugonnet porta a Prato il suo ultimo lavoro “La Ronde / Quator” (Fabbricone, domenica 25 settembre, ore 20,30). Un lavoro che riprende le tematiche care alla coreografa svizzera come l’attenzione e le posture. In scena quattro danzatori “che si connettono attraverso gesti reciproci e ricambiati” si legge nella presentazione, e che formano un cerchio. Una danza tonda che “è lo spazio che serve al tempo per trasformare un danzatore in quello seguente. Ognuno si dispiega nel prossimo seguendo una danza condivisa attorno a un vuoto di memoria”.

Alex Cecchetti (F) – Taman Shud

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Alex Cecchetti ci porta nella scuola di musica Verdi (29+30 settembre e 1 ottobre, ore 19) per catapultarci in un vero e proprio giallo, che tra l’altro ne ricorda un altro, questa volta reale, accaduto a Prato qualche anno fa. Sul biglietto si legge “Taman Shud”, che in antico persiano significa “questa è la fine”. Questo è l’unico indizio che l’artista italiano trapiantato a Parigi fornisce allo spettatore.

Fernando Rubio – Todo lo que està a mi lado

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Il regista argentino Fernando Rubio vi invita a infilarvi sotto il lenzuolo per dieci minuti sulla pubblica piazza. Piazza delle Carceri (29/9 dalle 17), Castello dell’Imperatore (30/9 dalle 17), Piazza Duomo (1/10 dalle 17) e Piazza San Marco (2/10 dalle 17) si riempiranno di letti e di lenzuola bianche e di attrici che inviteranno gli spettatori a stendersi accanto a loro. Ascolterete una storia d’infanzia, rimasta perduta per oltre 25 anni e ricomparsa in sogno. Un racconto che conduce ad una riflessione sull’esperienza che difficilmente lascerà indifferenti.

Gaelle Bourges (F) – A mon seul désir

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Il primo ottobre al Fabbricone (20,30) la coreografa francese Gaelle Bourges porta uno spettacolo che indaga il concetto di verginità nella cultura occidentale attraverso la scomposizione di una serie di arazzi del ‘400 conosciuta come “La dama e l’unicorno”.

Chloé Moglia (F) – Horizon

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Il cielo di piazza delle Carceri (2/10 alle 16 e alle 18) sarà animato dall’indagine sul vuoto e le sue infinite sfaccettature di Chloé Moglia.