Due musiciste barocche, Alfia ed Aliya Bakieva, per addentrarsi nelle terre lontane del popolo dei Tartari. Un gruppo dal nome evocativo, Kiyàt, che in tartaro significa favole, storie, leggende, proverbi, indovinelli, canzoni. Mercoledì 27 luglio a Palazzo Datini un evento organizzato dall’assessorato alla cultura per la Prato Estate 2016 e in collaborazione con l’associazione Mesotonica per la rassegna PratoAntiqua. “La voce dei Tartari” è un concerto ispirato al patrimonio musicale dei Tartari, che comprendono un ampio spettro etnico di popolazioni di stirpe turco-mongola e turco-caucasica dai territori asiatici: Russia, Mongolia, Asia Centrale, Medio Oriente, Balkani e Crimea. La loro è una lingua turca e la loro musica, particolarmente complessa, ha melodie ricche di improvvisazioni, con un suono tipico e una grande vicinanza alle tradizioni orientali.

Alfia ed Aliya Bakieva appartengono all’etnia tartara e lavorano in Europa dove da anni sono musiciste affermate. Accompagnate da strumenti caratteristici come il kurai/quray, flauto rudimentale di canna, il kobyz (lo scacciapensieri), il kyl kobyz (uno strumento ad arco con 2 corde di crini di cavallo), il tamburello e la fisarmonica. Alle percussioni ci sarà Giovanni Apprendi. Indossano costumi originali curati da Zulfiyà Bakieva, e le fonti musicali e i testi sono su ricerca di Fayzà Abdrakhmanova. L’appuntamento è alle ore 21,30, ingresso libero.

ekiyàt

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