Si chiama “Giardini d’Oriente a Prato” il libro che raccoglie le testimionanze dei frequentatori del giardino di via Colombo e che verrà presentato mercoledì 7 marzo (17,30) nell’aula magna del PIN.

“Giardini d’Oriente a Prato” racconta “le storie dei cittadini protagonisti di una meravigliosa avventura che dura ormai da 11 anni – si legge nella nota – un gruppo spontaneo di cittadini che pratica insieme la storica arte del tàijíquán (anche abbreviato in Taiji o Tai Chi). Il gruppo, circa 15 persone, di composizione multietnica, interlinguistica e multi generazionale, attraverso una pratica comune, ha avviato un vero e proprio processo di co-progettazione attiva e riappropriazione degli spazi pubblici. A costoro è stata fatta la domanda: “Che cosa significano per te i giardini di via Colombo?”. Ne è nata la raccolta di racconti, di esperienze, di vissuti che sarà presentata mercoledì pomeriggio”.

La raccolta “Giardini D’Oriente a Prato” si inserisce nel continuum progettuale di “Giardini comunicanti: intervento di dialogo interculturale in aree verdi urbane” realizzato, dal Laboratorio Forma Mentis del PIN e dal Comune di Prato, tra agosto 2015 e marzo 2016.

Alla presentazione parteciperanno Enrico Banchelli, Direttore del PIN; Giovanni Scotto, Responsabile scientifico del Laboratorio Forma Mentis; Anja Baukloh, Responsabile operativo del Laboratorio Forma Mentis; Dalila De Pasquale, Coordinatrice del progetto Giardini d’Oriente.

Successivamente sono previsti i contributi degli autori: Giuseppe Campaioli e la storia dei giardini di via Colombo; il mastro di Taichi Marino Ho Yuntian; Il Taichi a scuola, l’esperimento al Liceo di Scienze Umane Gianni Rodari, Franco Vignoli ed Isabella Migliorini; Il Taichi dialogues en umanitè, Loredana Giarracca e Rossella Foggi; Ventaglio di relazioni, Simoncini-Tangi.