“Prato e i suoi volti” è il corso di giornalismo organizzato da Officina Giovani e tenuto dalla nostra Stella Spinelli a partire da ottobre 2014. Si tratta di una serie di inchieste su specifici problemi della città. Tre band pratesi – Haze, KennyMuoreSempre e Tutte le cose inutili – si esibiranno questa sera, giovedì 2 aprile, dalle 21 a Officina Giovani, dove alle 19 si terrà l’evento finale del corso. Ingresso e aperitivo gratuiti

testo di Ilenia Vecchio

Nel corso di un’intervista al gruppo dei Fantastic Bra e a Giulio Chiasserini dei Wonder En Is Gheen Wonder, sono emerse diverse e interessanti proposte da proporre all’Assessore alla Cultura Simone Mangani.

Da qui questa sorta di doppia intervista, in un’ideale faccia a faccia. 

Alessio dei Fantastic Bra: “Vorrei che l’Amministrazione facesse qualcosa di concreto. Ho letto un articolo (mi sembra proprio su Pratosfera) in cui intervistavano l’attuale o ex direttore del Met, non ricordo, e diceva una cosa secondo me giustissima: ‘Consiglio all’Amministrazione di investire i soldi pubblici in strutture per il suicidio assistito. È estrema come cosa però è giusta”

  • Quali sono allora le proposte che voi giovani band vorreste rivolgere all’Amministrazione?

Alessio: Ci si lamenta che c’è la criminalità, che alcune zone di Prato sono degradate, ma se quelle zone lì son morte e non ci va nessuno è normale che la criminalità si stabilizzi lì. Ad esempio in via Pier Cironi c’è il centro dello spaccio, c’è chi va a pigliarsi l’eroina. Lì l’Amministrazione deve intervenire. Capisco benissimo l’anziano che ha paura di passarci.

Anche Piazza dell’Università potrebbe essere davvero sfruttata per organizzare eventi. Per quella piazza lì sarebbe interessante aprire un bando, una bella Associazione per organizzare delle cose, dando fondi pubblici se possibile e se ce ne sono”

  • Cosa ne pensa quindi Assessore di questa voglia di valorizzare le zone emarginate e le strade degradate della città attraverso la musica?

L’Assessore alla Cultura Simone Mangani: “Sulle zone già si è fatto un pochino col Prato festival. L’idea, e lo faremo anche in estate, è quella di portare l’offerta culturale più o meno ovunque in città, non concentrata nel centro storico. Su Prato festival siamo andati in carcere, all’ospedale, nei paesi o nelle periferie che dir si voglia. Vorrei andare in quei luoghi dove solitamente l’offerta culturale o di spettacolo non c’è, non è portata. Non è una cosa semplice, perché in un centro storico le strutture alla fine ci sono, nelle periferie, nei paesi le strutture sono molto spesso più piccole e non sono così numerose. Però una rete in realtà ci sarebbe, bisognerebbe soltanto farla emergere. A me piacerebbe fare gli spettacoli non solo in luoghi degradati ma anche dimenticati. Ci sono per esempio le Cave di Figline che sono meravigliose e che d’estate sarebbero uno scenario naturale per lo spettacolo, per concerti soprattutto, ma anche per teatro e per danza, perché no?! Ed è il primo posto che mi viene in mente […] ho la volontà di andare nei luoghi in cui sicuramente non c’è un’offerta culturale. Io penso ad esempio alla Pieve di Sant’Ippolito che è una pieve bellissima in un luogo dove solitamente non si va mai. La pieve è meravigliosa, una delle più antiche di questa città […] non certamente frequentata dal punto di vista dell’offerta culturale o di spettacoli dal vivo. Potrei continuare l’elenco …”

  • E voi ragazzi quali iniziative avete in mente? Si parla di scenari naturali..

