Gli appassionati di musica si costruiscono il profilo Spotify a propria immagine e somiglianza. Lì dentro c’è tutta la musica che amano da sempre e che hanno scoperto di amare più di recente; ci sono gli artisti che sentono come fratelli e amici, e quelli che amano in modo del tutto irrazionale; ci sono insomma decenni di emozioni e di passioni uniche. Per questo non è giusto giudicare i gusti musicali di una persona: la musica si associa in modo carnale al nostro vissuto e non è possibile scinderla.

Ma se a giudicare la musica che ascoltiamo fosse un’intelligenza artificiale creata proprio per questo scopo?

È questo “How bad is your spotify“, un progetto di The Pudding, un portale che spiega la cultura con la grafica. Funziona così: un’intelligenza artificiale dà un’occhiata al tuo profilo Spotify e ti dice se ascolti buona musica oppure no. Senza peli sulla lingua e con uno spiccato senso dell’umorismo.

Non lo nascondiamo, la redazione di Pratosfera lo ha fatto subito e ha riso per due giorni, senza però condividire i risultati dell’analisi. Forse per pudore, chissà.

Ve la sentite? Andate qui.