(1) Contes Immoraux - Partie 1 - Maison Mère - ©️Jean-Luc Beaujault RID

Contemporanea compie vent’anni e presenta un’edizione più corposa e complessa di quelle cui ci aveva abituati negli ultimi anni.

Il festival diretto da Edoardo Donatini prosegue la riflessione avviata nelle scorse edizioni “Vivere al tempo del crollo” mettendo al centro della progettazione l’esame di tutti quei processi creativi che osservano, analizzano, traducono la complessità del nostro tempo”. Nell’edizione del ventennale l’esame è rivolto “in modo prevalente al pensiero delle donne, alla loro visione politica del mondo. Al loro processo creativo è affidato il compito di accompagnarci nella lettura di un tempo e uno spazio a volte intraducibile perché composto da codici nuovi, lontani da stereotipi e condizionamenti culturali. Una visione che apre lo sguardo a una diversa prospettiva del futuro”.

Torna Alveare, da sempre progetto cardine del festival con l’obiettivo di evidenziare il “processo creativo/l’opera in divenire”, quest’anno affidato a 12 artiste donne: Silvia Costa, Sara Leghissa, Daria Deflorian, Elena Bucci, Francesca Macrì, Katia Giuliani, Elisa Pol, Chiara Bersani, Licia Lanera, Chiara Lagani, Ilaria Drago e Rita Frongia.

Tra le compagnie internazionali arrivano il teatro politico dei tedeschi Rimini Protokoll, la critica e pungente denuncia delle politiche europee degli spagnoli Agrupacion Senor Serrano, la ricerca ‘enciclopedica sulla parola’ dei francesi Joris Lacoste e Elise Simonet, la danza della francese Phia Mènard, della portoghese Marlene Monteiro Freitas, dell’indiana Malinka Taneja, il linguaggio in bilico tra danza e performance visiva e sonora della belga Miet Warlop, la travolgente street dance della jamaicana Cecilia Bengolea, i ballerini d’aria della Compagnie Didier Théron.

Tanti gli spettacoli, le performance e le produzioni site specific in programma – saranno in scena 32 compagnie nazionali e internazionali per 51 repliche.

Info su biglietti ed eventi collaterali qui.

Il programma

20 settembre

Ore 19 + 19,30 – Teatro Fabbrichino
TPO (IT)
PATHOS a seguire BATHOS
Pàthos è la forza che ci solleva dal peso del mondo, è la leggerezza viva della forma. Nessuna tecnica ci guida nell’immedesimarsi nel personaggio: il personaggio è in noi, noi ne siamo solo il tramite. Dall’apice di questo entusiasmo precipitiamo: Báthos è una caduta non frenabile, in alcun modo gestibile. La forza che ci animava ci ha lasciati e siamo involucri vuoti, come abiti d’attore che giacciono sulla scena.

pathos-bathos

Ore 18 + 20 + 22 – Teatro Magnolfi
Gabriella Salvaterra (IT)
UN ATTIMO PRIMA
“C’è gente che dice che nella vita a tutto c’è rimedio. Tu cosa ne pensi?” Un attimo prima è il secondo capitolo di una ricerca sul tema della rottura e della possibile riparazione che ho iniziato nel 2014. Le rotture simboliche, materiali, pratiche, fisiche, emotive che ci segnano con cicatrici più o meno visibili, che raccontano la nostra storia. Le riparazioni possibili, quelle impossibili, quelle maldestre, quelle che “quasi non si vede più niente”; e i pezzi che ancora dobbiamo cercare di rimettere insieme. “C’è una crepa in ogni cosa. È così che entra la luce” (L. Cohen)

Ore 20 – Teatro Fabbricone
Annamaria Ajmone / CAB_008
NO RAMA
NO RAMA è un luogo abitato. Diverse specie possono vivere, crescere riprodursi. Qui i corpi si disintegrano in corpi celesti, si trasformano in piante, animali, minerali. NO RAMA è un’indagine (immaginifica) sul futuro di questo pianeta, abitato da una sequenza di forme animali e biotecnologiche. Il suo eco-sistema è in grado di adattarsi al riscaldamento globale, alla desertificazione della terra e alla progressiva acidificazione delle acque.

