Un bistrot che vuole stravolgere il significato di ristorazione a Prato offrendo un’esperienza senza precedenti legata al vino e al cibo. In via dei Cimatori, dal prossimo mese di luglio. Inaugurazione il 5 luglio dalle 20 in poi.

Si chiama “Ardengo”, e se il nome vi riporta a quella stagione di rottura e d’invenzioni che fu il l’inizio del novecento italiano, non è un caso. S’ispira infatti a Ardengo Soffici, poeta e letterato fiorentino che di quella stagione fu uno degli animatori più noti e che a lungo visse a Poggio a Caiano, in provincia di Prato, dove anche è sepolto.

“Il progetto di Ardengo nasce dalla voglia di sperimentare e di proporre un’esperienza davvero nuova con il vino e il  cibo – racconta infatti Mirko Banacchioni, 37 anni, che insieme a Lorenzo Filippini, 36, gestirà il nuovo locale – un locale schietto, capace di fugare ogni dubbio del cliente, e a questo serve la cucina a vista,  un posto capace di incuriosire e di sorprendere ma soprattutto un luogo dove venire a sperimentare cose sempre nuove sia in cucina, grazie al nostro chef Cristina Liguori, che nel bicchiere”.

D’altronde, i titolari di “Ardengo” sono due sommelier con un bagaglio d’esperienza e di ricerca lungo un decennio e il vino sarà l’indiscusso protagonista del nuovo locale al numero 6 di via dei Cimatori.

Mirko Banacchioni e Lorenzo Filippini

“Per il vino rosso e bianco avremo un servizio di bottiglie solo in formato magnum (1,5 litri ndr) da servire al bicchiere – spiega infatti Lorenzo Filippini  – e grazie ad un particolare sistema di mescita che permette di servire una bottiglia senza aprirla (coravin ndr), i clienti di “Ardengo” potranno assaggiare anche vini costosissimi”.

“Sarà una carta dei vini sempre in movimento, perché ci piace giocare e sperimentare – aggiunge Banacchioni –  alcuni vini saranno prodotti esclusivamente per noi, mentre il resto arriverà da ogni paese del mondo, anche da quelli che non ti aspetteresti mai ma che negli ultimi anni hanno saputo produrre vini eccellenti”.

La cura per le bevande è un mix di attenzione maniacale per i dettagli e il gusto della ricerca a trecentosessanta gradi. A queste due caratteristiche si devono le cantinette climatizzate e i termometri “Per offrire ogni vino alla temperatura adeguata”, dicono i proprietari, la selezione di succhi di frutta biologici o della birra,  dell’acqua migliore da affiancare al vino, “perché è necessaria un’acqua che non tolga niente al sapore del vino appena bevuto”, i dolci realizzati da Paolo e Andrea Sacchetti,  fino ad arrivare alla selezione di distillati d’annata.

Scelte forti e precise anche sul versante culinario. Niente taglieri, in via dei Cimatori, ma una selezione sempre nuova di finger food a base di carne, pesce e anche vegetariano. Per tutte le tasche, assicurano i titolari di Ardengo.

“I nostri piatti saranno divisi in tre fasce di prezzo: entry level tra i 4 e i 5 euro, la medium tra i 6 e gli 8 e la più alta dai dieci euro in su – precisano i titolari – siamo stati al pubblico per anni e vogliamo che “Ardengo” sia un locale per tutte le tasche, dove stare bene e godere del vino e del cibo in un ambiente accogliente e diverso dagli altri”.

“Ardengo” potrà accogliere circa 35 persone e sarà un rivenditore ufficiale di prodotti targati Ferrari.