Atari_game_consolePer coloro che sono cresciuti negli anni Ottanta il nome Atari significa il primo magico incontro con il mondo delle consolle e con giochi che poi sarebbero diventati icone dell’intrattenimento.

Così, quando stamani Google ha divertito mezzo mondo con l’easter egg dedicato a Breakout (il gioco della pallina con cui abbattere la parete di mattoncini compie infatti 37 anni. Nella ricerca immagini di Google digitate “atari breakout”), nella giornata del sottoscritto s’è aperta una specie finestra colorata e per dieci minuti un giovanissimo, entusiasta possessore di Atari 2600 ha preso il sopravvento su tutto. Come condensare migliaia e migliaia di ore di gioco in qualche riga? Come raccontare l’eccitazione per ogni cartuccia-gioco acquistata?

Impossibile ormai. Meglio, molto meglio parlare di giochi allora. Che poi son quelli che ti rimangono addosso e non ti lasciano più. Schermata fissa, joystick a due mani e tanta, tanta attenzione.

GalaxianGALAXIAN (1979). Evoluzione di Space Invaders, era molto, molto più difficile. Impossibile a volte scansare le bombe, tanto erano imprevidibili le traiettorie dei nemici. Ma il superamento di ogni livello, la cui durata poteva variare da qualche minuto a qualche decina di minuti, ti riempiva di una soddisfazione straordinaria. Specialmente se si adottava la tecnica dell’eliminazione selettiva, abbattendo i nemici in base al loro valore e quindi lasciando la “regina” per ultima…

 

BattlezoneBATTLEZONE (1980). Sei un carrarmato che corre incontro ad altri carrarmati e facendolo li deve elimanare centrandoli a cannonate. Avvincente fino all’irritazione. Nella versione per l’Atari 2600 il gioco non era in grafica vettoriale, e forse ne guadagnava. Ansiogeni gli effetti audio: sentivi sparare e non sapevi chi aveva sparato finchè non venivi centrato e la tua partita non finiva in un enorme, insistito boato.

Moon_Patrol
MOON PATROL (1982)
. Salta la buca, scanza la bomba. Viaggiare sulla superficie della luna non è mai stato così pericoloso e frustrante. Avanzando nel gioco, la tua velocità aumentava e nonostante ci fosse la possibilità di frenare un poco la corsa, dovevi comunque azzeccare il tempo del salto in una frazione di secondo. E se sbagliavi, esplodendo, ricominciavi dall’ultimo punto di ripristino. E così via. Ricominciare centinaia di volte finchè non azzeccavi il tempo giusto per il salto.

 

Centipede_arcade
CENTIPEDE (1980)
. Un gioco da cardiopalma, vertiginoso. Non dovevi far altro che sparare e spostarti ma la quantità di oggetti e di nemici che dovevi tenere sotto controllo contemporaneamente metteva a dura prova anche i cervelli più pronti. Micidiale e rumorosissimo.

 

 

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DIG DUG (1982). Un gioco straordinario. Scava e scappa, scappa e sorprendi i cattivi, rincorri la frutta che appare e scompare, non ti far prendere. Accompagnato da un sonoro secondo me allucinogeno, Dig Dug è stato un capolavoro di giocabilità e di senso dell’umorismo. Per uccidere i mostri dovevi lanciargli contro la pompa dell’aria e gonfiarli finchè non esplodevano.

 

 

 

PS: L’Atari 2600 acquistato nel 1982 funziona ancora, anche se la polvere sta lentamente bloccandone ogni ingranaggio.