21.30 – Spazio K
Cecilia Bengolea, Damion BG Dancerz e Craig Black Eagle (FR)
ONENESS-PARTY ANIMAL                
La Dancehall è una cultura spirituale, un genere musicale, una comunità di street dance e uno stile di vita nato in Giamaica negli anni ’70, come variante del Reggae. Party Animal è una canzone dell’artista giamaicana Charly Black su una ragazza a cui piace molto andare in discoteca e fare festa. Dopo cinque anni di collaborazione Damion BG Dancerz, Craig Black Eagle e Cecilia Bengolea vi invitano a immergervi in questo party danzando con loro e con DJ Master Will.

21 settembre

Ore 17, 30 + 18 – Teatro Fabbrichino
Repliche PATHOS/BATHOS

Ore 17,30 + 19,30 + 21,30 – Teatro Magnolfi
Gabriella Salvaterra UN ATTIMO PRIMA

Ore 19 – Teatro Metastasio
Rimini Protokoll (De)

GRANMA METALES DE CUBA

Milagro Álvarez Leliebre in Granma POSAUNEN AUS HAVANNA / METALES DE CUBA DRAMATURGIE Aljoscha Begrich, YOHAYNA HERNÁNDEZ DRAMATURGISCHE MITARBEIT Ricardo Sarmiento REGIEASSISTENZ Noemi Berkowitz BÜHNE Aljoscha Begrich BÜHNENASSISTENZ Julia Casabona KOMPOSITION ARI BENJAMIN MEYERS VIDEO Mikko Gaestel, Marta María Borrás SOUNDDESIGN Tito Toblerone, Aaron Ghantus KOSTÜME Julia Casabona TECHNISCHE LEITUNG Sven Nichterlein PRODUKTION Maitén Arns PRODUKTIONSASSISTENZ Dianelis Diéguez, Miriam E. Gonzáles Abad, Federico Schwindt HOSPITANT*INNEN Lenna Stam, Ignacia González, Joana Falkenberg ÜBERTITEL Meret Kündig ÜBERSETZUNG Anna Galt (Panthea) , Meret Kündig, Franziska Muche POSAUNENLEHRER Yoandry Argudin Ferrer, Diana Sainz Mena, Rob Gutowski RECHERCHE CUBA Laboratoria Escénico de Experimentación Social , Residencia Documenta Sur INTERVIEWS CUBA Ricardo Sarmiento Ramírez, José Ramón Hernández Suárez, Maité Hernández-Lorenzo, Karin Pino Gallardo, Taimi Diéguez Mallo

Cuba, sessant’anni dopo la rivoluzione: Daniel, trentasei anni, è un matematico e film-maker. Suo nonno, Faustino Pérez, è stato uno dei compagni più fedeli di Fidel Castro: nel 1956 si fece carico della logistica della nave “Nonna” che trasportò i rivoluzionari dal Messico a Cuba. Dopo la vittoria, Pérez divenne il primo “Ministro per il Recupero della Proprietà”, e cominciò l’azione di espropriazione dei beni all’elite. Che valore ha tutto questo oggi? Sul palco, insieme a Daniel, c’è Christian, programmatore informatico ventiquattrenne, che ci racconta la storia di suo nonno, pilota di guerra in Angola durante la guerra civile. C’è anche Milagros, studentessa di storia che si interroga sulle contraddizioni che la rivoluzione ha portato con sé. Le storie delle famiglie di alcuni giovani ragazzi cubani, sono intervallate da domande fondanti sulla situazione politica e sociale di oggi, facendoci conoscere la storia di un Paese in rapida evoluzione.

Ore 21,30 – Museo Pecci
Mallinka Taneja (IN)
BE CAREFUL
“Stai attenta!” è la raccomandazione che spesso è fatta alle donne indiane rispetto al loro comportamento e al loro modo di vestire perché solo “stando in guardia” si possono sentire sicure. Con ThodaDhyaanSe (Be Careful) Mallika Taneja, che vive e lavora a Delhi, sfida questa idea ipocrita con forza e grande ironia confrontando l’infelice connubio che lega il modo di vestire delle donne alle violenze subite.

Ore 22,30 – Museo Pecci
Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi (IT)
HARLEKING
Harleking è un demone dall’identità ambigua e multipla. Ricorda l’Arlecchino della Commedia dell’arte, un servo furbo mosso dalle inclinazioni più animali e un’inappagabile fame. Nel 2019 è stato selezionato dalla piattaforma europea Aerowaves e dalla New Italian Dance NID Platform.

