Una conferenza sulla relazione tra città costruita e natura, tra paesaggio architettonico e vegetale con Stefano Mancuso e il fotografo Maurizio Montagna. Martedì 2 aprile alle 18 al Centro Pecci.

L’incontro fa parte degli eventi collaterali della mostra “Verde Prato. Sperimentazioni urbane tra ecologia e riuso” e sarà moderato dalle curatrici della mostra Elisa Cristiana Cattaneo ed Emilia Giorgi.

“Non soltanto lungo i viali, nei parchi, nelle aiuole, nei giardini, ma dovunque ci sia una superficie disponibile: strade, facciate, tetti, lì deve esserci una pianta”, dice Mancuso nella presentazione. Per questa ragione, come consulente del nuovo Piano Operativo di Prato, ha fatto della città toscana un caso di studio, e ha lavorato per censire il patrimonio arboreo della città e calcolarne i benefici per la cittadinanza.

All’interno dell’esposizione che racconta il Piano, Mancuso ha realizzato l’installazione site-specific Urban Jungle, un insieme di ecosistemi confinati che evoca un ideale skyline cittadino come unica ed enorme giungla urbana, al di là della tradizionale separazione tra costruito e natura.

Immaginazione e futuro sono i due termini che, legati tra loro saldamente, costituiscono il punto di partenza e il punto di arrivo del progetto Paregon (2018), ideato dal fotografo Maurizio Montagna, per raccontare la città di Prato, puntando l’attenzione sul mondo vegetale, le cui dinamiche sembrano suggerire la strada per un nuovo agire collettivo, mutando così dopo secoli di visione antropocentrica le nostre coordinate prospettiche.