Walter dei Fantastic Bra: “Ad esempio in Sicilia c’è un sacco di festival in giro in posti che sono in pratica delle riserve naturali. C’è gente che trova facilità nell’organizzarli, ce n’è un sacco. Qui sarebbe bello fare un festival ad esempio alle Cascine di Tavola, nel prato in fondo più grande che è un mega-parco”

Ecco le Cascine…

Giulio dei Wonder En Is Gheen Wonder: “E’ una città! Basterebbe un’area delimitata, anche il prato principale appena entri ad esempio che è enorme… Un festival di due-tre giorni sarebbe bello anche con dei gruppi seri. Ma indipendentemente dalla musica anche come spazio ricreativo, perché la gente ci va, in estate è pieno. Anche come spazio aggregativo è poco usato e non è poi così fuori città. Anche Galceti potrebbe essere utilizzato ma è in effetti un po’ più battuto (ci facevano il Capanno prima) ma le possibilità vanno anche oltre!”

L’Assessore: “Tavola non sarebbe un posto neutro, nel senso che c’è un sistema ambientale delicato. Se uno si immagina nel podere murato un festival e il campeggio per due giorni dentro il pratone, il primo anno ci verrebbero 5.000 persone, il secondo anno ce ne verranno 40.000 perché si spargerebbe la voce e il tutto rimarrebbe ingestibile”.

  • Ma l’idea comunque di un festival? Magari un festival dislocato in vari punti della città così come si fa a Londra?

L’Assessore: “L’ultimo dell’anno ad esempio c’è stata l’idea di fare 6 concerti diffusi e itineranti tra centro storico e fuori, secondo un’idea di festa diffusa in città, senza nomi altisonanti. Si può pensare ad un evento quindi in cui non è importante chi viene a suonare, ma il contesto. La musica dal vivo in certi contesti di festa è la cosa più bella del mondo, non c’è dubbio, non è sempre possibile farla, ma io sono pronto a discuterne”.

  • Come la vedete voi ragazzi?

Alessio dei Fantastic Bra: “Un fattore che manca a Prato è un punto di aggregazione. Un locale, come il Capanno anni fa… Ora l’aggregazione è andare al Capanno perché vanno tutti lì. Il fattore culturale è in secondo piano, in primo piano è: “Andiamo tutti perché vanno tutti lì”, diciamo la cultura è questa principalmente. Poi sono dell’idea che in città manchi un Centro Sociale che fa iniziative. Prendere un posto e sistemarlo del tutto come a Parma dove, oltre a fare concerti e serate, nella palazzina ci sono molti appartamenti per lavoratori e studenti e in più fanno cose a livello sociale molto importanti, come ad esempio corsi di italiano per immigrati che non hanno permesso di soggiorno. Se il Comune desse l’opportunità ai ragazzi di autogestire un posto, come ha fatto per quello di Via Firenzuola, sarebbe un passo avanti!”

  • Cosa ne pensa Assessore? Anche della mancanza a Prato di un Centro Sociale o luogo aggregativo

L’Assessore:  “A Prato storicamente non c’è questa presenza, però c’è una vivacità notevole e anche tanta professionalità nell’approccio all’attività culturale. Manca forse il livello tra la piccola attività professionale che però rimane confinata a una presenza quasi solitamente territoriale e le grandi istituzioni culturali. Negli anni ’90 c’era un posto spaziale che era il Cencio’s che attirava gente da mezza Toscana e oltre anche. Manca un grande attrattore come quello, ma i luoghi ci sono e alcuni sono anche molto particolari. Il punto è che l’Amministrazione deve intercettare le realtà che cercano una collaborazione con il Comune, senza andare a sollecitarla.”

  • Voi ragazzi quali posti avete in mente?

Alessio dei Fantastic Bra: “Ad esempio il Circolo che c’è in Porta Frascati, quello è un posto incredibile. Quel posto è comunicante col Terminale, un tempo erano un unico locale. Adesso è abbandonato e rifugio per i tossici. Valorizzare i posti abbandonati, darli in mano ai giovani, per creare e ridare vita a quelle zone che sono degradate sarebbe un’opportunità per vivere un’esperienza reale che farebbe anche curriculum. Così si può imparare anche come funzionano certe cose. In Germania funziona così ad esempio”.

