Sono fra i 100 e i 150, hanno meno di trent’anni e ogni giorno comprano o consumano droga nella zona tra la Stazione del Serraglio e il triangolo di via Cironi, piazza Mercatale e la ciclabile sul Bisenzio. A dirlo è finalmente anche il Comune che, dopo a un’approfondita indagine, non ha potuto che confermare quanto Pratosfera va dicendo da mesi: Prato è in piena emergenza droga… e non solo. Sempre in piazza Mercatale, dalle 10 alle 15 prostitute si vendono per 20 euro a prestazione, a ogni ora del giorno e della notte.

Ecco la Mappa delle droga a Prato creata da Pratosfera mesi fa e aggiornata puntualmente.

Qui invece il canale con i reportage e le notizie brevi sull’emergenza tossicodipendenza.

La “mappatura delle zone del centro storico cittadino ad elevata criticità per disagi di convivenza interculturale e marginalità sociale” è il primo studio scientifico su questi temi a Prato condotto dal Pin Polo Universitario su indicazione dell’Amministrazione e in collaborazione con il Laboratorio Arco, Action Research for Development, e le cooperative sociali Il Cenacolo e Pane&Rose.

Risultati dell’indagine. Monitorando la zona critica dal 2 dicembre al 24 gennaio con momenti di incontro e di ascolto convogliati in 19 interviste strutturate con soggetti informali come associazioni, commercianti e residenti è emerso questo: “forte è l’uso di eroina e crack. Osservati fenomeni episodici di ragazzi fra i 16 e 22 anni circa che fanno uso di cocaina. A cavallo delle festività natalizie sono stati individuate circa 40 – 50 persone con un età media molto bassa, compresa fra i 18 e i 30 anni nel 70% dei casi, in cerca di sostanze o nell’atto del consumo. Dopo Natale il fenomeno si è ampliato notevolmente fino ad arrivare a circa 70 persone osservate nel solo pomeriggio. Circa il 50% di essi sono soggetti visti più volte, “clienti abituali”, nell’arco della settimana. Dall’osservazione fatta presso la stazione del Serraglio, fra il 40-60% giunge a Prato da altre città della Toscana e regioni limitrofe come Emilia e Umbria. Questo dato conferma Prato come piazza di spaccio a buon mercato”.
Molte anche le coppie e talvolta i gruppetti di 3-4 persone che si spostano per la ricerca e il consumo di sostanze. Vista la giovane età dei soggetti, (pressoché sotto i 30 anni) è intenzione dell’Amministrazione comunale avviare una campagna di prevenzione ed informazione nelle scuole analogamente a quanto già avviene per il consumo di alcol.

Lo spaccio. Lo spaccio, avviene intorno ai binari e nelle aree intorno a piazza dell’Università, mentre via Pier Cironi viene utilizzata per la maggior parte delle volte come il punto di contatto fra chi vende e chi vuole acquistare con la consegna che avviene in altre zone. Via Magnolfi è invece luogo di transito per chi vuole acquistare o per chi vende sostanze.

La presentazione. Il report preliminare della ricerca è stato presentato questa mattina in Comune, con l’obiettivo però di illustrarla in modo completo con un incontro pubblico che si terrà tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo al Pin. “Lo studio colma una lacuna di 10 anni in cui non è stato fatto niente per approfondire, capire e quindi cercare di arginare il problema dello spaccio e della prostituzione in quella porzione di centro storico – ha detto il vicesindaco Faggi – Al di là dei discorsi da bar e della percezione del problema, noi vogliamo capirne la reale entità per poter intervenire e tentare di risolvere i conflitti che finora sono stati lasciati come erano. Tra le contromisure che da subito metteremo in campo ci saranno maggiori controlli di pubblica sicurezza, ma affiancati dal ripristino di una socialità che riporti la situazione alla normalità, attraverso l’apertura di uffici pubblici ed esercizi commerciali, abbiamo già un esempio con il Punto Estra aperto in via Sant’Antonio. In questo contesto è compreso il ripensamento sulle funzioni e le potenzialità di piazza Mercatale, in modo che non sia più solo un parcheggio”. La prossima settimana è anche previsto l’inizio del progetto degli operatori di strada Outsiders, un percorso di interventi rivolti a gruppi marginali del territorio pratese e, in particolare, ai tossicodipendenti che si muovono all’interno delle zone ‘calde’ del centro storico, promosso dagli assessori Simone Faggi e Luigi Biancalani alle Politiche Sociali, insieme a Sert, Società della Salute e Cooperativa C.A.T.

La prostituzione. Passando alla prostituzione, in piazza Mercatale è presente una quindicina di donne cinesi: c’è un evidente controllo della zona da parte di soggetti adulti, maschi di origine cinese, che visibilmente danno l’assenso alle donne, se assentarsi o no dalla piazza e se accettare la proposta dei clienti. I clienti per la maggior parte sono italiani sopra i 50 anni, in gran numero oltre i 60. Seguono le prostitute in direzione degli appartamenti nelle vie adiacenti, raramente quest’ultime salgono in macchina dei loro clienti. Spesso l’offerta di sesso a pagamento è preceduta da molto tempo dedicato a parlare con i possibili clienti direttamente in piazza. Quasi come un servizio di attenzione, cura e compagnia.

Il parere degli operatori. Gli operatori enfatizzano quello che per loro è l’aspetto più rilevante, ovvero la notevole frammentazione del tessuto sociale del centro storico di Prato.
Una frammentazione che si rileva non soltanto osservando spacciatori e tossicodipendenti appostati a pochi metri da dove le famiglie passeggiano, ma anche e soprattutto all’interno di quella stessa parte di comunità che cerca di proporre soluzioni per ovviare a tale frammentazione. La differenza di approcci e interventi tra Spazio Aut e Recuperiamoci, tra Parrocchia di Piazza Mercatale e l’omonimo comitato, se per gli operatori rappresenta una ricchezza da potenziare, per gli stessi attori è motivo di reciproca diffidenza.

Il parere degli intervistati. Inoltre, nel periodo considerato, i due operatori hanno rilevato una notevole sfiducia da parte degli intervistati nei confronti delle istituzioni. Non sono mancati però pareri positivi sulla nuova giunta comunale, capace secondo loro di porre maggiore attenzione alle istanze dei cittadini.
Per quanta riguarda la presenza di forze militari e di polizia, nonostante la stima espressa dagli intervistati e la constatazione di qualche miglioramento, reputano un’enorme problema la mancanza di leggi adeguate che puniscano in maniera più severa i criminali.
Si registra la forte voglia di reagire, da parte di chi vive la zona (cittadini, commercianti, associazioni) che abitano o lavorano nelle zone oggetto della mappatura. La cittadinanza ha reagito trovando sistemi di difesa, per continuare a stare sul territorio, soprattutto i commercianti; gli abitanti unendosi in comitati di via, lavorando per rendere più positive e vive le proprie strade. Le associazioni cercano nell’espressione di forme d’aggregazione di abitare il centro anche in orari diversi dall’usuale.