Green è bello e internazionale, anche a tavola. Con questa filosofia l’Università per Stranieri di Siena entra in una classe della primaria Guasti e la fa concorrere con un video girato sui banchi della futura 5 C in vista della Notte europea dei ricercatori, in programma il prossimo 29 settembre.

Tutto è nato agli inizi di giugno, quando una ricercatrice dell’università per stranieri di Siena – realtà con cui collabora da sempre il comprensivo Marco Polo con il progetto L’AltRoparlante Translanguaging – ha passato una giornata in classe per far riflettere i bambini sul cibo green nelle diverse lingue, in particolare attraverso dei materiali digitali e i principi del “Plant Based Treaty”, piattaforma nata in Scozia che pone i sistemi alimentari al centro della lotta alla crisi climatica. Con lei l’insegnante Sandra Martini, lei stessa laureata all’università per stranieri di Siena. Una maestra speciale, capace di parlare sei lingue e che passa l’estate ad aggiornarsi con i corsi universitari definendosi una “sperimentatrice”: così è nato l’incontro con la ricercatrice Anna Borghi quando all’epoca la futura quinta C era ancora una quarta. Una babele di lingue e bandiere del mondo com’è del resto tutto il variegato microcosmo delle Guasti.

«Credo nell’importanza della sperimentazione e dell’aggiornamento per ogni insegnante, per questo ho sempre cercato di favorire il contatto con il mondo accademico e la ricerca», sottolinea Sandra Martini.

Con gli occhi delle bambine e dei bambini è nato un dibattito su scala internazionale su come sia possibile influenzare le azioni della vita quotidiana con l’alimentazione. Sotto la guida della ricercatrice, la classe ha fatto una schedatura di semi e vari vegetali impiegati nella cucina internazionale per i quali gli alunni dovevano cercare una parola corrispondente nella propria lingua: arabo, rumeno, portoghese, cinese, albanese, bengalese e spagnolo. Davanti alla telecamera i bambini hanno scoperto che tutto il mondo è paese e che, ad esempio, il latte di origine vegetale appartiene a culture culinarie diverse: dal latte di cocco in Brasile, India e Thailandia al latte di soia popolare in Cina. Il risultato? Una crociata in classe contro le merendine confezionate e i cibi ultraprocessati a suon di cartelloni e manifesti plurilingue che presto saranno affissi a scuola. E l’ultimo giorno di scuola c’era stato un momento di sensibilizzazione dei genitori in una riunione di classe.

«Un percorso che vorrei continuasse il prossimo anno scolastico rimarcando l’importanza di portare a merenda frutta fresca o semplicemente del pane e marmellata – auspica l’insegnante – su questo è importante sensibilizzare più i genitori che i bambini».

Il video girato al Marco Polo partecipa a “Bright Night 2023”, la Notte europea delle ricercatrici e ricercatori, e si può vedere qui.