22 settembre

Ore 19, 30 + 21 – Teatro Fabbrichino
Repliche PATHOS/BATHOS

Ore 16 + 18 + 20 – Teatro Magnolfi
Gabriella Salvaterra UN ATTIMO PRIMA

Ore 18,30 – Teatro Metastasio
Silvia Gribaudi / Ass.Cult. Zebra Cultural Zoo (IT)
GRACES
Graces è un progetto di performance ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. Cos’è la bellezza? Come si manifesta? Le grazie sono diventate canone estetico neoclassico, ma prima di ogni cosa incarnano gioia, splendore e prosperità. Dopo i successi di A Corpo Libero (2009) e R.OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi (2017), Silvia Gribaudi crea uno spettacolo per quattro performers, proseguendo la propria ricerca sul valore estetico, sociale ed intellettuale dello humour e del corpo.

Ore 20 – Teatro Fabbricone
Miet Warlop (BE)
GHOST WRITER & THE BROKEN HAND BREAK
In Ghost Writer and the Broken Hand Break, Warlop lavora sull’idea di una versione occidentale della danza vorticosa conosciuta dai dervisci sufi. Tre performer girano in cerchio per 45 minuti, un movimento che nelle cerimonie sufi ha lo scopo di indurre uno stato di estasi religiosa. Seguendo lo stile di Miet Warlop, il turbinio si arricchisce con la musica. Diventa un esperimento di percezione, una sensazione di vertigine, una riflessione sullo spirito del nostro tempo.

25 settembre

Ore 21,30 – Teatro Magnolfi Alveare
Silvia Costa (IT)
MIDNIGHTSNACK
Mindnight Snack è un’intensificazione di azioni e trame che si accendono quando tutto intorno tace e dovrebbe riposare. È un’attività inappropriata, un’affamata pulsione adolescenziale che si nutre saccheggiando selvaggiamente la cattedrale poetica eretta da Amelia Rosselli.

Ore 22 – Teatro Magnolfi Alveare
Sara Leghissa (IT)
HAVE YOU NEVER BEEN (IL)LEGAL?                                   
Have you never been (il)legal? è una restituzione, parziale e soggettiva, di un’azione illegale, avvenuta la notte del 12 aprile 2019, all’interno del quartiere Soccorso, nell’ambito del programma Giardini di Prossimità| Territori Contemporanei. In quell’occasione, un gruppo di abitanti del quartiere si è radunato per svolgere una pratica di attacchinaggio non autorizzato. I manifesti riportavano alcune frasi, estratte da interviste svolte nel quartiere stesso, nei giorni precedenti l’azione. Durante le interviste si chiedeva: Quali sono le forme d’illegalità che pratichi nella tua vita quotidiana? Cosa provi quando pratichi l’illegalità? Qual è il tuo sogno illegale? Il quartiere Soccorso di Prato è una zona complessa della città, per le caratteristiche urbane, la quasi totale assenza di spazi pubblici e una sempre più forte multiculturalità. Spesso la convivenza interetnica diventa occasione per strumentalizzare la diversità. Il limite fra ciò che è legale e ciò che non lo è molto labile, ma la questione della legalità e della sicurezza sta diventando sempre più un tema della Politica e del Potere, per normalizzare, dividere, controllare. E noi siamo spesso prigionieri di un modello culturale secondo cui ciò che è legale è giusto. Come si può, a livello locale, nella convivenza della diversità, uscire da questa gabbia e dare nuovo significato alla legalità?

Ore 22,30 – Teatro Magnolfi – Alveare
Daria Deflorian (IT)
QUELLA COSA LA’
“Ricordo perfettamente il tragitto tra la casa minuscola, il buco dove stavo e la libreria, non riuscivo ad andare molto più in là come quando con la bici da ragazzina non superavo il cartello di fine paese per paura dell’infinito. Ora lo sapevo fare, avevo cinquanta anni, per certi versi, tanti versi non ero più così imbranata, ma dove andare, a fare che. Dicendo cosa. Parigi non mi apparteneva, e non sapevo una parola di francese. Entravo in libreria e nella lunga fila sotto la E sceglievo un librino sottile e sconosciuto di Annie Ernaux”.

