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Dopo l’incontro in piazza Mercatale, le polemiche, le segnalazioni continue di locali che impediscono il sonno ai residenti del centro storico, sembra che Prato si stia avviando verso una sorta di regolamentazione (patto) tra residenti e gestori di locali. Sull’argomento, Pistoia è molto più avanti di Prato, come riporta il tirreno, e l’incontro della scorsa settimana tra il sindaco Biffoni e quello di Pistoia Bertinelli può lasciar intendere che la strada pratese sia simile se non uguale a quella dei cugini pistoiesi.

Come fanno a Pistoia

Nell’autunno scorso il Comune di Pistoia si è fatto promotore di un percorso condiviso tra commercianti e residenti del centro storico per governare la vita notturna della “sala”. Zona (comparto) di cui il Comune si era preoccupato di regolare le attività commerciali ammissibili con la delibera n.45 del 30/03/2009 esecutiva dal 17/04/2009.

La delibera del 2009

La delibera del 2009 dice, tra le altre cose, che la zona ha una vocazione prettamente alimentare e che quindi sono compatibili: 1) le attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (tranne attività di somministrazione di alimenti e bevande riconducibili a modalità organizzative quali fast food, self-service e comunque quelle attività di somministrazione che per il loro modo di proporsi, per la loro immagine e per l’erogazione del servizio non siano coerenti con il tessuto tradizionale del Comparto come meglio definite al successivo). 2) Le attività commerciali e artigianali sia di produzione che di servizio riconducibili alla tradizione culturale ed artistica locale. 3) Le attività commerciali di erboristeria, di piante e fiori, di libri, cartolibreria e simili.

Interessanti sono però gli esercizi che non sono compatibili se non addirittura inammissibili alla zona.
1) Qualunque forma di vendita all’ingrosso e esercizi al dettaglio di media e grande distribuzione.
2) La vendita di materie prime tessili, stracci e cascami, prodotti chimici e quant’altro riferibile ad
attività per l’industria.
3) Vendita di materiali e componenti per l’edilizia, pavimenti, rivestimenti, articoli idro-termosanitari,
legnami e laminati, materiali ferrosi e simili.
4) Vendita di macchine, attrezzature ed articoli per l’industria, il commercio, l’agricoltura e
l’artigianato, nonché i loro ricambi ed accessori.
5) Depositi e vendita di materiali di rottamazione e di recupero in genere;
6) L’esposizione e la vendita di autoveicoli, moto, camper, roulotte e simili, di imbarcazioni e motori
marini, loro materiali di ricambio ed accessori, oli lubrificanti e qualunque altro articolo da installare
sui veicoli in genere.
7) La vendita di combustibili per uso domestico in genere, di gas liquido in bombole, kerosene, ecc. e
relative apparecchiature;
8) La vendita di apparecchi inerenti la telefonia;
9) Gli Internet Point, se non all’interno di esercizi di somministrazione;
10) Gli sportelli bancari

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Il patto di autoregolamentazione dei locali

Entrato in vigore proprio iersera, verrà applicato in via sperimentale fino al 31 luglio, quindi entrerà definitivamente in vigore. Si tratta di una fitta rete di regole per mantenere sullo stesso piano il diritto dei residenti della zona a dormire sonni tranquilli e quello dei locali a fare affari riempiendo di gente il centro storico. E’ chiaro che, su tutto, dovrà poi vigilare la polizia municipale.

Monitoraggio livello acustico. Un impianto di misurazione dell’impatto acustico verrà sperimentato per un anno nella zona con alcune postazioni fisse e un totem informativo con un led luminoso che si accenderà quando il livello di decibel supererà la soglia stabilita. In caso di superamento, il locale cui fa riferimento dovrù preoccuparsi di diminuire il rumore.

Orario di chiusura. Gli orari sono diversi da quelli di Prato. Durante l’inverno (1 ottobre-20 aprile) il venerdì, il sabato e i prefestivi i locali chiudono alle 2, mentre tutti gli altri giorni alle 1. Durante l’estate invece chiuderanno alle 2 il giovedì, il venerdì, il sabato e i prefestivi. Gli altri giorni si chiude all’una. Dal momento della chiusura, i locali hanno 15 minuti di tempo per rimettere i dehors esterni.

“Steward” o addetti alla clientela. A Pistoia, fino alla fine dell’anno, sperimenteranno l’utilizzo di “steward” assunti in forma consorziata dai locali. Dovranno essere riconoscibili, dovranno assicurare la vigilanza all’interno e all’esterno dei locali almeno nella fascia dalle 23 alle 3 di venerdì, sabato e prefestivi e controllare che gli avventori non disturbino la quiete pubblica e privata, non arrechino danno al decoro e all’igiene dei luoghi pubblici e più in generale non creino disagio alla popolazione. Agli steward spetta il compito di “suggerire” agli avventori di allontanarsi dai locali dopo la loro chiusura ed eventualmente di chiamare la polizia.

Pulizia delle aree adiacenti i locali. Il codice di autoregolamentazione impegna i commercianti non solo a rimettere i dehors in un quarto d’ora dopo l’ora di chiusura ma anche, entro un’ora dalla chiusura del locale, a pulire le zone antistanti da rifiuti, bottiglie, bicchieri e da tutti gli altri oggetti depositati dai clienti durante l’orario di apertura.

Bando alle promozioni alcoliche. La somministrazione da asporto di alcolici in vetro o latta è vietata dalle 22 alle 6. A Pistoia non saranno più permesse promozioni economiche o offerte per la vendita di alcolici e sono previste campagne di sensibilizzazione e informazione sui rischi legati all’alcol.

Uso dei servizi igienici per tutti. I bagni dei locali della Sala saranno gratuiti e a disposizione di tutti gli avventori della sala.

Dehors. A Pistoia i locali si sono impegnati a non installare all’esterno dei locali mensole, contenitori porta bicchieri e altri suppellettili e nemmeno spillatori di bevande (salvo autorizzaazione). Non solo, i locali si sono impegnati a sigillare i limitatori di volume dei propri impianti e a non fare musica dal vivo nei dehors (salvo autorizzazione).