Un’officina del gusto per riqualificare una zona del centro storico troppo spesso dimenticata. E’ stato inaugurato ieri sera, mercoledì 5 novembre (ma al pubblico aprirà solo lunedì 10), in piazza san Domenico “Le Garage Bistrot”, ma non chiamatelo “solo” ristorante. Da un’idea di Carlo Aiazzi e Gianni Innocenti, che da anni lavorano nel campo della ristorazione è nato all’interno di una vecchia autorimessa un nuovo locale per gli amanti e i curiosi della cucina.

“Il progetto è quello di creare un luogo dove la materia prima sia al centro di tutto – racconta Aiazzi – fornita da piccoli produttori biologici, locali e non. Cerchiamo di proporre un’offerta che possa soddisfare tutti gli appassionati del mangiar bene. La cucina nel nostro bistrot sarà aperta dalle 12 a mezzanotte, permettendo ai turisti di mangiare ai loro orari sia a pranzo che a cena, ai lavoratori che escono dall’ufficio tardi, ma anche per chi vorrà venire nel pomeriggio a mangiare o bere qualcosa”. Al “Garage” di Carlo e Gianni si potrà quindi mangiare, ma anche scegliere tra una vasta gamma di tisane biologiche, vini e birre artigianali.

“Le Garage” ospita una trentina di posti a sedere: “vogliamo diventare un punto di riferimento per chi vorrà assaggiare e conoscere cose diverse dal solito. Parallelamente al servizio di ristorante, organizzeremo anche corsi di cucina, didattica per ragazzi e visite guidate presso i nostri fornitori. Questo creerà un punto di aggregazione, ma anche un laboratorio culturale per il gusto, insegneremo a riconoscere un prodotto di qualità. Chi lo vorrà, per esempio, potrà venire con noi in un caseificio in Garfagnana da cui ci serviamo e fare con le proprie mani una forma di formaggio”.

I prezzi rimarranno contenuti: “quando si parla di bio, spesso la gente storce il naso o pensa solo ad un tipo di ristorazione d’elitè. Qui noi abbiamo organizzato il lavoro in modo tale che i prezzi restino comunque alla portata di tutti”.

Riqualificare San Domenico: una scelta non a caso. “Le Garage Bistrot” si affaccia sulle due basiliche della piazza: “stiamo parlando secondo me, di una delle piazze più belle di Prato, oltre alle due chiese c’è un chiostro straordinario e un museo. Ma oggi la situazione qui è disastrata, dimenticata, e va valorizzata. Tanti pratesi forse non sono mai entrati nemmeno nel chiostro di San Domenico”.

“Per crescere non bisogna dimenticarsi del passato”. Tutta l’attenzione verso la materia prima per Carlo Aiazzi proviene da un ragionamento: “prima ancora di essere la città del tessile, a Prato eravamo contadini. La prima risaia italiana è stata fatta alle cascine di Tavola. Anche stilisticamente il locale presenta dei rimandi a quello che questo posto è stato anni fa: gli infissi sono quelli dell’autorimessa, ma anche nella scelta degli arredi abbiamo voluto che si richiamasse quell’aria. L’aria di un’officina del gusto, dove noi ci impegneremo a trasmettere ai nostri clienti l’amore e la passione di chi ha prodotto le materie prime che lavoriamo”.

ARTICOLO SPONSORIZZATO BUONO