Ore 23 – Teatro Magnolfi – Alveare
Elena Bucci (IT)
LETTERA AL MONDO, PROVE DI LIBERTA’ DEL PENSIERO
“Mi sorprendo spesso a monologare in dialogo con il mondo: parlo con popoli lontani, con il mio, con i politici, con gli scrittori, con gli artisti, con le persone amate, vive e morte, parlo con quelli che incontro, immagino pensieri e parole di chi non ha potuto e non può esprimersi”. (Elena Bucci)

Ore 20 – Teatro Fabbricone
AGRUPACION SENOR SERRANO (ES)
BIRDIE

Birdie è uno spettacolo multimediale che mette insieme video live, oggetti, gli Uccelli di Hitchcock, 2000 animali in miniatura, guerre, una migrazione di massa e tre artisti che gestiscono questo disordinato mondo con spirito critico, impegno civile e un ritmo narrativo incalzante. Due miraggi. In uno: guerre, siccità, abusi, instabilità politica… Nell’altro: supermercati, stabilità, libertà, rispetto dei diritti umani…

26 settembre

Ore 19,30 – Museo Pecci
Francesca Banchelli (IT)
THE FUGITIVE
Con un’azione live e una serie di disegni l’intensa e fragile condizione temporale del fuggitivo – politico, sociale, climatico, psicologico o immaginario – si rivela attraverso “l’incontro” in una zona incerta del pianeta.

Ore 20,30 – Museo Pecci
Compagnie Didier Theron (FR)
AIR
In GONFLES/Vehicles l’aria è il motore della creazione che genera forme e deformazioni gonfiando le figure vestite di latex che animano questa performance bizzarra ed esilarante. Il nuovo legame che si instaura tra l’aria e il danzatore “aumentato”, lo spazio e gli spettatori, conferisce un valore cosmico a queste figure al contempo straordinarie e accessibili a tutti.

Ore 21,30 – Teatro Magnolfi – Alveare
Chiara Bersani (IT)
BE UNICORN
Non sei tu ad interpretarmi ma sarò io a mostrarti la strada per comprendermi. Io accetto la responsabilità di disegnare l’immagine che il mondo avrà di me.

Ore 22 – Teatro Magnolfi – Alveare
Francesca Macrì (IT)
I POETI MALEDETTI_ Io e Baudelaire
Ritornare alla poesia per stare dentro il presente. Urlare la poesia. Guardare in faccia le parole e ripartire dalla loro potenza. Baudelaire. La sua forza è il nostro terrore, il nostro à bout de souffle, il disperato incespicare nelle vie di un mondo in cui non ci riconosciamo e non riconosciamo. Fra il corpo del pianoforte, impetuoso e imponente, e il corpo della parola, saettante e tagliente, abbiamo messo il corpo dell’attore.

Ore 22,30 – Teatro Magnolfi – Alveare
Rita Frongia (IT)
L’OPINIONE DI ZIA ANGELINA
Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche. (J.P. Sartre) Un abito da sposa. Un corpo nudo in un fosso. Un uomo a una festa di nozze. Un fatto di cronaca. Un fatto d’arte. Un’opinione. L’opinione di zia Angelina. Opinione privata su un fatto di cronaca e d’arte.

Ore 23 – Teatro Magnolfi – Alveare
Ilaria Drago (IT)
VIRIDITAS_Tornare vivi
“Ho scelto la cripta del Teatro Magnolfi perché in un tempo dove la vita dell’altro non è più considerata un valore è necessario calarsi simbolicamente nel punto più oscuro per arrivare là dove l’estremo ci avvisa che qualcosa è davvero in pericolo; cosa abbiamo dimenticato di noi stessi tanto da renderci merce, un niente da consumare? Dov’è la linfa originaria senza la quale non siamo che fantasmi a sopravvivere anziché vivi e rigogliosi? Ildegarda di Bingen ha chiamato quella linfa viriditas, il verdeggiare! Per lei “l’uomo si ammala quando è diviso, in conflitto con sé e con gli altri”; eppure l’altro non è nemico, è specchio!

