Collocata in Piazza Duomo nel mese di dicembre 2020, l’opera SHY di Antony Gormley ha lasciato giovedì 5 agosto la città di Prato e l’Italia. L’opera fa infatti parte di una collezione privata della collezione estero e la sua collocazione temporanea a Prato, concessa dall’artista per questo periodo, termina dopo lo svolgimento di una serie di promozione della città e delle tematiche legate a “Le città del futuro” che si sono svolte in questi mesi.

“La presenza di SHY – raccontano gli organizzatori – ha attraversato nove mesi, dialogando non solo con la città, la sua storia e le sue architetture, ma anche con il passare del tempo e con le migliaia di persone che l’hanno vista e che spesso si sono fermate per fotografarla o fotografarsi insieme”.

Realizzata con 3600 kg di ghisa, e alta 4 metri, SHY ha portato in una piazza del XVIII secolo i materiali e i metodi della rivoluzione industriale. L’artista ha utilizzato la dimensione per attivare lo spazio e invitare chi ne è partecipe a prendere coscienza della propria posizione, costantemente in movimento nello spazio e nel tempo. Sfruttando una struttura architettonica semplice, SHY ha voluto evocare la timidezza nella sua stessa esposizione.