“Immagini di città” è un laboratorio artistico cominciato la scorsa primavera su progetto del Metastasio con l’obiettivo di rileggere la toponomastica della città attraverso storie, segni urbani e altri tratti caratteristici diverse da quelle che di solito portano all’intitolazione di una via o di una piazza. “Un laboratorio che parte dalla storia, anzi dalle storie e da un loro recupero, per proiettarsi verso il presente di una città riletta – e persino riscritta – attraverso un esercizio di immaginazione”, spiegava la presentazione del progetto.

Articolato in tre momenti – scrittori, storici e giornalisti che raccontano la propria visione di città, esplorazione dei quartieri della città ed elaborazione delle mappe immaginarie – “Immagini di città” si è concluso lo scorso 23 settembre con la presentazione appunto delle mappe immaginarie dell’area del Fabbricone, del Macrolotto Zero, dell’Ex Cantiere, di Santa Lucia e del Soccorso.

Le mappe sono piene di spunti fantasiosi che raccontano la città da un altro punto di vista, e con un carico simbolico ben maggiore – per noi che viviamo questa epoca – di quello cui siamo abituati quando navighiamo la mappa della città.

Nell’area del Fabbricone, per esempio, è spuntato un murales dedicato ai Giancattivi (Atina Cenci, Francesco Nuti e Alessandro Benvenuti) ma anche la Fontana Madonna che silenzio c’è stasera, che sarebbe un bellissimo tributo a Francesco Nuti. Al Macrolotto Zero, dove si concentrano le strade dedicate a fotografi famosi, c’è anche via della Pesca di Prato, Largo Cantucci e Vermuth e soprattutto Largo delle discoteche estinte.

A Santa Lucia le strade sono un gigantesco tributo all’artigianato pratese e tessile: piazza delle pezze, via delle dita mozze, via delle gore colorate, via dei cannelli, dei subbi, delle spole e così via. All’ex Cantiere invece si celebrano i lavoratori della ferrovia, e c’è Largo Bovino e Panni, oltre a Largo bar che non c’è…

Infine è stata realizzata anche la mappa immaginaria del Soccorso. Qui si trovano i Giardini Friedrich Engels, la statua di Rosa Luxemburg e anche Piazza Maledetti Toscani, piazzetta dei cinema estinti e piazza delle lingue del mondo.