Mercoledì 25 Novembre – “Provando…Dobbiamo parlare” – Teatro della Pergola

dobbiamo-parlareUn mercoledì da leoni, quello proposto dal Teatro della Pergola nell’ambito della oramai conosciutissima “Settimana nazionale degli attori cinematografici senza momentaneo lavoro”. Dopo gli appuntamenti dello scorso anno divisi con il teatro Puccini, che hanno visto il passaggio dei soliti Favino, Timi e Santamaria, adesso il tiro si alza, calcolando che al cinema stanno proiettando il film tratto da questo spettacolo. Un quartetto importante andrà sul palco questa sera, una sorta di magnifici 4 del cinema italiano. Sergio Rubini, l’autore e attore principale della commedia, che per questa volta riesce con un colpo di versatilità inaspettata a non ambientare il suo lavoro in Puglia parlando italiano anziché barese. Fabrizio Bentivoglio, l’affascinante canuto del nostro cinema, che tutti si ricordano per la bellezza in Turné, adesso con una forma fisica vicino a quella di professore di latino in pensione amante del buon vino. Isabella Ragonese, l’eterna precaria di Virzì. Maria Pia Calzone, chiamata “Donna Imma” anche dai nipoti, che visto che l’hanno fatta morire in Gomorra (la serie), doveva in qualche modo tirare a campare. Sostanzialmente la questione è stata: “signori, il copione lo sappiamo, lo adattiamo un po’ e andiamo in teatro”. Resta curiosa la scelta degli spettatori, di vedere dal vivo un film che magari ancora non hanno visto, ma che vedranno con tutta probabilità su Netflix durante le vacanze di Natale davanti a un pandoro farcito. Anche se la Pergola è la Pergola, e non possiamo non consigliarla.

Giovedì 26 Novembre – Local Bio – Location varie

local_bioExpo è terminato, Slowfood ancora funziona nonostante oramai non ci siano più le crociate anti McDonald, Masterchef deve ancora iniziare. E cosa ci inventiamo con le puntarelle e i cavoli avanzati o ancora da cucinare? Una bella fiera BIO nel centro di Firenze. Senza scrivere “chilometri zero”, che torna maluccio, e forse rievoca un po’ l’autarchia del ventennio. LOCAL. “LOCAL BIO”, che non è esattamente un detersivo, anche perché il detersivo vero e proprio, quello che accompagnava il termine PRESTO a BIO non si sa bene cosa avesse di biologico, visto che viene tutt’ora usato nell’estrazione della bauxite in Guinea. LOCAL BIO rimane in sostanza un mercatino di pre Natale con prodotti locali: più o meno una sorta di fiera agricola con qualche incontro in cui verranno dispensate ricette per cuocere gli scarti delle carote e delle patate dentro una lavastoviglie. Interessantissimo, per carità, ma dopo EXPO bisogna essere proprio bravi a tirar su lo spirito con il food. Siamo comunque sicuri che ci riusciranno. Ci faremo tutti un passaggio, per comprare qualcosa che già abbiamo in casa.

Venerdì 27 Novembre – Ludovico Einaudi – Teatro Verdi

ludovico-eianudiEinaudi, cioè tipo quello dei libri, ma non quello dell’attrice, che è Inaudi. Dovrebbero regolarsi un attimo all’anagrafe con queste vocali legate, che non ci si capisce più niente. Ludovico Einaudi, forse il “pianista pop” più famoso dello stivale, quello che vince costantemente a mani basse il premio “Oscar della musica da sala d’aspetto dei dentisti” dal 2003 ad oggi, arriva a Firenze. Al Teatro Verdi, per l’occasione sicuramente straripante. Tralasciando il look di questo bravissimo artista, a metà fra Arrigo Sacchi e Le Corbusier (ma con un qualcosa di pizzicagnolo della provincia di Asti), la questione del concerto stasera presenta una sorta di duello a distanza: quello con il capellone della musica finto classica, Giovanni Allevi. Dato per scontato che Allevi si pettina come Cocciante nel 1981 per rafforzare la dualità con il calvo Einaudi, la questione non è tanto scontata: c’è una sorta di dualismo, come fra Blur e Oasis, fra Vasco e Ligabue, fra amanti del panettone e del pandoro. Scherzi a parte, il concerto crediamo sia da non perdere, viste le capacità obiettive di questo musicista. Lo consigliamo, nonostante sia data fuori quota dalla SNAI la pennica durante il concerto. Che ci sta tutta, perché due ore di pianoforte son dure da reggere, quasi quanto “L’albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi visto dopo aver bevuto mezzo litro di VOV caldo.

Sabato 28 Novembre – Calibro 35 – Auditorium Flog

calibro_35Un sabato invernale dedito alla musica rock, quello che offre l’ Auditorium Flog: i Calibro 35, probabilmente una delle migliori band attive in questo momento in Italia. C’è da dire che i Calibro 35 lo dicono nel loro stesso nome, sono per i 35enni. Quelli della generazione che te la raccontano loro la musica, quella a cavallo fra il fine 90 di carmenconsoliana memoria e gli anni zero. Quelli che uscivano con il cellulare dei genitori e risparmiavano per comprare il masterizzatore, la svolta per la duplicazione musicale. Sono loro o meglio siamo noi, il popolo dei Calibro 35. Il popolo che ama questa band, che proprio composta da “fighi” diciamo non è, che non ha il frontman, che è giovane nella misura in cui lo era il PD di Bersani. Sarà quindi purtroppo dura vedere Gabbrielli e c. davanti ad un pubblico da stadio, e non tiriamo fuori i soliti discorsi su “perché siamo in Italia”, che non mi risulta che i Battles abbiano suonato a Wembley davanti a 150.000 spettatori. Proponiamo ufficialmente a Gabrielli e soci di prendersi due cubiste, che ci stanno sempre bene, fanno simpatia. Forse così estenderebbero il pubblico, adesso composto da noi 35-40enni, che scuotiamo la testa con una birra chiara slavata in mano e compriamo i vinili per metterli in libreria sperando di farli ascoltare ai nostri nipoti, che ne frattempo ascolteranno il live di Lady Gaga al Madison Square Garden, oppure l’ultimo postumo di Bowie, del 2015.