Franco D’Ippolito, direttore del Metastasio, ha raccontato a Pratosfera come sta cambiando il teatro pratese per adeguarsi alle nuove norme sul distanziamento. E tale è la storia teatrale pratese che non c’è stato bisogno di cercare molto, è bastato rispolverare l’allestimento del Calderon, uno dei capolavori di Luca Ronconi, con le scenografie di Gae Aulenti.

“Stiamo lavorando con un gruppo di architetti per ridisegnare completamente lo spazio per il pubblico, per realizzare una relazione tra palcoscenico e platea nel distanziamento, creando un nuovo spazio da vivere all’interno di una ‘diversa normalità’, altrettanto accogliente rispetto a quella a cui sono abituati i nostri spettatori”.

Ecco che il Metastasio vedrà un unico tavolato che partirà dal palcoscenico, fino ad arrivare in fondo alla platea – come nel celebre spettacolo di Ronconi -, per trasformarsi in un nuovo palcoscenico o in una nuova platea, dove sarà possibile ricollocare le sedute, rispettando il distanziamento, oltre ai palchetti. “A oggi il numero massimo di persone che potranno entrare in teatro sono duecento, compresi tutte quelle che ci lavorano – biglietteria, maschere, tecnici, attori -, stiamo lavorando per aumentare questa soglia”. E’ da immaginarsi che l’acquisto dei biglietti sarà possibile solo online, che all’ingresso sarà obbligatorio misurare la temperatura e che l’ingresso alla sala sarà scaglionato.

Il “Calderón” di Ronconi – foto di Marcello Norberth

Per lo spazio del Fabbricone, data la sua conformazione – sempre voluta da Ronconi – sarà più facile adeguarsi ai distanziamenti: “chiuderemo la struttura che sostiene la gradinata per avere un unico spazio vuoto in cui andare a posizionare in maniera creativa lo spettacolo e gli spettatori”. Sono previsti spettacoli anche al Teatro Fabbrichino e Magnolfi.

La prossima “stagione”

Le virgolette sono d’obbligo, seguendo quanto racconta il direttore D’Ippolito: “costi quel che costi il 18 settembre comincerà Contemporanea Festival. Abbiamo tante idee ma in questo momento non abbiamo le indicazioni che ci consentano di definire una stagione da presentare a giugno per ottobre. Andiamo passo per passo a definire l’attività da settembre 2020 a maggio 2021, anche perché in questo periodo di ‘convivenza col virus’, dobbiamo considerare anche la possibilità di una ricaduta. Abbiamo ricollocato gli spettacoli persi in questa stagione, abbiamo riprogrammato quelli previsti per la prossima e, dove lo spettacolo non poteva garantire il distanziamento tra gli attori in scena – unica norma richiesta sul palcoscenico – abbiamo rimandato a data da destinarsi e inserito alcune nuove produzioni pensate per questo periodo che stiamo attraversando”. 

Riascolta l’intervista di Pratosfera a Franco D’Ippolito