Cinesi e degrado, degrado e convivenza, integrazione e scippi, furti e rapine. Il Macrolotto 0 – aka Chinatown aka Casarsa per i più rigorosi – è il quartiere dove cercano di convivere immigrati cinesi e pratesi e dove lo scorso 21 febbraio si è tenuta la prima Festa delle Luci, un appuntamento parallelo al capodanno cinese che ha portato in via Pistoiese un sacco di cose che a Prato e soprattutto in quel quartiere non si erano mai viste.

Tra le molte cose che in quelle strade non si erano mai viste nel quartiere per cui il Comune ha da poco presentato un gran progetto di riqualificazione, la passeggiata/laboratorio insieme alla sociologa Marianella Sclavi è quella che a distanza di quindici giorni sembra aver lasciato al quartiere un bagaglio di informazioni molto interessanti. La cinquantina di persone, tra cui anche qualche cinese, che hanno partecipato alla passeggiata nel quartiere hanno in realtà battuto metro per metro le strade per trovare problemi e criticità. Ne è venuto fuori un vero e proprio report di cose che non funzionano e di altre che proprio non esistono quando invece dovrebbero farlo eccome.

I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi e invitati a passeggiare per il quartiere segnando le criticità, sulla base di questa legenda: 1 mancanza di cestini; 2 presenza di sporcizia; 3 muri imbrattati; 4 cura del verde e mancanza di fioriere; 5 mancanza di illuminazione; 6 pavimentazione dissestata; 7 problemi di sicurezza. Questo è il risultato, cioè una mappa dettagliata di tutte le criticità, che ha poi portato alla presentazione di alcune proposte che potrebbero giovare al luogo e soprattutto alla convivenza nel quartiere.

 

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Via Mameli: 1, 4, 5. Manca di cestini, fioriere e illuminazione. Via Fabio Filzi: 1 manca di cestini (uno ogni 150 metri). Via Damiano Chiesa: 1, 6, 7. Mancanza cestini e pavimentazione dissestata. Presenza di fabbriche abbandonate dove le persone possono entrare abusivamente, bivaccare e spesso diventano covi di microcriminalità e degrado. Problemi di sicurezza. In particolare viene segnalato il cantiere ormai fermo da tempo della Valore, lungo via Filzi, e l’ex Vannucchi. È lì che si concentrano i problemi di sporcizia e anche di sicurezza, visto che ci sono stati diversi scippi e aggressioni.  Via Silvio Pellico: 1, 2, 3, 4, 6, 7. Mancanza cestini, mancanza di fioriere, muri imbrattati, pavimentazione dissestata e sporcizia. C’è una macchina abbandonata dove si sospetta vivano delle persone abusivamente. Problemi di sicurezza. Angolo tra Via Pellico e Via Erbosa: 2, 3, 4, 7. Via dei Gobbi: 1 e 3. muri imbrattati, mancanza cestini. Via Giordano: 1, 6, 5. Via Monaco: 6. Via Erbosa: 1, 2, 3, 4.

Marianella Sclavi, sulla sedia a rotelle per una frattura al ginocchio, ha verificato dal vivo che in molte zone del Macrolotto 0 la percorribilità e l’accessibilità delle strade e dei marciapiedi è proibitiva per carrozzine e passeggini.

 

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In tutta la zona arancio, via orti del Pero, via Nino Rota: 6 (sia marciapiedi che strada).  Fabbriche abbandonate che necessitano di un piano di recupero. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7. Spazi verdi privati vuoti che potrebbero essere recuperati.
parco alla fine di via Borgioli: 1, 7 problemi di sicurezza. Via Pistoiese: 1,2,3,6 (marciapiedi stretti), 4.
Parcheggio Lidle: 2 molto sporco. Via Borgioli: molte rapine alle poste 7. Via Filzi: 6 e 4. Via Marini: internet point frequentato abitualmente da persone che fanno truffe 7. Zona in cui si mescolano più etnie. Problemi interetnici. Via Berruti: cantiere in costruzione bloccato. usano il cantiere per il consumo e lo spaccio di droga. problemi di sicurezza 7. Scippi. Via Erbosa e via Berruti: presenza topi, 4. Le trappole non funzionano. In generale in tutto il quartiere manca lo spazio pubblico, le piazze, il verde pubblico.

