Ecco come cambia via Gobetti, nell’area dell’ex Magnolfi. Ad aggiudicarsi il concorso internazionale promosso da Edilizia Pubblica Pratese e Comune di Prato è stato il raggruppamento temporaneo di professionisti composto dall’architetto Michelangelo Pivetta, Aei Progetti dell’ingegnere Niccolò De Robertis, Adv Impiantistica e dalla specialista in sostenibilità Cristiana Abate.

Un progetto da sei milioni di euro, dotato di uno specifico finanziamento del Cipe, che ha visto l’interessamento di 500 professionisti e la presentazione di 15 proposte di rigenerazione urbana. 

Si tratta di un progetto che riguarderà la riqualificazione dell’immobile alla Pietà, ad angolo fra via della Fonderia e via Gobetti, che oggi ospita al piano terra il deposito dei mezzi di protezione civile e al primo piano otto alloggi in edilizia residenziale pubblica. 

IL PROGETTO VINCITORE

Loggiati, foyer e giardino pensile. La prima novità progettuale proposta dai professionisti vincitori del concorso è stata quella dell’apertura al quartiere e alla città di un immobile quasi completamente murato. Su via Gobetti troviamo così la realizzazione di un loggiato che consentirà di ampliare il marciapiede, ma anche di accrescere le occasioni di incontro e di dialogo sociale.

Sul lato di via della Fonderia, invece, ci sarà un’apertura pedonale che porterà fin dentro al Teatro Magnolfi, con la struttura visibile del vecchio edificio che manterrà la memoria storica. Di fatto si verrà a creare un nuovo foyer per il Magnolfi, regolato da un sistema di cancelli chiudibili in qualsiasi momento, che consentiranno anche il collegamento con la vicina Rsa e con i giardini su via Capponi. Particolare attenzione anche per la vivibilità del quartiere: il progetto propone infatti di pavimentare tutta la porzione fra via Gobetti, via della Fonderia e piazza della Pietà, dando l’idea che ci si trovi nel centro storico della Pietà. 

Le case popolari saranno undici: due a piano terra riservate ai disabili, e nove al primo piano. Al piano terreno ci saranno anche laboratori didattici e per la formazione, rispecchiando quindi la loro vecchia funzione quando c’era l’ex orfanotrofio Magnolfi. Gli appartamenti saranno bilocali, trilocali e quadrilocali. Un’altra novità è la costituzione di una corte interna con giardino pensile (che dovrà diventare spazio di dialogo e associazionismo) e una rete metallica trasparente sulla quale i residenti potranno decidere di inserire del verde ornamentale.