Dall’Olivetti Velosumma MC3 (1942)  al Compaq Aero 2160 (1999), ovvero uno dei primi palmari della storia, e nel mezzo tutta la storia dell’informatica che ci ha accompagnato fino alle soglie degli anni Duemila.

intellivision
Intellivision

Sono tutti pezzi “pregiati” che si possono incontrare al museo del calcolatore “Laura Tellini” dell’istituto tecnico Dagomari. Un piccolo gioiello per appassionati di retrocomputing e non che domani, 21 maggio, si aprirà (ore 9,30-12,30) al pubblico ancora una volta prima della pausa estiva e contemporaneamente festeggerà i cinque anni di vita.

Apple II
Apple II

Nel 1996 cercavamo insieme ad una quinta classe un argomento che potesse abbinare tecnologia, storia e scienze matematiche, da sviluppare per l’esame di stato sul catalogo del museo – racconta il curatore Riccardo Aliani – la scelta ricadde sulla realizzazione di un sito web che ricordasse gli avvenimenti più importanti della storia del calcolo: chiamammo il lavoro “Museo virtuale del computer“. Dopo cinque anni di lavoro e di selezione, l’11 giugno 2011 nacque così il museo vero e proprio, una raccolta di strumenti di calcolo dal 1910 al 1990, organizzati secondo un preciso percorso didattico in quello che è diventato il Museo del calcolatore “Laura Tellini” di Prato.

L’istituto Dagomari ha anche un altro piccolo tesoro da mostrare, nato proprio in concomitanza con il museo del calcolatore. Si chiama “Vintads“, ovvero un vero e proprio archivio online di pubblicità d’epoca, quando i manifesti erano ancora qualcosa di simile ad una forma d’arte.
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