Stasera, 7 giugno, il MetJazz 2021 ospiterà un doppio appuntamento jazz. A partire dalle 20 infatti, il palco del Metastasio ospiterà il concerto della clarinettista Zoe Pia e il suo progetto “Shardana”, e a seguire il sassofonista Giovanni Benvenuti presenterà i brani del suo album “Paolina e l’androide”.

Apre la serata Zoe Pia con i suoi brani di “Shardana“, Zoe Pia presenterà il suo “Shardana”, un lavoro che Paolo Fresu ha definito “giusto e auspicato equilibrio tra follia e razionalità, passione e sentimento, radice e fiore”, si legge nella presentazione. Shardana è una parola proveniente dal lontano Egitto, ed è il termine che il faraone Ramses II utilizzava per definire “il popolo delle isole che stanno in mezzo”, riferendosi all’isola sarda, proprio la terra d’origine dell’autrice. Zoe Pia è nata come musicista classica a Cagliari e successivamente a Rovigo, estendendo la sua conoscenza fino al jazz. La soundscape ed il linguaggio contemporaneo hanno permesso ha Zoe Pia di raccontare al meglio la propria Shardana, con tutte le sue leggende e storie, con un omaggio al cantautore Andrea Parodi. Accompagnando Zoe Pia al clarinetto, launeddas ed elettronica, sul palco saranno presenti Roberto De Nittis (pianoforte, Rhodes, keyboard, Toy Piano, Kalimba du Costarica), Glauco Benedetti (basso tuba) e Sebastian Mannutza (batteria & violino).

A seguire, lo spettacolo di Giovanni Benvenuti che esporrà i brani del suo album “Paolina e l’Androide”: “progetto eccentrico – si legge nella presentazione – è un esempio per tutti gli artisti che voglio suonare Jazz con un linguaggio sia classico che totalmente originale. “Paolina and the android è una colonna sonora per eventi che non abbiamo vissuto, una musica che descrive episodi di un lontano passato e di un futuro immaginario – si legge a proposito del disco – Questa musica nasce dalle suggestioni suggerite dalla storia e dalla fantascienza, due narrazioni apparentemente antitetiche, una volta ad un passato accaduto e l’altra ad un futuro immaginario, ma che convergono nel dare lenti più nitide per indagare il presente. Ogni brano è la storia di un passato che si proietta nel futuro e di un futuro che guarda al passato”.