“Cambiare il corso dell’economia tradizionale perseguendo un modello di sviluppo alternativo, più rispettoso dell’ambiente e del territorio, che sia inclusivo e partecipativo e che punti alla condivisione delle risorse”.

Il programma del Festival dell’Economia Civile di Campi Bisenzio (Firenze) è tutto in questa frase, ed è una frase che insegue il sottotitolo della manifestazione, ovvero “la ricerca della felicità pubblica”. Per tre giorni infatti, dal 16 al 18 novembre, la seconda edizione del festival affronterà temi e progetti che vogliono cambiare il corso dell’economia tradizionale. Progetti a volte complessi, come per esempio riqualificare una fabbrica dismessa o far strada ai giovani nelle imprese, a volte poco più che attitudini o pratiche di condivisione come, per esempio, ideare un pranzo con gli scarti alimentari o “condividere utensili per ristrutturare casa in cambio di volontariato civico”, si legge nella nota inviata ai giornali.

Il festival dell’economia civile

Il metodo di lavoro è semplice, basato su quattro tavoli di lavoro: welfare e comunità; rigenerazioni di luoghi e spazi di comunità; nuovi modelli energetici; lavoro, giovani e formazione. Ogni tavolo è coordinato da un soggetto segnalato dal gruppo e partecipano realtà locali e nazionali dei 5 sistemi di riferimento: istituzioni, attori economici, società civile, scuola-università e cittadini.

“Ci sarà Francesco Morace – spiega la nota – sociologo e presidente Future concept Lab che in una lectio magistralis parlerà della crescita felice. Leonardo Becchetti presenterà il suo manifesto dell’Economia Civile e tanti ospiti, imprese ed esperti che approfondiranno aspetti cruciali, come la responsabilità sociale d’impresa”.

Verrà presentato “Job in lab”, il progetto realizzato insieme all’Università di Firenze che permetterà al Comune di Campi Bisenzio di essere il primo ente pubblico a fare da connettore tra imprese e giovani, aiutandoli a far entrare le loro idee innovative nelle aziende. Si parlerà dei Pop Up toscani, un esperimento che vede coinvolta anche la città di Prato.

E verranno raccontati due progetti realizzati dal Comune di Campi. “Fai da noi”, realizzato insieme a Leroy Merlin: utensili per ristrutturare o decorare casa a disposizione di tutti, in prestito e gratuiti, in cambio di attività di volontariato socialmente utili, un patto di cittadinanza attiva a vantaggio dell’intera comunità. E “Mani in pasta”, contro lo spreco alimentare: 150 bambini delle scuole elementari coinvolte in un percorso educativo iniziato in classe, creeranno un menù fatto interamente con gli scarti e poi pranzeranno insieme ai loro genitori e insegnanti sul palco del teatro Carlo Monni. Venerdì 17, uno spettacolo teatrale racconterà la storia di Adriano Olivetti, uno dei primi imprenditori italiani a dare un volto sociale all’economia.

“Campi è diventata la prima città italiana a sperimentare l’economia civile, creando un vero e proprio distretto e dandogli corpo e gambe attraverso la sua attività istituzionale – ha detto il sindaco di Campi, Emiliano Fossi – Nella scorsa edizione del Festival abbiamo messo le basi a qualcosa che sta crescendo, che può davvero cambiare le regole e Campi ne è il laboratorio nazionale. Lavoriamo basandoci su un percorso decisionale che capovolge la prassi, che parte dall’ascolto e coinvolge immediatamente, senza ulteriori passaggi, le amministrazioni. Saranno tre giorni intensi, dove faremo vedere quanto costruito fino ad oggi e metteremo altri progetti in cantiere, in un percorso di crescita davvero sostenibile, alla ricerca della felicità pubblica”.

Il programma completo lo trovate qui.

Il Festival dell’Economia Civile è promosso dal Comune di Campi Bisenzio, Legambiente, Scuola di Economia Civile e Anci Toscana, con il patrocinio della Regione Toscana e della Città Metropolitana di Firenze.