Lorenzo dei Fantastic Bra: “Quando ero rappresentante al Livi avevo lanciato un progetto per usare la sala prove della scuola, posto che è presente in quasi tutte le scuole della città, da quando cinque anni fa partì il BancoRock… la Provincia stanziò dei soldi e la scuola doveva spenderli per attrezzare l’istituto con sale prove. Misi a disposizione questa stanza una volta a settimana e rimanevo io come garante della sicurezza. I ragazzi della scuola prenotavano e venivano lì a provare un’ora, due, insomma nelle quattro o cinque ore libere. Potevano portare anche gente esterna nonostante le ‘menate’ burocratiche. Però a parte questo, tempo due mesi la cosa è decaduta perché alla gente non gliene fregava tanto, non c’erano molte adesioni. Sarebbe però carino riuscire a entrare nelle scuole e rivitalizzare questi posti”.

Alessio dei Fantastic Bra: “Secondo me il fatto che la connessione debba venire dalle scuole non regge tanto.

Lorenzo dei Fantastic Bra: “Secondo me funziona perché è lo spazio dove passano più tempo”.

Alessio dei Fantastic Bra: “Però non vedono il potenziale”

  • Non sapevo dell’esistenza di queste sale prove tuttora nelle scuole. Sarebbe interessante riutilizzarle no? Soprattutto per venire incontro ai giovanissimi o alle band emergenti

Giulio dei Wonder En Is Gheen Wonder: “Sono d’accordo. Sale prove a prezzi modici, visto che una sala prove normalmente meno di 20 euro due ore non costa. Sarebbe un modo per incentivare la musica, perché la musica costa. Le prove costano. Al Livi l’amplificatore e l’impianto sono decenti. Soprattutto se ci sono, perché non dobbiamo usarle?”.

  • Assessore cosa ne pensa quindi del riutilizzo di queste sale prove disponibili nelle scuole? Il Comune di Vaiano ad esempio ha finanziato una sala prove il cui utilizzo è gratuito.

L’Assessore: “ È vero. Alla fine basta un i-pad, non è che ci sia necessità di chissà quale tipo di strumentazione, semmai ci sarebbe bisogno di un contesto. Ci si potrebbe pensare”.

  • Dopo aver ascoltato le proposte delle band, quali sono le proposte dell’Assessorato?

L’Assessore: “Nella costruzione di una nuova offerta culturale e di spettacolo, è indispensabile provare a coinvolgere quello che abbiamo sotto gli occhi da decenni, cioè il fatto che Prato è una città che per metà emerge soltanto occasionalmente, magari in occasione della festa della comunità proveniente dal paese tal dei tali. Mentre è più raro che ci sia un’attività preventiva integrata tra noi e le comunità. Ecco è un tentativo che va fatto. Poi è fondamentale anche da parte del Comune aiutare a promuovere alcuni luoghi strategici. E parlo di un aiuto che non è necessariamente solo di carattere finanziario o economico. Penso alla promozione per esempio. Andare incontro a fare attività culturale, a chi fa una programmazione musicale, oppure quella teatrale. In che modo? Mettendoli nell’alveo della comunicazione della città, in una rete che fornisce strumenti ai singoli partecipanti e io, come Comune di Prato, finanzio questa rete. Noi abbiamo presentato un progetto sulla mobilità all’ANCI, il progetto si chiama “Mobilità” e mira a ottenere qualche finanziamento sulla mobilità giovanile. È impensabile che si possa andare al Controsenso, al Blackout in via Genova, o all’Exenzia solo con i mezzi propri. Una mobilità dedicata ai giovani, con un’attenzione particolare per la vita notturna, è fondamentale”.