Di Steward, misure tra tavolini e “carcere”. Con i primi caldi – nemmeno poi così tanti quest’anno -, puntuale come un orologio svizzero, arriva il dibattito “movida in centro storico”: parola di cui si sentirà parlare da qui a settembre.

Nell’ultima settimana vari episodi sono accaduti, coinvolgendo tutti i protagonisti della storia: amministrazione comunale, associazioni di categoria, esercizi, residenti, clienti.

Il primo riportato dalle cronache locali negli scorsi sette giorni è quello di via Settesoldi, dove venerdì scorso durante una serata, si è presentata la polizia municipale a misurare la giusta distanza tra i tavoli distribuiti lungo la via dei locali: Fiaschemberg, Gradisca, I’salottino e Kaldi’s Kafe. Il fatto ha sollevato le lamentele degli avventori e dei ristoratori.

La mattina successiva è stato presentato da Anci Toscana, Comune, Confcommercio e Confesercenti il progetto “Notti di qualità” che prevede da una parte la sorveglianza da parte di due steward all’interno di alcune vie “calde” del centro storico per tutelare il giusto equilibrio tra divertimento e rispetto, dall’altra due giorni di formazione per i gestori che hanno aderito all’iniziativa sulla gestione di alcune situazioni delicate che possono accadere durante le serate in un locale (o di fronte a esso). Sembrerebbero previsti anche artisti di strada per animare le serate di luglio nelle vie del centro.

La notizia del giorno la riporta oggi la Nazione di Prato – più fomentata dal titolo dell’articolo che dalla notizia in sé, ndr. -: uno dei proprietari dei Frari di via Garibaldi sarebbe stato condannato a una settimana di carcere per schiamazzi. Leggendo l’articolo si capisce che si tratta di una condanna penale trasformata poi in una multa, salata, ma “soltanto” di una multa: 1750 euro per aver sforato il limite consentito di decibel in piena notte, con conseguente commento da parte dei proprietari “non tenderemo più la mano ai residenti”.

I commenti

Il clima viene condito da svariati commenti da parte del mondo della politica: “La vitalità del centro storico – dice Valerio Barberis, assessore con delega al Centro storico – passa anche dai locali notturni, oltre che dalle attività dei commercianti e dagli eventi. Per noi i locali che lavorano e le nuove aperture sono un grande valore che permette di riempire il nostro centro di tante persone, strada maestra per evitare l’abbandono e il degrado. Anche se non ci sono problematiche particolari, l’attenzione e l’impegno sono forti sia da parte del Comune di Prato sia da parte delle categorie economiche: la repressione non serve, è molto più utile continuare il lavoro di confronto per trovare soluzioni condivise”.

Pedonalizzare la sera via Settesoldi e vie simili: è la proposta del Partito democratico. “Ci sono delle vie in centro che nel periodo estivo, specialmente nel week-end, dovrebbero essere pedonalizzate – dicono i consiglieri del Partito Democratico Lorenzo Rocchi e Serena Tropepe -. Un esempio è via Settesoldi, ma a breve potrebbe essere interessate altre vie, viste le tante persone che scelgono finalmente di vivere il centro. Chiediamo alla Giunta, in un’apposita mozione, di verificare la possibilità di mettere a punto una soluzione del genere, certamente facendo prima attenzione alle esigenze dei residenti che potrebbero essere toccati da questa modifica provvisoria”.

Blasi di Aut chiede al Comune di pensare a una deroga per i locali, soprattutto nel fine settimana per la musica e l’attività rumorosa in centro storico. “Un limite che potrebbe essere previsto alle 1 di notte, per esempio”.

A Notizie di Prato commenta la multa ai Frari il presidente di Confesercenti Alfredo Dolfi: “Noi siamo per il rispetto delle regole, per il giusto equilibrio tra le esigenze delle imprese, i clienti ed i residenti del centro storico. Ma mentre lavoriamo tutti assieme per raggiungere l’obbiettivo non è tollerabile che la burocrazia si accanisca contro chi lavora e fa impresa”.

Confcommercio ritiene inaccettabile la sanzione a I Frari: “una condanna, quella attribuita al legale rappresentante, a dir poco eccessiva e basata su una rilevazione svolta più di un anno e mezzo fa sui rumori esterni al locale, provocati dalle persone che sono solite sostare nella via e non da musica o suoni interni all’attività. E’ intollerabile l’attribuzione di una simile sanzione poiché significa addossare la totale responsabilità dell’alto livello dei volumi all’attività, che ha potere limitato nei confronti degli avventori che si fermano a passare la serata nella via. Fermo restando che il rispetto delle regole è indispensabile almeno quanto la civile e proficua convivenza fra residenti e imprese – come testimonia la recente adesione di Confcommercio alla campagna Movida Consapevole – l’Associazione sottolinea l’importanza di adottare comportamenti che siano da parte di tutti favorevoli al lavoro e alle iniziative delle aziende, e che non vengano arrecati loro danni di questa portata se non realmente necessario”.

Dopo gli episodi della municipale in via Settesoldi, invece, li aveva commentati così il consigliere di Prato con Cenni, Antonio Longo: “Durante le ore serali non di certo è quella la parte del centro che presenta problemi, anzi, mi pare di poter dire con ragionevolezza che se le forze impiegate ieri sera fossero state demandate ad eseguire controlli in zone vicine, ma di frequentazioni di tutt’altro genere, sarebbe stato sicuramente meglio”.

E i frequentatori dei locali? C’è un modo per “educarli”? A queste domande ancora non è stata data risposta, ma l’estate è ancora lunga.