“I CLASSICI”

1) Edoardo Nesi – L’estate infinita

Italia. Estate del 1972. Ivo il Barrocciai convince il padre Ardengo a finanziargli l’acquisto di un terreno per costruire una fabbrica di tessuti da “far invidia ai milanesi”. Cesare Vezzosi, piccolo impresario edile, sposato con la bellissima Arianna che lascia lunghi mesi al mare a badare al figlio Vittorio, costruisce di lena appartamenti popolari per ospitare l’ondata di intrepida immigrazione che viene dal Sud. Pasquale Citarella è venuto dall’Irpinia a cercare fortuna, con moglie e figli, e pittura senza sosta le case e i capannoni e i palazzi che sembrano spuntare ovunque.(Bompiani, 2015)

2) Sandro Veronesi – Non dirlo. Il Vangelo di Marco

Scritto a Roma per i romani, il Vangelo di Marco è, nel racconto di Veronesi, una raffinata macchina da conversione, sintonizzata sull’immaginario dei suoi destinatari e per questo più simile ai film di Tarantino che ai testi con i quali gli altri evangelisti raccontano la stessa storia. È una miniera di scoperte sorprendenti, che riportano il Cristianesimo alla sua primitiva potenza componendo il ritratto di un enigmatico eroe solitario, il cui sacrificio ancora oggi rappresenta uno sconvolgente paradosso: che ci sia bisogno della morte di un innocente per potersi liberare del proprio nulla. Sandro Veronesi ha tratto da “Non dirlo” un monologo teatrale: proprio come il Vangelo stesso la sua destinazione è la comunicazione orale, “da bocca a orecchio, con la fondamentale messa in gioco del corpo e del contatto visivo tra autore e uditore”. (Bompiani, 2015)

POESIA

3) Giovanni Nuti – La dea dei serpenti

In viaggio poetico lungo i momenti germinativi dell’identità europea attraverso la personificazione e la voce della dea minoica, signora degli animali, segnata dall’emblema del serpente tra le mani, della colomba sul capo e dal leone come nudità solare del suo petto. A differenza degli altri libri di poesie questo è un poema, una storia raccontata attraverso il linguaggio poetico. (Ibiskos Editrice Risolo, 2015)

CALCIO

4) Fausto Bagattini – Portieri Figli di Puttana

Fra un eroe di sventura e un figlio di puttana il passo è spesso breve, così come labile è il confine che separa il bene dal male, la gaffe involontaria dall’errore voluto, la goleada subita dalla partita venduta. Fausto Bagattini, in questa seconda puntata della sua indagine sul ruolo più poetico fra tutti quelli che rendono poetico il gioco del calcio, ci racconta storie di campo e aneddoti di vita al limite dell’incredibile. Da quelli più divertenti Jean-Marie Pfaff che scappa dal ritiro della Nazionale su un’ambulanza vestito da infermiere – a quelli più orrendi – il brasiliano Bruno Fernandes che uccide l’amante pornostar per una gravidanza indesiderata – ce n’è per tutti i gusti. In questo percorso nel tempo tra follie, scandali e partite truccate, non mancano nemmeno gli intrighi internazionali e i complotti veri o presunti, come quello che coinvolse Quiroga, il portiere argentino del Perù nel Mondiale del 1978, o le storie controverse come l’amicizia tra René Higuita e Pablo Escobar o il falso mito di Ronnie Hellstrüm e delle sue dichiarazioni sulle madri di Plaza de Mayo. (Ultra, 2015)

5) Enrico Tordini – A un passo dal cielo

La Juventus, squadra degli immigrati ma anche dei torinesi e di tutti gli italiani, la squadra che riempie gli stadi ovunque vada e fa vendere i giornali. Tanti fuoriclasse e campionissimi che hanno alimentato i nostri sogni di eterni bambini, ma anche giocatori modesti che quando indossavano la maglia bianconera si trasformavano. Poi ci sono loro: quelli che si sono fermati a un gradino dalla vetta, che stavano per toccare il cielo con un dito, ma all’ultimo momento hanno visto il destino intervenire a gamba tesa.  (Alcheringa, 2015)

BICICLETTA

6) Walter Bernardi – Sex and the bici. Il ciclismo a luci rosse

Nelle pagine di “Sex and the Bici” si narrano le gesta erotiche dei corridori, dagli anni epici di Girardengo e Binda fino all’epoca d’oro del ciclismo quando, accanto a Gino Bartali, Fiorenzo Magni e Alfredo Martini tutti “casa e bici”, Fausto Coppi faceva parlare di sé non solo per lo Stelvio e il Galibier, ma ancora di più per la scandalosa relazione con la Dama Bianca. E quando le tappe del Giro e del Tour talvolta assomigliavano a un inesauribile Decameron di piccanti novelle. (Ediciclo, 2015)

7) Emiliano Gucci – Sui pedali tra i filari: Da Prato al Chianti e ritorno

Una bicicletta, anzi due. Per i semplici spostamenti quotidiani e per evadere dalla piana pratese-fiorentina, dove i confini si confondono e le identità si annacquano. Per fuggire, anche da se stessi: svoltando verso la campagna, sui colli del Montalbano o del Chianti classico, da Carmignano a Vinci e poi a Greve, Radda, Gaiole, tra le strade del vino e la gente che lo fa, respirando sogni e fermentazioni alcoliche; sui saliscendi che furono di Bartali e Magni, di Bitossi e Nencini, di Leonardo e Pontormo. Arrancando sulle polverose salite de L’Eroica o affiancando un amico che corre in handbike; ripiombando tra le vie di Prato, tra l’hockey e la Palla Grossa, fino a una libreria del centro, sotto lo sguardo sornione di Curzio Malaparte. (Editori Laterza, 2015)

