In una nota inviata ai giornali all’indomani dell’articolo in cui veniva annunciata la cancellazione di Contemporanea 2023, il presidente della Fondazione Teatro Metastasio Massimo Bressan e il direttore Massimiliano Civica fanno l’elenco dei tagli che il Metastasio è stato costretto e sarà costretto a fare, dipingendo uno scenario davvero fosco per il futuro del teatro pratese. L’appello al sostegno rivolto ai soci lo scorso dicembre è infatti caduto nel vuoto.

“Viene cancellata l’edizione 2023 del nostro festival Contemporanea che, diretto da Edoardo Donatini con competenza e visionarietà, da più di 20 anni è una vetrina di prestigio nazionale e internazionale delle espressioni più avanzate delle arti performative, della danza e del teatro – comincia il comunicato – viene cancellato uno spettacolo internazionale di uno degli artisti più stimati oggi in Europa il cui debutto nazionale era previsto a Prato all’inizio della nostra prossima stagione ed è stato ridotto il numero di spettacoli originariamente previsti nello stesso periodo; sono state ridimensionate le attività di “School of Met” e cancellati alcuni laboratori rivolti ai cittadini; sono stai fatti tagli alle nostre attività di promozione, comunicazione e ufficio stampa e sospesi gli acquisti di materiali tecnici originariamente previsti; non sarà inoltre possibile nella prossima stagione ripristinare il servizi bar e caffetteria nei nostri Teatri Metastasio e Fabbricone”.

“Queste decisioni dolorose che mai avremmo voluto prendere si sono rese necessarie a causa di una situazione economica determinata da un difficile quadro generale nazionale che, dopo una pandemia e con una guerra in corso, ha visto la Regione Toscana, nostro socio fondatore, costretta nell’anno 2021 a tagliare di 260.000 euro il finanziamento al nostro teatro rispetto al contributo pre-pandemia e a riconfermare poi il taglio di 260.000 euro anche per l’anno 2022 – scrivono Bressan e Civica – dunque un taglio di 520.000 euro nel biennio rispetto alle risorse normalmente a nostra disposizione. A questo si aggiunge l’aumento esponenziale delle spese per il riscaldamento e l’energia elettrica per i nostri spazi e l’aumentato di costi dei materiali, dei noleggi tecnici e dei trasporti per i nostri spettacoli”.

“Nell’assemblea dei soci svoltasi il 12 dicembre 2022 – aggiungono – abbiamo comunicato ai rappresentanti della Regione, della Provincia e del Comune le difficoltà connesse a questa situazione evidenziando l’opportunità di sostenere adeguatamente il Teatro Metastasio in virtù del prestigio e della rilevanza che gode a livello nazionale, riconoscendone la qualità della gestione oltre che del rapporto con il pubblico di Prato e della Toscana. Purtroppo i nostri soci ci hanno risposto di essere nell’impossibilità di venire incontro alle nostre richieste. Il Comune nel 2022 ha ridotto di € 40.000 il proprio contributo rispetto al 2021, mentre la Regione non ha potuto reintegrare il taglio, temiamo ormai strutturale, di 260.000 euro del suo finanziamento. Anche la nostra richiesta di un aiuto economico per far fronte a caro bollette non ha potuto essere accolta”.

“Viste queste difficili condizioni la Fondazione Teatro Metastasio ha dunque deciso di tagliare e ridurre le sue attività e la sua offerta di spettacoli per garantire la sostenibilità finanziaria del nostro ente e per difendere i suoi lavoratori. Questo non modifica la nostra politica culturale ma certamente ne riduce la portata – concludono il presidente Bressan e il direttore Civica – Siamo tuttavia convinti che queste scelte, tutelando la nostra capacità progettuale ed organizzativa, ci consentiranno di superare questi anni particolarmente accidentati”.