Hanno lavorato in tanti con l’attenzione e la cura necessari per recuperare un’opera assolutamente unica nel patrimonio dell’arte contemporanea toscana. L’anfiteatro di Giuliano Mauri, che nel 2007 a Luogomano realizzò l’ultima delle sue opere, è tornato a nuova vita grazie alla pazienza degli operai dell’Unione dei Comuni della Val di Bisenzio e dei boscaioli dell’AMAT, l’associazione dell’Alta Toscana.


Sabato 1 e domenica 2 ottobre, insieme, hanno portato a termine l’intervento di restauro. Gli operai hanno pensato alla ripulitura dell’area mentre i boscaioli hanno consolidato le due colonne crollate e ripristinato le parti mancanti dell’opera. All’interno di ogni colonna è stato piantato un acero e si è dotato l’esterno di una rete di difesa che consenta all’opera di restare protetta. “Alla fine è scoppiata la festa – raccontano il sindaco di Cantagallo Guglielmo Bongiorno, promotore dell’operazione e la consigliera regionale Ilaria Bugetti, che di Cantagallo è stata sindaco per molti anni – I boscaioli hanno fatto un gran lavoro e adesso possiamo di nuovo apprezzare questa cattedrale della natura in tutta la sua maestosità”. A sostenere operai e boscaioli anche gli assessori della giunta di Cantagallo.

L’anfiteatro fu costruito nel 2007 (Mauri morì nel 2009) e la scelta del bosco di Luogomano non fu casuale. In quella radura Mauri percepiva qualcosa di sacro e la struttura doveva dare il senso dell’adunarsi, della comunità.