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Ai piedi delle ultime propaggini del Montalbano, lungo il torrente Furba è sorto il Parco Museo Quinto Martini, inaugurato nel 1988. Si tratta di una vasta spianata con grandi aiole a prato tra viali in ghiaia e di un ampio spiazzo ovale in cemento nel mezzo.

In quest’area sono ambientate oltre trenta statue godibilissime in bronzo donate dall’artista, nato a Seano nel 1908 (scomparso nel 1990), in un suggestivo rapporto coi verdi rilievi collinari che fanno da cornice al parco. Ma il rapporto con la propria terra di origine è già stato insito nelle opere stesse dello scultore, definito un “romanico dei nostri giorni”, le quali documentano quasi un sessantennio di attività.

Il Parco, come scrisse Ettore Chelazzi, architetto che progettò il parco, è difatti il recupero a spazio urbano di “un campo da utilizzare comunitariamente”, che riproponesse “in distanza le colline, luoghi di lavoro e di cultura” e che concedesse “spazi per lo svago, l’esercizio fisico, il rapporto con l’arte”.

Le opere di Quinto Martini (fonte Po-net.prato.it)

Le sue opere, riprodotte su “Il Selvaggio”, “Il frontespizio” e “Il Contemporaneo”, sono testimonianza della partecipazione dell’artista a una più ampia vicenda culturale che coinvolge la sfera letteraria e i suoi rapporti con poeti e scrittori, secondo la tradizione incentivata in toscana dalla “Civiltà delle riviste”. Nel secondo dopoguerra partecipa al movimento “Nuovo Umanesimo” insieme a Giovanni Colacicchi, Oscar Gallo e altri, ed è presente costantemente alle maggiori manifestazioni artistiche italiane, fra le quali tutte le edizioni della Quadriennale Romana. Accanto ad alcune significative esposizioni personali è da ricordare la sua partecipazione a importanti “collettive” in Italia e all’estero. Dagli anni Sessanta fino al 1977 Quinto Martini insegna cultura all’Accademia delle Belle arti di Firenze.

L’attività artistica di Quinto Martini è stata intensissima fino a pochi giorni prima della sua morte avvenuta il 9 novembre 1990. Tra le maggiori realizzazioni sono da ricordare il ciclo di bassorilievi dedicati al tema della Pioggia (esposti nel 1978 in una mostra personale a Palazzo Strozzi a Firenze); la serie di bassorilievi e litografie dedicati alla Divina Commedia (esposti in più occasioni in Italia e all’estero); i ritratti di personaggi illustri del mondo culturale e artistico fiorentino (esposti nel 1992 al Gabinetto Vieusseux di Firenze); infine e soprattutto il Parco Museo di Seano dove sono raccolte 36 sculture di bronzo tra le più rappresentative della sua opera.
Di rilievo è anche l’opera letteraria di Quinto: i due romanzi “I giorni sono lunghi” e “Chi ha paura va alla guerra”, i racconti, le poesie, pubblicate nel 2002 dalla casa editrice Le Lettere in Poesie a colori, insieme alle immagini proposte dall’artista come commento visivo del testo poetico.

(fonte foto: oltrepistoia)