Da sx Massimo Tozzini, Francesco "Polpe" Cavaciocchi, Francesco Banci

Accerchiati dall’indie, dall’elettronica e dalle cover band. Costretti a farsi minimo cento chilometri per seguire i propri musicisti preferiti, e stanchi, soprattutto, di trovarsi a rimpiangere di non essere nati altrove, di non abitare in una città come Venezia. Vita dura insomma per chi in Toscana ha fatto propria la musica e la filosofia hardcore.

Così è successo che tra Firenze, Prato e Livorno, un variegato gruppo di musicisti, organizzatori di eventi, fotografi, videomaker e semplici appassionati abbia dato vita a “Underdogs Collective“. Un progetto che vuole diventare il punto di riferimento della scena punk-hardcore toscana e che prova a metterlo subito in chiaro con il primo appuntamento in programma il prossimo 19 luglio, quando al centro sociale K100 di Campi Bisenzio (Firenze) arriveranno gli Adolescents, un nome leggendario della scena punk americana (via Chiella 4, 5 euro, ore 21 puntuali, in apertura Kerosene).

Se tutto questo accade adesso, nel 2016, c’è un motivo. “Nella scena underground toscana non c’è stato ricambio generazionale – racconta Francesco Banci, uno dei componenti di Underdogs Collective – negli anni ’80 c’era il Granducato Hardcore, nei primi Duemila “Save your Scene”, poi più nulla”.  “In alcune città come Pisa, Firenze, Livorno e Lucca si è continuato e si continua ad organizzare bei concerti punk-hardcore – spiega Tommaso Tozzini – ma sono eventi sporadici e di fatto sono anni che non esiste una vera rete della scena underground”.

adolescents“Nel novembre scorso però c’è stato il “Nutty Fest” di Firenze e lì ci siamo resti conto che la scena è viva e vegeta e ci sono tanti ragazzi pronti a divertirsi ai concerti – aggiunge Banci – persone che hanno vissuto la scena d’inizio millennio ma anche quindicenni che non aspettano altro per passare una serata come si deve”. “Dopo il Nutty, il concerto dei Demerit a Prato è stato un altro grande evento punk rock in zona – aggiunge Francesco “Polpe” Cavaciocchi – c’erano più di quattrocento persone, l’ambiente ha risposto bene e noi crediamo ci sia spazio per organizzare serate divertenti e anche per andare un po’ oltre quello che la scena toscana ha sempre fatto finora”.

Lo fanno per passione ma a ben guardare quella che il collettivo “Underdogs” sta mettendo in piedi è una vera e propria azione culturale per portare a un livello superiore la scena hardcore toscana. “Underdogs significa reietti, emarginati e cioè come da sempre vengono indicati tutti coloro che si riconoscono nella filosofia hardcore – spiega Banci –  Non ci sentiamo per niente inferiori ad altre sottoculture più istituzionalizzate e vogliamo dimostrarlo portando in Toscana e nei club toscani i nomi più grandi dell’underground che riusciremo a raggiungere”.

“Non solo – aggiunge Francesco “Polpe” Cavaciocchi – il collettivo è aperto a qualsiasi collaborazione e vogliamo occuparci di tutta la musica che ha che fare in qualche modo con la protesta e la ribellione, dal rockabilly all’hip hop per capirsi. Tutti i proventi verranno reinvestiti per i concerti e il merchandising con l’obiettivo finale di diventare anche un’etichetta discografica capace di supportare i nuovi gruppi che nasceranno sulla scena toscana”.

Vogliamo invertire l’approccio elitario che da sempre contraddistingue la scena hardcore – conclude Banci – riportarla sotto i riflettori, coltivarla e farla crescere per continuare a divertirci e a far divertire”.