Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci compie trent’anni e festeggia con Il museo immaginato, Storie di trent’anni di Centro Pecci, dal 22 settembre 2018 al 25 giugno 2019.

Il museo immaginato racconta la storia del Centro Pecci tramite fatti, dati statistici, aneddoti, ricordi e opere scelte dalla sua collezione e dalla storia delle mostre in un percorso ideato dalla nuova direttrice, Cristiana Perrella. Non solo una ricostruzione, ma un racconto immaginativo del museo che reinterpreta il passato alla luce della sensibilità del presente, proiettandolo in un futuro decisamente possibile.

La mostra è composta da tre elementi principali: il primo è una timeline disegnata dallo studio grafico Sara De Bondt che racconta la successione di mostre, concerti, rassegne, festival , laboratori e talk ospitati dal centro e ne crea una sorta di DNA con materiali come video, foto, documenti, tracce audio, poster e opere.
Il secondo elemento è una storia parallela e a volte imprevista del museo, nata dall’analisi statistica e semantica dei dati dell’archivio elaborati insieme al laboratorio Mosis del Pin: il racconto si costruisce con i numeri delle opere in collezione, delle mostre realizzate, dei visitatori e degli artisti esposti, analizzati anche in base a provenienza geografica, età e identità di genere.
Questi due elementi sono la cornice che contiene il terzo e ultimo elemento de Il museo immaginato: un nuovo allestimento di una selezione di opere per lo più provenienti dalla collezione del museo, scelte ripercorrendo la storia delle mostre principali tenutesi al Pecci dal 1988 in poi. Le opere comprendono Zorio, Schnabel, Chucchi, Merz, Acconci e Morris, ma anche John Coplans, Craigie Horsfield, Robert Mapplethorpe, Nobuyoshi Araki, Michelangelo Pistoletto, Iya Kabakov, Stefano Arienti, Mario Merz, Thomas Hirshhorn, Fabio Mauri, Jerome Bel, il lavoro di Kinkaleri o Anish Kapoor.

In occasione del trentennale nell’atrio del Centro Pecci sarà installato un lavoro di Martin Creed chiamato Work No 2833: Don’t Worry, 2017. L’opera è l’unica, in mostra, a non appartenere al passato del museo ed esorta, con un’ironica scritta al neon, a guardare al futuro con fiducia.

Per maggiori informazioni visitate il sito del Centro Pecci, l’opening è prevista per venerdì 21 settembre alle 19