I risultati dei ballottaggi alle amministrative sono stati un vero e proprio schiaffo al Partito Democratico. Tra questi, il più vicino e forse anche il più pericoloso, è stato quello di Campi Bisenzio, dove il Pd ha perso lo scontro con una coalizione tra Movimento 5 Stelle e l’ala a sinistra del Pd.

Subito dopo la vittoria di Tagliaferri, in Toscana si è tornati a parlare con maggiore forza di aperture, di alleanze, di convergenze tra il Pd e gli altri partiti progressisti. E Prato non è certo da meno, visto che la disponibilità alle alleanze del Partito Democratico sembra stia diventando un vero e proprio mantra.

Ma il caso di Campi Bisenzio sembra troppo singolare per essere preso davvero a modello della conduzione delle prossime campagne elettorali. Tranne forse per un aspetto, la coerenza. Quella fermezza senza tentennamenti che è capace di tenere unite le proprie parole alle proprie azioni.

Da qui sembra dover ripartire la ricostruzione del Partito Democratico ventilata dai dirigenti regionali e nazionali dopo le batoste dei giorni scorsi.