Il teatro Fabbrichino di Prato ospita in prima assoluta Happy hour, nuovo lavoro di Cristian Ceresoli, da martedì 30 ottobre a domenica 4 novembre.

Cristian Ceresoli, recuce del successo de La Merda, ha iniziato a lavorare a Happy Hour già nel 2007: il nuovo spettacolo è “una partitura letteraria per un concerto a due voci”. A parlare sono due bambini sui tredici anni, abitanti di una metropoli che potrebbe essere Milano, Londra o qualcosa di simile.

Silvia Gallerano è Ado, una ragazzina affamata d’amore, mentre Stefano Cenci è suo fratello Kerfuffle. Alla regia troviamo Simon Boberg, regista danese già direttore della produzione teatrale e televisiva di La Merda nel suo paese. L’umanità di Happy hour ricerca la felicità in modo ossessivo e quasi disperato, e i due piccoli protagonisti ci si trovano dentro, osservando la loro città correre loro intorno a un ritmo vorticoso, vittima della “dittatura della felicità”.

Happy Hour è dedicato a Dolce&Gabbana, secondo Ceresoli fra i massimi esponenti di questa “dittatura”: ” C’è un Dio che è costruito a immagine e somiglianza di Stefano Gabbana – spiega Ceresoli – Non voglio però apparire moralista o post-ideologico: in qualche modo sono personaggi di quella che rimane una poesia, un manifesto, un affresco. La loro figura coincide, in Happy Hour e nella mia scrittura, con una divinità, che viene idolatrata e che in qualche modo decide della vita delle altre persone”

Lo spettacolo andrà in scena alle 20,45 nei giorni feriali, alle 19,30 sabato 3 novembre e alle 16,30 domenica 4. Venerdì 2 novembre è inoltre previsto il secondo incontro del ciclo Lo spettatore attento: Cristian Ceresoli, alla fine dello spettacolo, condurrà il critico Alessandro Iachino a un confronto su spettacolo, urgenze creative, poetica e pratica teatrale.

Biglietti acquistabili direttamente sul luogo dello spettacolo, dai 10 ai 15 euro.