Come recita la rubrica de “La settimana Enigmistica”, “forse non tutti sanno che…” una serie di alberi urbani, se posizionati in maniera strategica, fanno diminuire la temperatura dai 2 agli 8 gradi. “Forse non tutti sanno che…” è scientificamente testato che in una città con tanti alberi diminuisce lo stress e la criminalità. O ancora: “forse non tutti sanno che…” una strada con tanti alberi urbani ben curati fa aumentare il valore economico delle case presenti.

Sia da un punto di vista ecologico che sociale, insomma, avere alberi in città porta benefici (aspettate a commentare “e quelli che buttano giù gli alberi!!!“, continuate a leggere, ndr.). Per parlare e arricchire la discussione, il Consorzio Sinergia Verde, realtà che unisce una trentina di professionisti toscani tra giardinieri svariate specializzazioni, agronomi, dottori forestali e paesaggisti, ha realizzato una serie di iniziative sul tema in città.

“La prima iniziativa – racconta Tommaso Becheri del consorzio –  che abbiamo promosso a Prato è stata la donazione di venti libri alla biblioteca Lazzerini legati al tema dell’albero, tra libri scientifici, didattici e narrativi, per diffondere la cultura del verde in città. Altre iniziative saranno poi legate alla giornata mondiale dell’albero a novembre”.

alberi

Quello che muove il Consorzio Sinergia Verde è la volontà di voler sensibilizzare come viene visto l’albero, non soltanto dalle amministrazioni, ma anche dal privato, nei giardini, sulle strade, nelle corti. “Troppo spesso vediamo alberi trattati male, curati malamente, spesso capitozzati –  termine per descrivere la potatura massiccia che molto spesso troviamo sugli alberi con il taglio indiscriminato del fusto, delle branche primarie o di grossi rami -, non consapevoli del fatto che questo tipo di pulitura è la più dannosa sia per l’albero che per la sicurezza di chi ci vive attorno”.

Amare gli alberi però non vuol dire non sapere quando è il momento di abbatterli per dar spazio a nuove piante, specie in città. Facciamo l’esempio degli ultimi alberi tolti in centro a Prato: “si trattava di piante di 80 anni, capitozzate più volte, con vari problemi di salute. Nel momento in cui bisogna ricostruire una piazza, smuovere il terreno e dare noia alle radici, è molto meglio togliere il vecchio per piantare nuovi alberi che mantenere i vecchi. Se faccio un lavoro fatto bene e prendo delle piante piccole e sane, ne godrò negli anni successivi. Nei primi anni quella piazza non avrà magari l’ombra, ma ne godrà la città tra qualche manciata di anni, o magari ne godranno i nostri figli. Manca molto spesso la lungimiranza, ma tutto e subito quando si parla di alberi e natura non si può avere”.