27 settembre

Ore 18,30 + 19 – Teatro Fabbrichino
TPO
PATHOS a seguire BATHOS

Ore 19,30 – Teatro Fabbricone
Compagnia Non Nova – Phia Menard (FR)
CONTES IMMORAUX – Partie 1: MAISON MéRE
In Contes Immoraux – Partie 1: Maison Mère, un progetto commissionato dai Documenta 14 di Kassel nel 2017, Phia Ménard costruisce un villaggio Marshall di cartone a dimensioni reali attraverso un movimento deciso, come quello di una guerriera che affronta la battaglia fino alla morte. Tutto si gioca in un istante, tutto sembra perfetto, tranne che per quella nuvola che oscura la scena… Il nonno materno della Menard fu una vittima del bombardamento degli alleati che rase al suolo Nantes nel 1943. Durante la sua infanzia l’immagine e le conseguenze delle bombe non le sembravano reali, fu solo dopo molto tempo, visitando una fossa comune, che si rivelò la terribile infamia delle bombe. Maison Mère fa i conti con l’assurdità del piano Marshall: gestire la ricostruzione seguendo modelli di case prefabbricate.

Ore 21,30 – Teatro Magnolfi – Alveare
Katia Giuliani (IT)
THE WALK
Riappropriarsi del tempo e dello spazio, della lentezza, dello sguardo, della fisicità. Cercare riconnessioni. In The Walk mi impegno in un viaggio attraverso un lungo corridoio completamente vuoto. Un viaggio che traccio mano a mano che viene consumato, con i suoi ritmi, le sue urgenze, le pause, i silenzi, le ripetizioni, le attese. Una passeggiata da compiere attimo dopo attimo e senza alcuna destinazione, se non l’intento di esplorare me stessa e tutto ciò che mi circonda. Non ho perso niente, tutto è qui, tutto torna.

Ore 22 – Teatro Magnolfi – Alveare
Elisa Pol (IT)
ONCE I FORGET TO BE A WOMAN
“È il primo luglio 2018, un passo dopo l’altro salgo la pietraia che mi porta a quota 2.870 metri, i piedi mi spingono su, attraverso 1.170 metri di dislivello. Mentre il mio corpo è in marcia i miei pensieri continuano a ruotare attorno a casa, ai saluti, rivivo quei momenti in un loop continuo. Il paesaggio che mi circonda è reale tanto quanto la valigia posata sopra il letto (a cui torno), sono in ascensione lungo un canalone di roccia grigia e sono a casa, per me i due paesaggi si sovrappongono in transizione continua, in una negoziazione continua con il presente. Quando raggiungo il rifugio, che mi ospiterà per due mesi, per la guida alpina che asciuga la sua attrezzatura al sole sono una giovane donna, bianca, vestita in malo modo, ma in quel momento io ho già dimenticato di essere una donna, a quel punto non me ne frega niente.

Ore 22,30 – Teatro Magnolfi – Alveare
Licia Lanera (IT)
LINGUA EROTICA
Ogni argomento o luogo linguistico dovrebbe avere un vocabolario attinente, una propria area semantica. Spostando il luogo della politica nel mondo dei social, cambia anche la lingua. Ciò che rende il nostro ex ministro degli interni un leader o ciò che fa di un migrante un nemico, oggi non ha nulla a che vedere con la parte razionale o politica di un popolo, ma solo con il suo essere aizzati e infoiati da tutto un corollario di parole che attendono all’irrazionale, all’eros: quintali di bacioni. Il logos dunque lascia spazio all’eros. E le donne in questo processo erotico sono le più numerose. Femmine come me, che fanno torto a se stesse e alla storia.

Ore 23 – Teatro Magnolfi – Alveare
Chiara Lagani (IT)
L’INVENZIONE OCCASIONALE
“Mi è stato chiesto, dalla direzione del Festival, di comporre un’azione, gesto o pensiero per la sezione Alveare dell’edizione di quest’anno, che ospita tutte artiste donne, eleggendo in qualche modo a tema questa particolare scelta sul femminile, ma in una maniera libera senza farne alcun obbligo di trattazione specifica. Ho ugualmente deciso di addentrarmi per la prima volta frontalmente in un terreno che ho sempre avvertito come delicato, talora per me scivoloso, ma fortissimo, quello del pensiero delle donne e sulle donne. Lo voglio fare attraverso un’autrice che è stata molto importante nel mio percorso degli ultimi anni, Elena Ferrante, e con la complicità di una delle migliori voci critiche, sempre credo e non a caso una donna, che ho avuto la fortuna di incontrare durante gli anni di studio dei quattri libri dell’Amica geniale. (Chiara Lagani)

