Ieri è stato il suo ultimo giorno di lavoro, dopo 22 anni alla direzione della Biblioteca Lazzerini. Franco Neri ha diretto la biblioteca comunale di Prato dal giugno del 1994, dopo che per i 14 anni precedenti aveva ricoperto lo stesso ruolo alla biblioteca comunale di Empoli. Sotto la sua direzione è avvenuto, dunque, il trasferimento dalla vecchia sede di via del Ceppo Vecchio a quella attuale, nel contesto del polo Campoli, che ha riconvertito una delle ex cattedrali dell’industria tessile cittadina in una cattedrale della cultura.

Al suo posto subentra Antonio Avitabile. Al Tirreno Neri commenta questi anni così: “Gli anni di direzione a Prato, presso la Biblioteca Lazzerini e nella rete bibliotecaria, sono stati i più belli ed intensi della mia vita, professionale e personale. Con la pensione si chiude una fase della vita, in qualche modo “pubblica”, in cui ho cercato di esprimere impegno, responsabilità, passione, competenze. Alla valorizzazione della ricchezza culturale della città ho tentato di contribuire prima nel rinnovamento dei servizi della Lazzerini e nella costruzione della rete bibliotecaria provinciale, e poi con il progetto della nuova Biblioteca, la Campolmi”.

“Franco Neri è stato un punto di riferimento non solo come dirigente del Comune di Prato”, ha commentato l’assessore Simone Mangani. “Grazie al suo costante stimolo, è nato il coordinamento delle biblioteche pubblico-private del territorio provinciale, coordinamento che oggi conta oltre sessanta soggetti aderenti. Né possiamo dimenticare che nel momento in cui l’amministrazione comunale decise di riconvertire la Campolmi in polo culturale e decise di destinare il cuore del centro storico a funzione bibliotecaria e museale, con il trasferimento del Museo del Tessuto e della stessa Lazzerini dalla vecchia sede di via del Ceppo Vecchio, l’interlocuzione di Franco con il progettista, l’architetto Marco Mattei, fu importantissima per delineare quel gioiello che oggi la Campolmi è. Un augurio di buon lavoro nel suo ultimo giorno di presenza può suonare strano ma, conoscendolo da moltissimi anni, siamo sicuri che sia un augurio coerente con i suoi prossimi impegni”.