ROMANZI

8) Cristina Guarducci – Malefica luna d’agosto

Sullo scenario di una provincia toscana irreale, si muove la vicenda, piena di scontri e incidenti per un’eredità contesa, di una famiglia di origini fiorentine i cui numerosi membri presentano tutti caratteristiche di tipo animalesco. Al centro di questo racconto onirico, a metà tra il Calvino de I nostri antenati e le atmosfere di Trilogia della città di K di Ágota Kristóf, c’è Gaddo, uomo con le ali e creatura mostruosa, che porta su di sé i segni di un’antica tara destinata a tramandarsi di generazione in generazione. Attraverso mutazioni fisiche e metamorfosi interiori, a venir fuori da quest’intreccio originalissimo e pieno di colpi di scena sono in realtà le difformità umane, le qualità che caratterizzano ognuno di noi facendo di ciascuno una creatura speciale e unica.
L’autrice è riuscita, in questo libro leggero e allo stesso tempo profondo, a rappresentare in forma di favola il nostro mondo interiore trasponendolo con grazia ed eleganza in un racconto allegorico a sfondo esistenziale.

9) Mauro Fondi – Angiolino. Si doveva chiamare Benedetti

Un mendicante, Ettore, bussa ad una porta e gli apre un uomo, Angiolino, che il mendicante riconosce per averlo visto da ragazzino. Inizia una lunga ricerca dei fratelli che Angiolino non sapeva di avere, poiché è cresciuto in orfanotrofio, fin da piccolissimo. Dall’orfanotrofio viene dato in affidamento ed inizia una vita difficile, dura ed infelice. Quando Ettore lo incontra si ricorda di lui e riesce a farlo ricongiungere alla sua famiglia d’origine, che lo stava cercando senza ottenere risultati. La lunga e sofferta storia di famiglia si snoda attraverso gli anni, ricostruita efficacemente dall’autore, che ha svolto accurate ricerche. Ne esce un affresco vivace ed interessante, raccontato con un linguaggio semplice e forte.

10) Giovanni Mati – Le rette parallele

Le rette sono le vite di ciascun personaggio: vite, come le parallele, destinate a scorrere separate. Ma come  queste possono  incontrarsi all’infinto, anche le storie dei protagonisti si intrecceranno, in un luogo fisico e dell’anima, dando il via a piccole-grandi rivoluzioni personali …e anche a un’ indagine: la ricerca di un figlio perduto da anni, che solo l’amore per la vita stessa potrà ritrovare. Il vecchio colonnello francese Jean Marie rimasto paralizzato; Leonardo, lo studente pratese che si trasferisce a Roma dopo tragici avvenimenti familiari; Solidea, la giovane aspirante farmacista solare come il suo nome ma anch’essa con le sue profonde ferite. Sono loro a dare corpo al romanzo, insieme a una serie di personaggi secondari nella narrazione ma non nella cura della loro caratterizzazione.

11) Carlo Colmone – Zagara Scarlatta

Filo conduttore del romanzo è il rapporto personale che si instaura fra un potente mafioso ed un bambino che, da grande diventerà un noto ed apprezzato avvocato. Quest’ultimo, pur non entrando a far parte dell’Organizzazione criminale, avrà un ruolo importante nella vita del Padrino. Il Padrino, nello sviluppo della storia, dopo aver vinto tutte le battaglie (interne alla sua Organizzazione e contro lo Stato), in seguito ad una crisi spirituale e di coscienza, da vincitore, ripudia la Mafia e decide di pentirsi. Da quel momento inizia un percorso di collaborazione con le Istituzioni alle quali offrirà consigli e strategie per contrastare il sistema criminale attraverso una rivoluzione culturale, sociale e generazionale dell’essere siciliano. Prefazione di Francesco Tornatore.

12) Laura Nardi – Scacco al re

Il cadavere di uno sconosciuto rinvenuto su una spiaggia. Un amore taciuto a lungo. Un fratello scomparso nel nulla. Una vita trascorsa all’ombra di un tiranno. Storie che si intrecciano in un racconto rapido ed intrigante.

13) Antonella Sarno – L’universo dei soli

L’Universo dei Soli narra storie apparentemente semplici, storie comiche, dure, a volte tragiche, ma sempre drammaticamente reali. I singoli personaggi si raccontano tenendosi per mano sul filo comune della loro condizione di solitari come su una scena teatrale, dove la banalità del quotidiano nasconde lo stato, sempre singolare e segreto, di tutte le esistenze vissute ai margini. Ogni racconto ha una differente ambientazione. I protagonisti, diversissimi per età e circostanze di vita, rappresentano un particolare universo che, avendo perduto la regola del suo moto iniziale, sembra muoversi in un disordine univoco di passioni distruttive. Identica in ogni storia la partecipazione emotiva, identico il bisogno dirompente di risoluzione che ognuno traduce seguendo la propria indole. È così che il proprio principio di appartenenza diventa destino, guida arcana che determina ogni svolgimento e che potrebbe svanire in un crollo, se non esistesse l’ultimo elemento, quello che tutto governa e che oggi è invece disanimato e ridotto a complemento inutile. È solo lasciandosi portare da questo estremo istintivo sentire, infatti, che ogni vuoto viene colmato, anche il più assurdo e indefinito come la follia, anche il più terribile e impenetrabile come la morte.

(Se ancora non li avete letti, ci sono ancora quelli che vi avevamo segnalato a natale)