S.Po.R.T, Strumento di sviluppo per le persone disabili”. È questo il tema che verrà affrontato domattina alle 9 nella sala del Teatro Magnolfi da una serie di persone che al superamento delle barriere e dei pregiudizi hanno dedicato la vita. Coordinatore e ideatore della tavola rotonda è infatti Umberto Spinelli, stimato presidente dello Special Team, una delle associazioni più attive nel mondo del “para-sport” e nel sostegno dei suoi atleti molto speciali. A moderare la mattinata ci sarà Pratosfera che si giostrerà fra gli interessanti interventi dei numerosi ospiti.

Dopo i saluti, infatti, del sindaco Matteo Biffoni, e del consigliere Rita Pieri, interverranno Marco Armellini, Responsabile per l’Asl del settore Salute Mentale Infanzia e Adolescenza, Arianna Kerkenbusch, sorella di una delle atlete dello Special Team nonché educatore professionale, Diletta Pagnini, giovane allenatrice della squadra di ritmica e neuropsicomotricista, Marco Cirelli, volontario innamorato di questo mondo, Beatrice Becheri, direttore del Trofeo di Città di Prato, Andrea Carmagnini, presidente dell’Arcobaleno Ginnastica di Prato e infine Paolo Lucattini, direttore regionale dello Special Olympics Italia, un programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche che coinvolge 4.000.000 di persone, ragazzi ed adulti, con disabilità intellettiva. Si tratta di un Programma educativo che propone ed organizza allenamenti ed eventi per ogni livello di abilità. Le manifestazioni sportive sono aperte a tutti e premiano tutti, sulla base di regolamenti internazionali continuamente testati e aggiornati. I ragazzi dello Special Team vi partecipano da anni.

Al centro della discussione, il progetto S.PO.R.T. appunto, l’acronimo di Sviluppare Potenzialità individuali e Relazionali mediante sTrategie motorie, che mira a valorizzare i processi formativi nel campo delle scienze motorie e sportive per sviluppare inclusione e integrazione. Utilizza infatti come strumenti il nuoto e la ginnastica ritmica per il raggiungimento di atteggiamenti di inclusione sociale e di attestazione del sé, in un’ottica di affermazione delle pari opportunità. “La sfida più grande – come sottolineerà Umberto Spinelli – è quella di puntare non solo alla dimensione formativa dei percorsi motori, ma anche di mostrare come essi possano creare momenti e contesti inclusivi in cui ognuno abbia pari opportunità, pari dignità e autonomia”. Il punto forte di questo progetto è la creazione di momenti di condivisione, di scambio tra gli sportivi disabili e gli altri sportivi attraverso l’organizzazione dei corsi nella stesse strutture sportive, negli stessi orari e con gli stessi istruttori. Un modo di lavorare che sta già dando esiti esilaranti nel raggiungimento del più alto degli obiettivi degli organizzatori: la crescita della persona, senza aggettivi aggiunti.