Una chiamata generale a tutti i pratesi le cui famiglie hanno trascorsi nel mondo tessile. Da qualche parte, in fondo a qualche scatolone o in una soffitta, ci saranno delle fotografie che potrebbero tornare utili a raccontare la storia del tessile. L’appello lo firma la biblioteca Lazzerini che ha partecipato “al Bando “Musei Archivi Biblioteche 2023” di Wikimedia Italia risultando tra i vincitori a livello nazionale.

“Il progetto – si legge nella nota inviata ai giornali – prevede la creazione di una specifica voce su Wikipedia relativa alla Storia dell’industria tessile pratese dalle origini al XXI secolo, oltre ad una serie di voci di richiamo a numerosi imprenditori pratesi. In particolare per la voce principale si prevede la mappatura tramite OpenStreetMap della carta laniera del Comune di Prato nel 1914 – 134 opifici tessili sparsi nella città – contenuta all’interno del volume L’arte della lana in Prato, monografia storica pubblicata nel 1953 da Enrico Bruzzi. Attraverso un confronto con l’assetto strutturale attuale potrà essere delineato un percorso storico dello sviluppo e della decadenza dell’industria pratese. Su wikimedia Commons verranno inserite fotografie storiche dei lanifici pratesi tra il 1800 e il 1940. La Lazzerini invita quindi i cittadini – conclude la nota – a contribuire all’arricchimento dell’archivio multimediale Wikimedia Commons, fornendo fotografie storiche relative agli opifici tessili di Prato (esterni, interni, persone al lavoro, macchinari)”.

Come consegnare il materiale

Il materiale dovrà essere consegnato fino al 30 giugno in biblioteca, al personale della Sala Fondi Locali, in questi giorni: il lunedì dalle 14 alle 19 e da martedì a sabato dalle 9 alle 19. Ne verrà garantita la presa in carico per pochi giorni (dietro consegna di ricevuta dettagliata di consegna), utili a procedere alla digitalizzazione del materiale e a restituirlo al proprietario.

Il materiale verrà pubblicato con licenza CC BY SA 4.0 (Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale) sull’archivio Wikimedia Commons.