femicidio

Questa è una fredda lista di femminicidi, termine che rimanda alla relazione di potere fra generi, che resta tuttora il fattore che ordina la nostra società. I dati pubblicati, vista l’assenza di ricerche ufficiali, sono raccolti dalle notizie uscite sulla stampa, e questa volta riguardano il periodo di tempo dal 1 gennaio all’8 marzo, Festa delle donne. Nel 2013 sono state 128 le donne uccise. 

7 marzo, Giglio, (Fr)

Silvana Spaziani, 46 anni, è stata scaraventata dal marito giù per le scale di casa al termine dell’ennesima lite, ed è morta dopo alcune ore di agonia. Lui, 46 anni, ha cercato di simulare un incidente domestico per poi crollare davanti agli inquirenti dopo tre ore di interrogatorio. Già tre volte Silvana lo aveva denunciato per violenza. Lui la picchiava, sempre, specialmente da quando era morto il loro unico figlio, nel 2005, a soli 14 anni.

5 marzo, Milano

Libanny Mejia Lopez aveva 29 anni e un figlio, Leandro, 3 anni e mezzo. È stata uccisa durante una cena in casa dall’amico di sempre, Victor Hugo Menjivar Gomez, 37 anni, marito della sua migliore amica, rimasta a casa per un’influenza. Dopo averla sgozzata, Victor ha ucciso anche Leandro, che stava giocando nella stanza accanto con suo figlio di 5 anni. Quindi ha ripulito la casa, ha fatto sparire le 25 bottiglie di birra vuote bevute durante la cena, ha recuperato il suo bambino pietrificato dallo choc ed è scappato. Per strada ha nascosto il coltello in un cespuglio. Poi, interrogato dagli inquirenti, è crollato: “Ci ho provato, mi ha rifiutato e ho perso la testa”.

1 marzo, Mozzate (CO)

Lidia Nusdorfi aveva 35 anni e due figli, uno di 11 anni e l’altro di 5. È stata uccisa a coltellate nel sottopassaggio della stazione di Mozzate intorno alle 19,30. Ad ammazzarla Dritan Demiraj, 29 anni, suo ex convivente e padre del bambino più piccolo. Da poche settimane Lidia si era trasferita nel comasco lasciando a Rimini Dritan e i figli. Voleva rifarsi una vita e viversi una nuova relazione. L’ex ha confessato di averla uccisa per gelosia.

28 febbraio, Roma

Le ha sparato un colpo alla tempia con un fucile da caccia mentre dormiva, poi si è rivolto l’arma e si è ucciso nella stessa stanza. Lui aveva 76 anni, sua moglie 69. Pare che la donna soffrisse da tempo di una grave malattia.

25 febbraio, Pantigliate (MI)

Carmen, 80 anni, era da tempo malata di alzheimer. È stata uccisa a coltellate dal marito, Paolo, 78 anni che poi si è impiccato nel box-auto sotto casa. L’omicidio-suicidio è avvenuto di prima mattina, non appena il figlio 47enne, che aveva trascorso la notte con i genitori, è uscito per andare a lavoro.

25 febbraio, Conegliano Veneto (TV)

Moreno Coletti, 36 anni, operaio, ha gettato sua madre dall’ottavo piano della palazzina in cui la donna, 65 anni, viveva sola. Lo ha confessato agli inquirenti. Si tratta di un matricidio premeditato, scaturito da liti violente e continue. La donna, Paola Saporosi, pare soffrisse di disturbi psichici e anche Moreno era noto alle forze dell’ordine per squilibri psicologici e uso di droga.

15 febbraio, Verduggio con Colzano (MB)

Angelina Incannella aveva 79 anni. È stata uccisa dal figlio, Giuseppe La Mendola, 42, che l’ha colpita con un sottovaso di vetro per poi accanirsi contro il padre, Vincenzo, 75 anni, morto poco dopo. È stato arrestato dopo aver confessato.

14 febbraio, Milano

Aveva 48 anni, lavorava in una clinica geriatrica ormai da tempo e abitava con il compagno, un egiziano di 44 anni. Cittadina italiana di origini ecuadoriane, era da poco rientrata dal suo paese d’origine dove si era recata senza di lui. La coppia, a detta di amici e conoscenti, era da tempo in crisi e lei voleva lasciarlo. È così che lui l’ha aggradita con un coltello e uccisa nella loro casa.

4 febbraio, Santa Lucia di Serino , Irpinia (Av)

Anna Tavino, 62 anni, bidella. È stata uccisa dal marito, Alessandro Mariconda, muratore di 57 anni da tempo disoccupato, che l’ha freddata in mezzo alla strada, di fronte al supermercato vicino casa. E’ quindi scappato e una volta entrato nella loro abitazione si è ucciso con la medesima pistola. L’uomo non accettava la separazione e non sopportava più di non trovare lavoro.

26 gennaio, Brugherio (MB)

Aveva 56 anni Lucia Bocci ed è stata uccisa dal marito geloso, che l’ha accoltellata in casa e poi si è impiccato in cantina. Lui, 64 anni, prima di suicidarsi ha lasciato alcune righe piene di invettive contro la moglie che a suo dire lo tradiva.

17 gennaio, Sant’Angelo a Lecore (Fi)

Maria Angela Bellini aveva 64 anni e un figlio, Marco, di 23. È stata uccisa in casa dal marito, Alberto Albuzzani, 67 anni, direttore di banca, il quale le ha sparato con un fucile da caccia che poi ha puntato contro il giovane, morto sul colpo. Quindi si è suicidato. Trovato un biglietto indirizzato a Maria Angela in cui Alberto le indicava tre cose da fare dopo la sua morte. Inspiegabile dunque il perché quel suicidio si sia poi trasformato in una strage familiare.

2 gennaio, Paderno Dugnano (MI)

Aveva 79 anni Anna Pirotta e da tempo era ricoverata in una clinica in seguito a un’ischemia cerebrale. Il marito, Giancarlo Bociarelli, 76 anni, gioielliere in pensione, l’ha uccisa nel suo letto con un colpo di pistola e poi si è suicidato nella medesima stanza.