Venerdì 11 Novembre – Elisa (Mandela Forum)
L’evento cardine della settimana in corso è stata l’elezione di Trump, ma non solo. Hanno vinto quelli del “se succede, ma non succede”: questa è la settimana dell’improbabile, settimana che vive il suo evento cardine al Mandela Forum. Perché non ricordavamo nemmeno l’esistenza di questa signorina, ma è un limite, succede. Da un punto di vista prettamente storico il concerto di Elisa è un evento importante perché colma la lacuna delle retrospettive sulle decadi, in primis quelle ’80 e ’90 che ci hanno smarronato, introducendo l’elemento chiave: gli anni 2000. Elisa è il simbolo dei primi anni 2000, quando c’era lo splendido MTV Day, Morgan era con i Bluvertigo suonava il basso e non cantava come Romina Power, si pensava che i Subsonica sarebbero diventati il gruppo del millennio e Giuliano Palma sembrava il cantante dei Vernice mescolato con Otis Redding. Elisa in quegli anni spiazzò tutti, cantando in inglese. “Per trovare uno scudo protettivo e per parlare a più persone”, diceva lei. Perché almeno non si capiva una pippa, rispondiamo noi. Che tanto lo sappiamo tutti che in inglese uno può al limite far passare per capolavoro anche un’interpellanza parlamentare di Di Battista. Elisa è brava, ha vinto anche un Sanremo cantando in italiano l’unica canzone scritta da Zucchero negli ultimi 20 anni. Ottima voce e buona presenza, anche se purtroppo ha la personalità e l’acume che fu di Everardo Della Noce nei collegamenti da Piazza Affari. Vi consigliamo pertanto di andare: soprattutto voi, parrucchiere e segretarie d’azienda che aspettate “Labyrinth”, il pezzo rock che propinavate al vostro ragazzo assieme a “Hands clean” della protogattara Alanis Morrisette.
Sabato 12 Novembre – Nada + A toys orchestra (Auditorium Flog)
Il nuovo e il vecchio. O meglio: il nuovo che è diventato vecchio ( A Toys) e il vecchio che è tornato nuovo anche se a detta di molti è sempre stato nuovo. Possibile eh, del resto anche D’Alema è considerato oggi un avanguardista. Concerto importante quello di questa sera presso l’auditorium Flog. La splendida voce di Nada Malanima, toscana, ex ragazza prodigio e interprete di due “pezzoni” resi tali soprattutto dall’utilizzo in film della portata di Vacanze di Natale, arriva sul palco con accanto dei giovani, gli A toys Orchestra. Band campana, poliedrica e tecnicamente molto brava, questa compagine ha vissuto negli scorsi anni diversi momenti di estrema celebrità paragonabili a quelli di Civati all’interno del Partito Democratico. Caratteristiche fondamentali della band sono la splendida indefinibilità del loro genere, perfettamente orecchiabile ma collocabile all’interno del panorama musicale italiano come Pierluigi Bersani all’interno del PD, e il look, contraddistinto da uno splendido cappellino di lana del cantante, cappellino che mai e poi mai viene tolto. Un mix favoloso a nostro avviso, di quelli che non sappiamo esattamente cosa potrà venire fuori. Di sicuro sappiamo che Nada è stata talmente brava nella propria carriera a riuscire ad agganciare un filone e non farsi dimenticare. Nonostante ci appaia come la nostra professoressa di lettere del liceo, di quelle che se non facevi sciopero si incazzavano, perché bisogna protestare. Se non ci fosse stato il grande Virzì a dirci che Livorno è un posto bello, sarebbe stato molto più un problema per te, Nada. Si ricorda che l’evento è precluso a coloro che hanno partecipato alla convention della settimana scorsa alla Leopolda, alle persone mai iscritte all’università, e agli amanti dell’apericena.
Lunedì 14 Novembre – Tiromancino (Obihall)
Domenica è sempre domenica. Ma quella di questa tranche rende tutti noi di una tristezza sconsolante. Del resto non è Dicembre, dove pensiamo al Natale. Non è estate, che possiamo andare al mare. E’ il mese della Giusy Ferreri, e, dramma su dramma, non gioca la Serie A. Preferiamo quindi saltarla, questa domenica, che manco è bestiale. Non dirvi niente, lasciarvi addormentati su un divano a guardare qualche serie a caso. Se siete clintoniani, chiaramente quella del papa giovane. Se siete trumpiani quella dei motociclisti. Il lunedì sta clamorosamente diventando un giorno importante per la nostra città. Dopo la Polly di qualche giorno fa, stasera è la volta dei Tiromancino. Non a caso pochi giorni dopo il concerto di Elisa, anche loro rappresentano l’inizio millennio musicale italiano, che fu ottimo. Ma possiamo definire i Tiromancino una sorta di Antonio Cassano della musica italiana? Certo. Come il calciatore barese partono benissimo, film, colonne sonore, premi. Poi non si sa bene che strada abbiano preso, fatto sta che ogni tanto qualche pezzo notevole l’hanno partorito: in sostanza la principale perplessità che nutre l’ascoltatore è nel considerarli o una “band de stocazzo” che ogni tanto ci ha preso, oppure un ottimo gruppo che ogni tanto si iberna rendendosi importante quanto Nichi Vendola nella politica italiana odierna. Noi ci andremo. Perché ci piace Zampaglione, a volte arrogante, ma sempre libero e svincolato. Saremo lì perché è il nostro target, e soprattutto per capire chi sono ora i Tiromancino e per capire se il loro pubblico ha subito la sindrome da Subsonica, ovvero quello strano percorso secondo il quale si invecchia ma non si invecchia, e facciamo sempre finta che sia il 2000. Noi abbiamo quasi 40 anni, e ci piace sentirli addosso.