 

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Via Donizetti. Cassonetti stracarichi. Viene segnalato che in via Donizetti in particolare ma in generale in tutto il quartiere arrivano abitualmente camion soprattutto di notte a gettare nei cassonetti gli scarti tessili. Viene proposto di pattugliare e identificare e sanzionare chi scarica tali rifiuti. Molta sporcizia. 1, 2 e puzza che arriva alle finestre dei residenti dei piani superiori per posizionamento inopportuno di cassonetti. Via Palestro: 5. Via Becherini e Via Ciabatti. Zona residenziale dove i cassonetti sono vuoti e la zona non è degradata. E’ perlopiù abitata da pratesi che sono già abituati alla differenziazione dei rifiuti.  Via Pistoiese: 1. Via Filzi: 1. Incrocio Via Filzi incrocio con il primo cul de sac marciapiede dissestato. Via Filzi 163: c’è una vetrina sporgente pericolosa. 4: verde pubblico non curato al bordo strada. verde privato abbandonato. 3: muri stonacati. sporcizia 2. In fondo a via Filzi in direzione Borgonuovo muri stonacati. 8: scritta razzista in una corte interna di Via del Campaccio. Retro stazione Borgonuovo: via Montello e dintorni: 1, 4 manca totalmente il verde urbano, 6 marciapiedi troppo stretti e dissestati. Dopo il secondo incrocio vecchia fabbrica abbandonata trasformata in una discarica di auto, pericolosa e luogo di spaccio e via Manin: 6, manto stradale dissestato. Via Borgioli: 1.

Le proposte

1) Ristampare e distribuire lista dei numeri di emergenza in cinese.

2) Creare un fondo sfruttando i muri dei condomini vuoti per vendere gli spazi pubblicitari e così contribuire con il ricavato alla sicurezza del quartiere.

3) Installare telecamere per il controllo sicurezza e creare un numero verde per segnalare aggressioni furti e rapine.

4) Trovare un sistema di punizione (multe) per evitare che alcune pratiche vengano ripetute.

5) Istituire la presenza di poliziotti di quartiere sia di origine italiana che cinesi per individuare dove avvengono più frequentemente gli illeciti e poi riferirli all’amministrazione comunale. Alcuni cittadini cinesi che hanno partecipato alla passeggiata hanno infatti sottolineato che rispetto ad alcuni comportamenti scorretti riguardo alla pulizia la presenza di un vigile di quartiere che multasse in tempo reale tali comportamenti (sputi, rifiuti buttati a terra etc) porterebbe ad una rapido cambiamento di abitudini.

6) Creare una Cabina di Regia composta da associazioni culturali, di commercianti e non per la sorveglianza della zona e la tutela del commercio.

7) Distribuire in modo capillare i materiali informativi Asm e Asl su questioni igienico-sanitarie, e regole raccolta differenziata e porta a porta. “Molte fasce della popolazione cinese presente nel quartiere provengono dalle campagne cinesi e ignorano le più elementari norme igieniche urbane – si legge nel report – questo anche per quanto riguarda il problema gravissimo della presenza di topi e ratti, alimentato dall’uso che alcuni negozi alimentari (in particolare pescherie e macellerie) hanno di gettare interiora di pesce e di pollo nei tombini scoperchiati. Non c’è consapevolezza che tali comportamenti portino a gravi situazioni di aumento della presenza di ratti nella zona”. A questo scopo viene ribadita l’importanza di iniziare da subito  una campagna informativa capillare e bilingue per scongiurare che l’eliminazione dei cassonetti (prevista a settembre 2016) provochi il caos in una zona dove già tendenzialmente i cestini vengono usati come cassonetti”.

8) “Il design dell’arredo urbano – si legge nel report –  andrebbe elaborato creativamente cercando elementi di sintesi culturale che tengano conto delle stratificazioni abitative avvenute negli anni, aumentando il senso di appartenenza di tutti anche attraverso l’estetica del quartiere”.

9) Il report sottolinea poi le iniziative di riqualificazione urbana firmate da Dryphoto, Circolo Curiel e associazione Chi-na con il  finanziamento delle associazioni cinesi – pittura murale di muri imbrattati e successivo posizionamento di grandi fotografie artistiche – ottenendo con questi interventi la cessazione dell’annoso problema di ripetuto imbrattamento dei muri con scritte e numeri di telefono (prostitute e vendita posti letto).

10) “Un piano di intervento – si legge infine nel report – dovrebbe reggersi sui vari aspetti del decoro urbano e sulla viabilità e su una serie di incentivi per la valorizzazione della struttura esteriore degli edifici industriali rendendo nel contempo possibile il cambiamento della destinazione d’uso, in termini di spazi per abitazione (loft, social housing ) negozi e laboratori, luoghi di shopping, centri culturali e luoghi di incontro plurilinguistico e plurietnico”.

Condominio di Piazza dell’Immaginario

Sta per nascere il “Condominio di Piazza dell’Immaginario”,  che metterà “in rete i diversi proprietari privati della zona per poter affrontare i vari problemi avendo come referente un unico interlocutore, si legge nel report che riprende le parole di Giovanni Moschiti del circolo Curiel” si legge nel report. L’iniziativa nasce dal lavoro di ricerca catastale svolto dal Curiel e da Dryphoto per determinare la natura delle proprietà di immobili e strade del quartiere ed evidenzia, viene spiegato nel report, “la necessità di una cabina di regia che sappia coordinare le molteplici azioni e i progetti che si stanno sviluppando in relazione ad un nuovo e migliore aspetto e assetto del Macrolotto 0”.