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La nuova linea arancione della Lam, che collegherà la stazione centrale al nuovo ospedale, non ha fatto in tempo ad essere presentata che ha subito suscitato le perplessità di molti. Soprattutto perché ancora non si capisce come attraverserà il centro storico di Prato.

Le perplessità e le preoccupazioni riguardano molti aspetti del servizio di trasporto pubblico pratese: dalla pericolosità degli autobus nelle strette strade del centro al rumore e alle emissioni che portano intorno al Duomo.

Per risolvere situazioni come queste, e cioè per continuare a garantire un servizio pubblico che si mantenga tale, in molti paesi europei e anche in alcune città italiane vanno sempre più adottando autobus elettrici. Che non inquinano, che non fanno rumore e i cui costi di mantenimento stanno diventando sempre più economici.

In Italia, la città di Roma o quella di Firenze hanno adottato da tempo dei mini-bus elettrici. Più recentemente invece, è stata Grosseto ad adottare dei veri e propri autobus elettrici di 12 metri, in una partnership che vede coinvolta anche la BredaMenarini e due aziende cinesi. Grosseto è stata la prima città in Europa ad adottarne uno.

Si legge su Repubblica:

Dotato di batteria al litio-ferro-fosfati, il mezzo è in grado di garantire una percorrenza di circa 200 km tra due ricariche, ovvero la percorrenza media giornaliera di un autobus urbano. Le batterie hanno una vita utile di 7 anni. Inoltre, grazie ai 13 moduli di supercapacitori di cui è dotato, il bus può accumulare energia in fase di frenata e quindi rilasciarla in fase di accelerazione. Di rilievo le prestazioni: grazie ad una potenza di 90kW la velocità massima raggiungibile dal bus è pari a 80 km/h. Il bus è dotato di 2 porte di ingresso/salita passeggeri ed una capienza di 28 posti a sedere e 64 totali, a cui vanno ad aggiungersi una postazione dedicata al trasporto di persone diversamente abili e la rampa manuale di accesso.

Quando si parla di Smart Cities non si può non considerare il trasporto pubblico e la qualità ed efficienza del trasporto pubblico. Efficienza non solo sulle tabelle di marcia ma anche a livello di emissioni. Se ne stanno accorgendo un po’ ovunque e in vari modi. Ecco alcuni esempi.

Corea del Sud – Olev: viaggiano su una specifica rete stradale, appositamente cablata, che trasferisce l’energia per via magnetica e wireless.

Germania. A Mannheim è stato testato a lungo il Primove, un sistema per autobus e auto a ricarica induttiva.

Il progetto TOSA (Trolleybus Optimisation Syste’me Alimentation), presentato qualche mese, promette autobus elettrici a impatto zero che si ricaricano ad ogni fermata per 15 secondi.

Anche a Prato si è parlato di trasporto pubblico elettrico, oltre che di tramvia. Fu nel 2010, quando venne organizzato il convegno “Energie rinnovabili e mobilità ecosostenibile: quali possibili sinergie“. In questo lungo servizio, tutti i progetti legati alla mobilità e alle energie rinnovabili cui si stava pensando nel 2010.