Venerdì 27 Gennaio – Peder Mannerfeld (Sala Vanni)

via Mixtura.org

E allora sperimentiamo, che vi dobbiamo dire. Ci pensa per questo noioso venerdì sera di inizio anno il nostro amico Peder (non Peter, come si tenderebbe a dire), che in Sala Vanni raccoglierà sicuramente il plauso degli amanti delle dissonanze elettroniche intelligenti, che accoreranno a decine per questa dissonante esibizione. Non una serata per i sorpassati fans di Elvis o dei Beatles, non un evento per i sofferenti di patologie all’orecchio medio, bensì un live importante, di quelli che piacciono alla gente che non piace ma che è sul pezzo, in una sorta di emulazione socio culturale da Tom Yorke. Diciamo spesso che il rock è morto, perché ha detto tutto, frase scontata come una dichiarazione stampa di Pierluigi Bersani, ma mai e poi mai questo tipo di conclusione può esser detta sulla sperimentazione, e non si sa perché: a maggior ragione sulla sperimentazione elettronica, meglio sempre se fatta da artisti dai nomi che incutono timore, come lo incuteva Augenthaler negli anni novanta da difensore del Bayern Monaco. Il nome, la sperimentazione, l’elettronica: è tutto perfetto insomma. E’ incriticabile, perché forse pochi la capiscono. E’ criptica, come l’arte contemporanea. Omettiamo il dire che potrebbe essere una “paraculata”, ma insomma il senso è quello. Ci fa comunque piacere aver trovato una scappatoia sia per agli artisti (il dichiararsi elettronicamente sperimentali) che per il pubblico, che si sentirà intelligente per stasera. Ci fa piacere consigliare questo live, in Sala Vanni. Astenersi diplomati ad istituti tecnici, chitarristi classici e fan dei Baustelle (che funziona molto dire che l’ultimo disco è brutto).

Sabato 28 Gennaio – C+C=Maxigross (Tender Club) vs. Tiger!Shit!Tiger!Tiger! (Glue Club)

via Facebook

Sono dieci anni che parliamo di crisi in Italia. Economica, sociale, artistica: recessione, Tangentopoli, l’euro, i cervelli in fuga, il pareggio della nazionale di calcio contro la Nuova Zelanda nel 2010. Nasce la tradizione nazionale del poter dire qualunque cosa in qualunque momento e pretendere ragione, come diritto acquisito. Insomma, in questo nuovo millennio l’Italia è in forte confusione. Ce ne siamo accorti, ce ne accorgiamo tutti i giorni, nelle piccole cose. Quando compri del latte e scopri che è prodotto in Germania. Quando vedi Pippo Baudo con i capelli bianchi. Quando leggi che ci sono dei concerti a Firenze il sabato, concerti caldeggiati dai nostri amici giovani, e non capisci guardando sui social quali siano i nomi degli artisti. Appurato che non sono delle sciarade o dei quiz de “La Settimana Enigmistica”, preso atto che sono band, ripensiamo a un’intervista dell’ex bassista dei REM Mike Mills in cui testualmente dichiarava “bisogna stare attenti ai nomi”. Lo spavento, la confusione e  un accenno di mal di testa ci arriva quando scopriamo che questi musicisti non provengono da Soho o dal Bronx. Assolutamente no, i primi sono della provincia di Verona e i secondi sono cordialmente umbri. Il pensiero non solo va quindi ai vari cantautori dal nome fantasioso di cui spesso abbiamo parlato, va a coloro che lavorano a contatto con questi nomi. Grafici, fonici, impiegati SIAE. Li abbiamo nel cuore.
Ah, giusto per chiudere, sono entrambi delle ottime band. Fate finta di andare a vedere gli Stadio o i Diaframma, e godetevi i concerti. Meritano.

Domenica 29 Gennaio – Vintage Selection (Stazione Leopolda)

via Stazione-leopolda.com

Ed eccoci alla domenica. Il ghiotto e polveroso appuntamento con la manifestazione denominata “Vintage Selection” per gli addetti ai lavori (per le persone normali è la “Sagra del baule”) si propone in questo fine gennaio nonostante i tentativi dell’ARPAT di fermarla a causa del picco di polveri nella zona del centro conseguente alla stessa manifestazione. Del resto a seguito di Pitti, appena terminato, la manifestazione con le scarpe di nonno Edoardo (comprate al mercato di Scandicci nel 1983) a 150 euro non poteva non svolgersi. Non potevamo non avere le solite farmacie aperte H24 in zona per somministrare antistaminici e spray agli avventori allergici alla polvere. Non potevamo non vedere il tentativo annuale di riabilitare nell’abbigliamento i primi anni novanta, con il bomber di pelle e gli anfibi bassi. La bolla del vintage, va detto, sta calando. Torneremo forse a utilizzare alcuni capi (non tutti) per imbottire cuscini o per togliere la polvere dai mobili? Non sappiamo, magari. Anno nuovo, roba vecchia. Enjoy.