Il liceo Copernico

Buongiorno sindaco, buongiorno Prato.

Sono Niccolò Sanesi e parlo a nome di Presidente della Consulta provinciale delle studentesse e degli studenti di Prato.
In un recente articolo di cronaca locale abbiamo letto della posizione di molti presidi sulla riapertura della scuola superiore e della proposta di avere almeno la metà degli studenti in presenza.

Come Consulta, appoggiamo fermamente questa proposta. Noi studentesse e studenti sappiamo quanto costa questa pandemia. Come tutti, abbiamo fatto i nostri sacrifici e continueremo a farli per il benessere collettivo. Ma abbiamo bisogno che la Politica, la Cittadinanza, la Scuola, facciano meglio di così: abbiamo bisogno del coraggio e della responsabilità che ci viene richiesta e che noi richiediamo.

La scuola – e lei Sindaco lo sa bene, perché insieme all’assessora Santi sta portando avanti una battaglia importante su questo – è il fulcro dello sviluppo della personalità sociale, civile e politica del cittadino; sappiamo che lei ci crede come noi e che la città ha bisogno che si torni a parlare di contaminazione – quella buona – di idee, domande, risposte, interazione, innovazione, società. Di non soccombere al presente perché ci manca l’idea di futuro.

La scuola non è soltanto un luogo, non è solo uno spazio: è una bolla pre-sociale, che però non ha nulla di “protettivo” come una sfera, ma tutto di fragile come una vera bolla di sapone. Impariamo che succede tutto, succede la vita, succedono gli amori, succede lo scontro è l’incontro.

Grandi pensatori del passato dicevano che un cittadino ben formato è una conquista per la comunità. Noi non chiediamo solo questo, ovvero di poter tornare in presenza a “fare scuola”. No, stiamo chiedendo che i nostri ricordi, l’importanza della nostra salute – che non è contrapposta all’istruzione e alla formazione, ma vi è strettamente legata – non vengano cancellati dalla negligenza di chi ci precede, o l’indifferenza di chi ci segue.

Sappiamo che la città di Prato è un’officina di culture, un banco di prova della diversità, dell’uguaglianza, e sappiamo anche che è una città nella quale, dai/ dalle presidi agli studenti e alle studentesse, la formazione fa da motore alla società pratese tutta.

Le scriviamo questa lettera, questa lettera alla Città di Prato, perché stiamo dalla parte di chi pensa all’oggi come costruzione per domani, perché crediamo concretamente nella possibilità di ritornare a scuola in sicurezza, nonostante il tanto lavoro che c’è ancora da fare (e che faremo!) e perché siamo una generazione che per troppo tempo è stata tacciata di indifferenza o lassismo.

Noi ci siamo, ci siamo e siamo stanchi di essere stanchi, indifferenti, persi.
Ci siamo, dalla parte delle studentesse e degli studenti, con la proposta dei e delle presidi, per la città e, anche egoisticamente, per noi stessi e chi sarà dopo di noi.

Grazie,
La Consulta Provinciale delle Studentesse e degli Studenti di Prato.