Gli organizzatori di “Settembre – Prato è spettacolo” sono tutti soddisfatti. I dodici giorni di eventi e concerti organizzati quest’anno da Fonderia Cultart hanno fatto registrare il pieno per quasi tutti i concerti (Interpol esclusi) e migliorato di gran lunga l’organizzazione della Palla Grossa in piazza Mercatale. Contenti gli albergatori, così almeno ha sostenuto la Federalberghi, contenti i commercianti, ha spiegato Ali in conferenza stampa. Da rivedere invece il calendario di attività collaterali nell’arena della Palla Grossa.

Per dodici giorni e dodici sere Pratosfera ha vissuto il centro storico insieme a migliaia di altre persone. Queste sono le considerazioni che abbiamo tratto da questa esperienza (piacevolmente) faticosa.

Cosa ha funzionato

Concerti – Sono stati la portata principale del Settembre e si può dire tranquillamente che quelle di Negrita, Caparezza e Mannarino siano state scelte davvero azzeccate. Discorso a parte per gli Interpol e per i The Kolors. I primi, paladini di un rock crepuscolare in fase discendente, avevano fatto registrare il tutto esaurito qualche giorno prima a Treviso, dove suonavano insieme ai Franz Ferdinand e il biglietto costava 15 euro, cioè la metà di quello pratese. I 1.500 spettatori hanno fatto gridare molti al “fallimento!”, e non completamente a torto. All’opposto, i The Kolors hanno fatto conoscere ai pratesi una piazza del Duomo mai vista così piena d’entusiasmo e un clima molto comune a tutte le città che ospitano grandi concerti: le frotte di fan accampate fin dal mattino in attesa dei propri beniamini. Un’atmosfera che non solo fa piacere a chi la vive dal di fuori ma siamo sicuri ha migliorato le giornate a molti commercianti del centro storico. In più si è offerto un poker di nomi che potevano veramente accontentare tutti i gusti musicali, tutti gli amanti della musica dal vivo.

Piazza Duomo – Dislocare gli eventi principali del Settembre in piazza Duomo è stata una scelta vincente. Anche se facilitata da un centro storico che negli ultimi dodici mesi è cambiato in modo radicale (vedi l’apertura di nuovi locali) e adesso è capace di attirare ogni sera migliaia di persone. In questo modo sono state due le piazze al centro della festa della città.

Eventi collaterali – La Fluo Run, se si escludono gli automobilisti infuriati per il ponte Datini bloccato di cui nessuno sapeva nulla, ha registrato un discreto successo. Stesso discorso per il concerto della Camerata che ormai è un classico da tutto esaurito del settembre a Prato.

Cosa non ha funzionato

Piazza Mercatale – Bene l’assenza di decine di stand di somministrazione e quindi la valorizzazione degli esercizi già esistenti. Bene anche, durante le partite, la gestione della piazza, permettendo di circolare liberamente intorno all’arena durante le competizioni. Male, invece, gli eventi collaterali nell’arena, tra i quali si è salvata solo la serata organizzata da ANT. L’impostazione sportiva data agli eventi nell’arena, per quanto in tema con la Palla Grossa, non hanno riscosso il successo sperato. Come raccontato però nell’intervista rilasciata a Pratosfera prima dell’inizio del “Settembre”, i mesi per organizzare questa 12 giorni non sono stati molti e gli stessi organizzatori hanno ammesso che potevano essere pensate molte più cose se ci fosse stato più tempo (anche per la ricerca di ulteriori sponsor per finanziarle altre attività). Piazza Mercatale cioè,  e la prova ne è stata questa nuova edizione del Settembre, non può essere soltanto “la piazza dello sport”: ideale sarebbe studiare eventi correlati in collaborazione con la gestione del Tondo, cosa che è invece mancata quest’anno. Magari con eventi a misura di famiglia.

Piazza delle Carceri – La grande assente. Esclusa la Mandragola e i fuochi del Corteggio storico, la bellissima piazza delle Carceri è rimasta fuori dalla kermesse (è rimasta fuori un po’ da tutta l’estate, a parte rare eccezioni, a dire il vero). Perché non creare un nuovo palcoscenico per il teatro (perché non pensare a un “tradizionale spettacolo per la città” organizzato dal Metastasio, un po’ come lo è diventato l’appuntamento per la Camerata, in quanto punte di diamante della cultura pratese), il cinema (traslocando per qualche giorno il cinema al di fuori del castello), le scuole di musica e i cori della città? Perché poi non portare la festa della città anche in ospedale, così come è stato fatto per il carcere con le ultime natalogie?

Salvate la Palla Grossa – Cos’è la Palla Grossa? Una buona scusa per azzuffarsi, un gioco farlocco ispirato al calcio storico fiorentino o un modo per celebrare la tradizione di Prato? Comunque la si pensi, piaccia o non piaccia, la Palla Grossa rimane un gioco e proprio per questo, per la competizione e per lo spettacolo, ha riempito anche quest’anno (meno degli anni scorsi, è vero) l’arena di piazza Mercatale. Solo che adesso c’è un problema, e non è un problema da poco per chi ogni anno sale sugli spalti per sostenere i propri colori o semplicemente per godersi lo spettacolo. Vincono sempre i soliti, e lo spettacolo latita e da tre anni a questa parte la soddisfazione la portano a casa solo i Gialli. Che sono i più forti da tutti i punti di vista come si è visto e lo sono per un semplice motivo: giocano a rugby. La Palla Grossa ha una regola giusta e civile che prevede la possibilità di non rispondere all’ingaggio: cioè se uno mi si pare davanti con i pugni alzati di fronte al volto, io posso non rispondere alla sua “provocazione” e quindi evitare la scazzottata. I Gialli non tirano di boxe con gli altri calcianti e non per questo la loro Palla Grossa risulta meno rude, meno polverosa, sudata e ringhiante. I Gialli badano a vincere, e da tre anni a questa parte asfaltano chiunque incontrino in finale. Hanno ragione loro. Basta pensare alla seconda posta della finale per capire che se le altre squadre vogliono vincere nei prossimi anni dovranno adottare la strategia “+rugby – cazzotti”. Clemens, che è un signor giocatore (tedesco) di rugby, è scappato sul lato lungo, un calciante verde lo ha intercettato e si è disteso per placcarlo ma quello, con un semplice colpo della mano sinistra, lo ha mandato nella polvere. Più rugby nella Palla Grossa, e meno cazzotti.

Questi i numeri ufficiale forniti dagli organizzatori

20.000 biglietti venduti per i concerti di cui il 40% a Prato, il 20% fuori Toscana e il 40% in altre province della Toscana.
6.000 persone per le partite dell’antico gioco della Palla Grossa.
1000 persone per l’iniziativa benefica di A.N.T.
1500 persone per la Fluo Run
Circa 10.000 per gli eventi gratuiti in Piazza Duomo e in Piazza Mercatale.
30 persone lo staff, oltre mille persone tra collaboratori, tecnici, artisti, calcianti, volontari.
70 sostenitori tra sponsor e partner.