28 settembre

Ore 18 – Cassero
Claudia Caldarano (IT)
SULLA DISTANZA
Sulla distanza si svolge lungo il “corridoio del Castello”, il Cassero di Prato, in origine chiamato il “Corridore del Cassero” e lungo 230 metri. L’antico camminamento medievale collegava le mura di Porta Fiorentina al Castello dell’Imperatore per permettere alle truppe di attraversare la città senza essere viste. “Qui, lungo circa 30 metri, prendo distanza dalla mia immagine, appena visibile, occulta e segreta. Il corpo, dentro il riquadro di una grande lente d’ingrandimento, è così smisurato da far emergere linee, macchie, sfumature di forme e colori dai mutamenti delle minoranze corporee e dagli assestamenti dei dettagli del corpo. Sono un quadro astratto, e poi surreale, e poi un collage; porzioni del corpo si sdoppiano e compongono si accostano tagliandone altre e mi accorcio fino a quando la testa si attacca ai piedi e colo via”.

Ore 19 – Manifatture Digitali Cinema Prato
Joris Lacoste (FR)
JUKEBOX – ENCYCLOPEDIE DE LA PAROLE
Jukebox è un pezzo unico progettato per un unico spazio geografico: una città. Ogni versione, composta in stretta collaborazione con un team locale di ricercatori, un attore e un drammaturgo, ha lo scopo di condividere i metodi e i processi de L’Encyclopédie de la Parole e di eseguire le singole forme di discorso sostenute da specifici contesti culturali e geografici: Se vivo a Roma, Prato o Cagliari, quali sono i diversi discorsi che mi attraversano in un dato giorno? Permettendo agli spettatori di scegliere quali parole vengono eseguite e in quale ordine, Jukebox intende esplorare i modi in cui una comunità si rappresenta. Cosa vogliamo sentire dalla lingua che parliamo? Dalla nostra cultura? Come faremo per fare in modo che queste voci risuonino l’una con l’altra?

Ore 20,30 – Spazio K
Luna Cenere (IT)
TWIN
Twin costituisce il primo step di un processo. Un frammento, parte di una ricerca più ampia, che ha come tema principale il binomio Natura-Tecnologia. Dove il termine ‘Natura’ fa riferimento alla sfera reale e fisica dell’essere umano e dell’universo che lo circonda, mentre il termine ‘Tecnologia’ è legato a tutto ciò che l’essere umano è stato in grado di comprendere e riscrivere (o anche sovrascrivere) nel corso della sua evoluzione.

Ore 21 + 21,30 – Teatro Fabbrichino
TPO
PATHOS a seguire BATHOS

Ore 22 – Teatro Fabbricone
Alessandro Sciarroni (IT)
AUGUSTO
Augusto è uno spettacolo sul bisogno di sentirsi amati in maniera incondizionata e sul dolore. La pratica fisica e vocale attraverso la quale viene concesso agli interpreti di esprimersi è esclusivamente quella della risata ad oltranza. In questa maniera, gli interpreti del lavoro ridono per rappresentare gioia, euforia, commozione, così come sofferenza, rabbia e paura.

29 settembre

Ore 17 + 17,30 – Teatro Fabbrichino
TPO
PATHOS a seguire BATHOS

Ore 16 – Manifatture Digitali Cinema Prato
JORIS LACOSTE (FR)
JUKEBOX – ENCYCLOPEDIE DE LA PAROLE

Ore 17 – Cassero
CLAUDIA CALDARANO
SULLA DISTANZA

Ore 18 – Teatro Metastasio
Marlene Monteiro Freitas (PT)
BACCHAE- Prelude to a Purge
In Euripide si attraversano il delirio, l’irrazionalità, l’isteria, la follia, dall’illusione alla cecità e dalla cecità alla rivelazione. Si articolano ferocia e desiderio di pace, la ferocia e l’aspirazione ad una vita semplice e pacifica. Direzioni opposte e contraddittorie, lo scontro di elementi estremamente ambigui, corpi smembrati, statuti sociali messi a dura prova, fede e credenze messe a dura prova….. Miracoli! Questo è il mondo morale ed estetico che l’autore ci invita a percorrere e che accettiamo, conducendoci nel profondo della psiche umana, sotto le forze oltre la ragione. In Bacchae – Preludio all’epurazione, musica, danza e mistero ci conducono come funamboli sul filo dell’intensità, in un combattimento di apparenze e dissimulazioni, polarizzate tra i campi di Apollo e Dionisio.