Come abbiamo visto nella precedente puntata saper leggere una carta escursionistica è un requisito fondamentale per poter progettare un trekking alla nostra portata, ma lo è ancor di più in quanto sarà il nostro punto di riferimento quando saremo in azione.

Saper leggere una mappa durante la gita ci permette infatti di conoscere grossomodo in ogni momento a che punto del percorso siamo giunti e soprattutto a non smarrire la strada o a ritrovarla velocemente.

Una buona abitudine è quella di studiarsi bene il percorso a casa prima di avventurarsi; oltre a determinare la lunghezza ed il
dislivello della gita, abituatevi a segnare su un foglio tutti i punti notevoli che andremo ad incontrare, soprattutto se quotati, (bivio, ponte, rudere, valico, cima etc…), in modo da poter avere a
portata di mano un canovaccio attendibile del percorso, verificabile passo dopo passo.

Premesso ciò, i nostri principali alleati lungo il tragitto saranno i segni bianco-rossi; anche la nostra provincia infatti può vantare una rete sentieristica mantenuta e segnata periodicamente dalla sezione pratese del C.A.I., a sua volta parte di un capillare reticolo nazionale che unisce tutte le cime d’Italia dalla Val d’Aosta alla Sicilia.

I segni, generalmente verniciati su alberi e rocce o su pali in legno appositamente installati, sono ad una distanza tale che ci sia visibilità da segno a segno, in modo che non possano insorgere dubbi sulla direzione che dobbiamo seguire.

A tal proposito, qualora si smarrisca il segno, si consiglia di non avventurarsi e, mappa alla mano, retrocedere fino a ritrovare l’ultimo segnavia incontrato, (talvolta può capitare, soprattutto alla fine dell’inverno, che il maltempo abbia abbattuto proprio l’albero che recava il prezioso segno). I sentieri sono inoltre corredati di tabelle riportanti le principali direzioni con i tempi di massima necessari per raggiungerle; queste tabelle sono situate generalmente all’inizio dei sentieri e in prossimità di incroci tra più percorsi.

La carta è estremamente necessaria anche per capire visivamente in loco la direzione da seguire e la posizione della meta; è importante abituarsi a fare l’esercizio di individuare a distanza le cime o altri elementi notevoli riporati in mappa, così come bisognerebbe ricordarsi di tanto in tanto di voltarsi all’indietro e dare un’occhiata al percorso fatto, dato che cambiando la prospettiva dalla quale si osserva, tutto sembra diverso e in caso di ritirata causa maltempo o nebbia
ci si potrebbe imbrogliare.

Un altro elemento desumibile dalla cartografia è la tipologia di ambiente che andremo ad attraversare e nello specifico il tipo di sentiero; è evidente che camminare su uno stradello di campagna permette di spostarsi più velocemente a differenza di un sentiero nel bosco o di una traccia su prato di crinale. Per completezza vi segnaliamo la classificazione C.A.I. dei percorsi escursionistici: T = Escursionistico–Turistico, (itinerario di ambito locale in prevalenza su mulattiere e carrarecce), E = Escursionistico, (itinerario privo di difficoltà tecniche quasi sempre su sentieri evidenti), EE = Escursionistico per Esperti, (itinerario impegnativo per lunghezza e dislivello che può prevedere anche passaggi su sentieri e tracce esposte, con presenza talvolta di funi corrimano e scale), EEA = Escursionistico per Esperti con Attrezzatura, (presenza di vie ferrate percorribili solo indossando casco, imbragatura e kit da ferrata omologato).

Proposta Trekking 2: Anello San Leonardo – La Retaia
Itinerario facile di tipo E (12 km /+550 mt /4-4.5 h)

Si parte dalla località San Leonardo (289 m) e si segue il segnavia n°42 che sale in direzione nord- est fino al bivio con lo stradello forestale per Valibona (635 m).

Seguiamo quindi la strada fino al Crocicchio di Valibona (621 m), da qui ci immettiamo sul sentiero n°20 che percorre tutto il crinale
della Calvana e cominciamo a risalire in direzione sud superando il Monte Cantagrilli (819 m), il Poggio Cocolla (808 m) e La Retaia (772 m). Si scende poi rapidamente fino alla sella di Cavagliano (559 m), da dove svoltiamo ad ovest sul sentiero n°28 fino a Casa Bastone (474 m); imbocchiamo infine in direzione nord il sentiero n°24, che ci porta ad attraversare il Rio Buti nei
pressi di Fonte Buia e in breve alla località di partenza.

Prossime uscite con il CAI Prato

17 Dicembre, Escursione in Val d’Orcia da Sant’Antimo a Bagno Vignoni; Per informazioni ed iscrizioni visitare il nostro sito www.caiprato.it