Emergenza droga a Prato? Allarme rientrato. L’azione congiunta degli operatori di strada e delle forze dell’ordine in cento storico ha rimesso in piedi una situazione da troppo tempo insostenibile. Adesso, i pratesi possono serenamente prepararsi all’estate perché gli spacciatori se ne sono andati dal centro e i tossicodipendenti sono stati intercettati e avviati, quando possibile, alle strutture sanitarie adeguate. 

Questa è finzione.

Non sono invece opere di fantasia gli interventi del Comune in funzione anti-tossico degli ultimi mesi (la firma della convenzione per la chiusura notturna della stazione del Serraglio e i cancelli alle “stanze del buco”) e nemmeno la presenza della municipale in via Pier Cironi, un blando ma costante disincentivo in orario d’ufficio allo spaccio della zona. A questi interventi si sarebbe dovuto aggiungere quello degli operatori di strada del progetto “Outsiders” (56 mila euro distribuiti in 40 dalla Regione, 8 dal Comune e 8 dalla Asl4), voluto da Comune e Asl4 e lanciato nel gennaio scorso come un decisivo passo verso la gestione delle ricadute sociali della tossicodipendenza a Prato. Fenomeno che proprio quella mattina (era il 13 gennaio) il Sert definì per la prima volta allarmante snocciolando un po’ di dati, compresi quelli relativi alle overdosi : 146 nel 2014.

Dopo quattro mesi però, gli operatori della cooperativa fiorentina Cat non sono ancora operativi e i fondi stanziati per il loro lavoro non sembrano bastare per garantirne l’efficacia, visto che il Comune è deciso a sborsare altri 20 mila euro.

Andiamo con ordine. Il progetto “Outsiders” venne presentato da Comune e Asl4 lo scorso mese di gennaio con un intento preciso, disse il vicesindaco Faggi: mettere “la cosa (il fenomeno della tossicodipendenza ndr) in mano a dei professionisti del settore, così come avviene normalmente in tutte le altre città”. Gli operatori di strada sono dei professionisti che hanno un compito delicato e difficile: “fare da ponte tra gli emarginati della strada e le strutture sanitarie cittadine” spiegò Faggi. Sotto il coordinamento di Comune e Asl4 (Sert), gli operatori di strada sarebbero dovuti entrare in azione nei primi giorni di febbraio. “Abbiamo cominciato la nostra attività di mappatura del territorio nei primi giorni di aprile e la termineremo con ogni probabilità alla fine di maggio – spiega però Giovanna Campioni, coordinatrice del progetto per la Cat – questa prima fase è sempre necessaria perché prima di diventare operativi abbiamo bisogno di renderci conto dal vivo di come stanno le cose, di capire quali sono i luoghi e le dinamiche dello spaccio e dell’assunzione, quali i giorni e i momenti della giornata migliori per operare. Lavoriamo sotto la direzione del Sert – aggiunge – e posso dire che la nostra attività vera e propria, quella cioè in cui saremo visibili e attivi sul territorio, comincerà presumibilmente nel mese di giugno”.

Secondo il progetto, gli operatori di strada dovrebbero effettuare tre uscite settimanali di quattro ore ciascuna nelle zone più delicate della città, non solo nel centro storico. Adesso il Comune dice che tre uscite settimanali non garantiscono un’azione efficace. “In effetti il progetto è partito il 30 marzo – comincia l’assessore Simone Faggi – ma la durata annuale rimane e quindi scadrà lo stesso giorno del prossimo anno. Nel frattempo però, mi sono reso conto che tre uscite settimanali non sono abbastanza per affrontare il problema – aggiunge – e quindi abbiamo intenzione di finanziarne una quarta con circa 20 mila perché il lavoro della Cat sulla territorio deve essere il più capillare possibile”.

Al progetto “Outsiders” si sarebbe dovuto affiancare anche un altro progetto, definito in questo caso di mediazione, dedicato alle situazioni conflittuali del centro storico e in particolar modo ai fenomeni legati alla prostituzione in piazza Mercatale e alla sicurezza nella zona della Passerella. Un progetto nato come naturale conseguenza della “mappatura” del centro eseguita dal Pin nel febbraio scorso, quella che evidenziò ancora una volta, ma in questo caso con criteri scientifici, l’allarmante presenza di spacciatori, tossicodipendenti e prostitute registrando al tempo stesso lo stato d’animo di un piccolo ma significativo campione di residenti della zona. Avrebbe dovuto prendere il via nel mese di marzo per il costo di 40 mila euro. A che punto siamo? “Credo siano in corso gli incontri per definire i criteri per l’affidamento dell’incarico di mediazione tra Pin e Società della Salute” dice Faggi. “La fase di progettazione sta per terminare – conferma Iacopo Benini di “Progetto Prato”, che coordinerà l’attività – nel mese di giugno procederemo all’affidamento diretto e quindi daremo il via al progetto di mediazione”.

Insomma, tempi tecnici permettendo, quel delicato processo che dovrebbe riportare “alla normalità” la situazione in centro storico deve ancora cominciare.