Gli attimi della liberazione dei rondoni al parco di Galceti

Dal primo luglio 2018 la Fondazione Parsec, erede del Centro di Scienze Naturali di Galceti, ha finalmente riattivato il servizio di accoglienza fauna nell’ambito di una convenzione con il Servizio governo del Territorio del Comune di Prato che prevede la presa in carico di esemplari di fauna urbana (esempio passeriformi, piccoli mammiferi etc.) feriti o, comunque, bisognosi di soccorso (come i nidiacei o piccoli pipistrelli). Lo rende noto il Comune di Prato in una nota.

Il servizio recupero animali è “interamente finanziato e voluto del Comune di Prato, in particolare dal servizio Protezione animali – si legge nella nota – e in pochi giorni sono stati accuditi e ospitati in una zona riservata (inaccessibile al pubblico) del Parco di Galceti già alcune decine di animali. Qui gli esemplari verranno rieducati per il loro reinserimento in natura”.

Dopo quasi dieci anni di inattività, nei giorni scorsi sono stati liberati nel parco di Galceti sono stati liberati con successo quattro giovani rondoni che, curati e allevati fino al raggiungimento dell’indipendenza alimentare, hanno preso il volo sulle pendici del Monteferrato.

I rondoni erano stati consegnati alla Fondazione Parsec all’inizio del mese di luglio. I piccoli erano stati rinvenuti in diverse zone del Comune di Prato e soccorsi dai cittadini perché in evidente difficoltà. Grazie al al servizio recupero animali attivato dal Comune di Prato per la fauna urbana sono stati soccorsi, hanno ricevuto le proprie cure presso una clinica veterinaria convenzionata e sono stati consegnati alle strutture di ricovero in Galceti.Grazie al lavoro del personale dipendente della Fondazione Parsec e dei tanti volontari del servizio civile e delle associazioni di volontariato che collaborano con la Fondazione stessa, i pulcini di Rondone comune (Apus apus) sono stati allevati con carne e insetti somministrati ogni 3 ore e sono stati accuditi in modo in luogo isolato in modo che non si abituassero alla presenza umana, cosa che avrebbe reso difficoltoso un reinserimento in natura. I rondoni, ancora molto giovani, adesso che sono stati liberati all’interno della zona protetta del Parco, dovranno allenarsi nel volo acrobatico per qualche giorno per poi essere pronti al lungo viaggio verso l’Africa: entro fine agosto primi di settembre, infatti, inizieranno la loro lunga migrazione verso sud, attraverso il mare, verso le coste africane dove sverneranno. La prossima primavera poi, potranno fare rotta nuovamente verso nord, magari scegliendo di nidificare e riprodursi nel nostro territorio.