Un film che racconta la fuga dalla guerra dei migranti, lunedì 15 Aprile alle 21 al cinema Eden di via Cairoli.

La zattera dei migranti va in scena al cinema Eden: il film documentario di Massimo Luconi racconta le storie di profughi africani, facendoli diventare finalmente persone e non solo statistiche, con il montaggio e la fotografia di Ivan D’Alì.

In scena Bakary Diabate, Mamadou Diaby, Alassane Diallo, Ibrahima Diassigui, Blessing Godpower, Papy Jay, Boubacar Kanoute, Bilaly Ongoiba, Ousmane Tounkara, Aboubacar Traore: il palcoscenico, come viene spiegato nella presentazione del documentario, diventa spazio fisico e mentale utilizzabile per capire le storie e i meccanismi comportamentali di questi “ragazzi, in jeans e con il telefono uguale ai loro coetanei europei, che scappano dalle guerre e  dai disagi di un’Africa che ai problemi endemici, assomma nuove tragedie e nuove povertà.”

Il gruppo teatrale non è stato facile da formare: le provenienze erano molto diverse come Mali, Senegal, Costa D’Avorio dal lato francofono, Nigeria e Gambia dall’area di colonizzazione inglese e ragazzi che parlano solo le lingue delle loro etnie come i pastori nomadi Peul o i Dogon del Mali, costretti alla fuga dalla guerriglia ai confini fra Mali e Algeria. Alcuni attori non si capivano fra loro, ed erano costretti a comunicare in italiano: “L’osmosi è avvenuta cementando la pratica teatrale con il valore simbolico e con il forte senso  di cerimonia sacra – continua il comunicato – con tutte le connotazioni magico feticistiche, che ancora conserva il rituale teatrale per gli africani, dove il regista è il magicien e gli attori i griot che raccontano le gesta dei personaggi.”

Il percorso teatrale, sostenuto dal professor Cesare Molinari, ha usato come base un testo ispirato a Arturo VI di Bertold Brecht che si è a poco a poco strutturato appoggiandosi alle caratteristiche degli attori e che ha suscitato il loro interesse, vista la storia raccontata: Hitler che da gangster diventa un dittatore, storia che ricorda e appartiene a tutte le storie di dittatura africana.